Per più di cinquant’anni, una delle pagine più celebri della storia del rock ha nascosto un credito mancante. La cantante Rita Coolidge, vincitrice di un Grammy Award, afferma di essere l’autrice della celebre coda pianistica che chiude Layla, il capolavoro inciso da Eric Clapton con i Derek & the Dominos nel 1970. Nonostante le sue richieste dirette al chitarrista, Coolidge non è mai stata riconosciuta come coautrice. Oggi, la cantante torna a raccontare la sua versione dei fatti, riaprendo una questione che tocca non solo la paternità artistica, ma anche la posizione che le donne nell’industria musicale all’epoca.

Un capolavoro e un’ombra lunga
Layla and Other Assorted Love Songs è un album leggendario. Registrato nel 1970, riflette l’amore tormentato di Eric Clapton per Pattie Harrison, moglie del suo amico George Harrison dei Beatles. Il brano Layla ne è il fulcro: un’esplosione di passione e disperazione, sostenuta dal celebre riff di chitarra firmato dal giovane Duane Allman.
Ma l’elemento che rende la canzone davvero immortale è la coda al pianoforte, malinconica e potente, che chiude il pezzo con un tono completamente diverso dal resto della composizione.
L’origine della coda di Layla
Secondo Rita Coolidge, quella parte di Layla nacque da una collaborazione con il batterista Jim Gordon, allora membro dei Dominos. I due avevano scritto insieme il brano durante il periodo trascorso nella band di Delaney e Bonnie Bramlett, un vero crocevia di talenti che avrebbe dato vita al progetto Derek & the Dominos.
Quando Layla uscì, però, solo Gordon risultò accreditato per la sezione pianistica. Coolidge racconta di aver affrontato Clapton in merito, ricevendo una risposta tagliente: «Sì? E che cosa pensi di poterci fare? Sei una donna. Non hai i soldi per combattere questa cosa.»
La scoperta amara
Nel 1971, mentre si trovava ai Criteria Studios di Miami per uno shooting promozionale legato al suo debutto solista, Coolidge sentì suonare una melodia familiare. “Aspettate un attimo, conosco questa musica!” ricordò di aver detto. Le risposero che si trattava del nuovo disco di Eric Clapton. Solo allora capì che quel pianoforte era proprio il suo.
Scossa, corse da Tower Records per controllare i crediti sull’album, ma il suo nome non compariva da nessuna parte. “Ero furiosa, mi batteva il cuore,” ha raccontato recentemente in un post su TikTok.
Il credito per Layla ancora atteso
Nonostante la sua lunga carriera e le collaborazioni con giganti come Joe Cocker, Leon Russell, Stephen Stills e lo stesso Clapton, Rita Coolidge non ha mai ricevuto il riconoscimento ufficiale per la sua parte in Layla.
A oltre mezzo secolo di distanza, la cantante continua a raccontare la sua storia, rivendicando un contributo che, a suo dire, ha dato al brano la sua anima più profonda.
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