Quando Alan Niven accettò di diventare il manager dei Guns N’ Roses, probabilmente sapeva che non sarebbe stato un lavoro come un altro. Ma nulla poteva prepararlo a ciò che lo aspettava al primo incontro con la band: un pitone affamato e un coniglietto bianco.

Nel suo nuovo libro Alan Niven racconta alcune esperienze che hanno segnato il suo periodo ial fianco dei Guns N' Roses
Un serpente che attacca un coniglio. Immagine generata da IA © ChatGpt

Guns N’ Roses, la band degli eccessi

Nel suo nuovo libro, Sound N’ FuryNiven – figura chiave nella gestione del caos che circondava la band negli anni d’oro – racconta alcuni degli episodi più assurdi di quel periodo. Parliamo di fine anni ’80 e inizio ’90, l’epoca in cui i Guns N’ Roses dominavano il mondo del rock con l’energia distruttiva di Appetite for Destruction e Use Your Illusion, ma anche con una dose massiccia di eccessi.

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Uno degli episodi più emblematici? Il giorno in cui Slash e Izzy Stradlin – per evitare di essere scoperti dalla sicurezza aeroportuale – decisero di assumere tutta la droga che avevano addosso in un colpo solo. “È uno spreco fottuto di buona eroina”, avrebbe commentato Stradlin. Ma è un altro aneddoto a segnare in modo indelebile il primo faccia a faccia tra Niven e la band.

“Perché stavo gestendo i Guns N’ Roses? Perché nessun altro voleva farlo,” racconta Niven in un’intervista al Los Angeles Times. “Letteralmente, non ero il fondo del barile – ero sotto il barile. Era pura disperazione.” La precedente società di management “non vedeva l’ora di scappare”, aggiunge.

Il primo incontro non si dimentica mai

Quel primo incontro avvenne in una casa che oggi Niven descrive come un campo minato di indizi su cosa aspettarsi: un gabinetto rotto, una delle spogliarelliste più note del Sunset Strip, e poi lui, Slash, ad aspettarlo… con il suo pitone. Dopo che la conversazione cominciò, il chitarrista, con la sua tipica indifferenza da leggenda del rock, diede da mangiare un “coniglietto bianco” vivo al serpente.
“E io ero lì seduto a pensare: Mantieni la calma. Potrebbe essere una prova. Vai avanti e superalo,” racconta Niven. “Ma quello fu il mio primo incontro con i Guns N’ Roses.”

Oggi, fortunatamente, i tempi sono cambiati. Il caos autodistruttivo ha lasciato spazio a una vita più tranquilla, almeno per alcuni membri. Slash, ad esempio, non è più quello che porta in giro serpenti e conigli: secondo quanto racconta Marty Schwartz, noto insegnante su YouTube, il chitarrista trascorre ora parte del suo tempo guardando tutorial online.
“Mi ha detto che aveva alcuni dei miei video salvati sul suo computer, e che aveva imparato delle tecniche blues davvero interessanti dalle mie lezioni,” racconta Schwartz. “È stato gentilissimo e molto generoso nei complimenti… Uno di quei momenti in cui tutto sembra avere senso.”

Dai serpenti ai tutorial di chitarra: se anche le leggende cambiano, le storie restano. E i Guns N’ Roses, con la loro follia e la loro musica, continuano ad alimentare il mito.

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Giuseppe Ruocco