Il mondo del rock è spesso una miscela di genialità, tensioni e personalità ingombranti. Lo sa bene Zak Starkey, figlio di Ringo Starr e batterista degli Who per oltre 30 anni, che nelle ultime settimane è stato licenziato due volte dalla leggendaria band britannica. Ma dietro il suo allontanamento si cela una storia fatta di errori percepiti, incomprensioni e, soprattutto, l’incessante conflitto creativo tra Roger Daltrey e Pete Townshend.
Chi sono gli Who?
Formatisi nel 1964, gli Who sono uno dei gruppi fondamentali del rock britannico. Autori di album epocali come Tommy, Quadrophenia e Who’s Next, hanno saputo mescolare potenza sonora e introspezione lirica, influenzando generazioni di musicisti. La band, composta originariamente da Roger Daltrey (voce), Pete Townshend (chitarra), John Entwistle (basso) e Keith Moon (batteria), è stata il cuore pulsante della rivoluzione rock degli anni ’60 e ’70.
Al centro di tutto, da sempre, c’è Pete Townshend, chitarrista visionario, autore di quasi tutto il repertorio della band e noto per una particolare abitudine: distruggere la sua chitarra sul palco. Un gesto diventato simbolo di ribellione, che nacque per caso nel 1964, quando durante un concerto al Railway Hotel di Londra colpì per sbaglio il soffitto con la chitarra e la ruppe. Il pubblico impazzì. Da allora, rompere chitarre divenne parte dello show.
Zak Starkey e il doppio licenziamento
Zak Starkey, figlio del Beatle Ringo Starr, entrò nella formazione nel 1996, ereditando simbolicamente il posto del grande Keith Moon. Eppure, ad aprile 2025, qualcosa si rompe: dopo due concerti di beneficenza alla Royal Albert Hall per il Teenage Cancer Trust, la band annuncia la sua uscita con una “decisione collettiva”, accusandolo di errori alla batteria. Starkey si dice “sorpreso e rattristato”.
Pochi giorni dopo, un’apparente pace: Pete Townshend parla di “problemi di comunicazione”, Zak viene reintegrato. Ma la tregua è breve. Il 18 maggio arriva la seconda cacciata. Il motivo? Secondo Starkey, un errore di Daltrey, non suo, durante The Song Is Over. Il cantante sarebbe “entrato una battuta prima”, poi avrebbe attribuito la colpa a Zak.
“Ho rivisto le registrazioni e non ho trovato errori”, racconta. “Ma Pete ha dovuto accettare, perché ha alle spalle 60 anni di litigi con Roger.” Una frase amara che riassume la dinamica interna degli Who: Townshend si lascia convincere, pur di evitare un altro scontro con Daltrey.
Zak Starkey avrebbe voluto restare, lo ha chiesto esplicitamente: “Voglio indietro il mio posto”. Ma due settimane dopo è stato nuovamente allontanato, con la richiesta di dichiarare che lasciava “per altri progetti”. Ha rifiutato. “Non me ne stavo andando di mia volontà”, precisa.
Starkey-Who: nessun rancore
Oltre il danno la beffa. Zak Starkey avrebbe potuto unirsi al tour di reunion degli Oasis, ma ha rifiutato, credendo di avere ancora un futuro con gli Who. “Ovviamente l’avrei fatto, se avessi saputo cosa mi aspettava”, confessa. Eppure, niente rancore: “Gli Who sono la mia famiglia. Non incolpo né Roger né Pete.”
Anche se non risparmia un’ultima battuta ironica: “Biasimo gli Who perché sono imprevedibili, aggressivi e fottutamente pazzi. Ed è per questo che li amo.”
Nel frattempo, il nuovo batterista in tour sarà Scott Devours, che ha ammesso: “È una strana contraddizione: il momento più grande della mia carriera è anche accompagnato dall’ombra della perdita di qualcun altro.”
Contenuti correlati:
* Questo post contiene link affiliati e/o widget. Quando acquistate un prodotto tramite un nostro partner affiliato, riceviamo una piccola commissione che ci aiuta a sostenere il nostro lavoro. Non preoccupatevi, pagherete lo stesso prezzo. Grazie per il vostro sostegno!
- Marcus King e Gibson lanciano la nuova ES-345: tra passato e innovazione - 19. Giugno 2025
- PRS VS FENDER VINTAGE – La sfida tra una Silver Sky SE nuova di zecca e una Fender degli anni ’60 - 19. Giugno 2025
- Zak Starkey fuori dagli Who: litigi, frustrazioni e il peso di una leggenda lunga 60 anni - 18. Giugno 2025