Eddie Van Halen è stato uno dei chitarristi che più ha rivoluzionato il mondo della sei corde dopo Jimi Hendrix. Come per lui, c’è un prima e un dopo Van Halen e oggi riscopriamo questo chitarrista formidabile che ha portato la chitarra elettrica su un altro livello, in termini di suono e di tecnica. Eddie è sicuramente famoso per i suoi assoli vertiginosi, pieni di tapping, legati e tremoli, ma è altrettanto esemplare il suo modo di pensare il suono della chitarra elettrica e di accompagnare. Ripercorriamo insieme la storia e il suono di questo leggendario chitarrista.

Eddie Van Halen: un’icona della chitarra rock
Eddie Van Halen è stato uno dei chitarristi più influenti e innovativi della storia del rock. Nato ad Amsterdam nel 1955 e trasferitosi da bambino negli Stati Uniti, ha rivoluzionato il modo di suonare la chitarra elettrica, ridefinendo i limiti tecnici ed espressivi dello strumento. Con il gruppo Van Halen, fondato con il fratello Alex Van Halen, ha lasciato un’impronta indelebile nella musica degli anni ’70, ’80 e oltre. Brani come Eruption, Ain’t Talkin’ ’bout Love e Jump sono diventati pietre miliari del rock americano.
Dalle radici classiche al rock esplosivo
Figlio di un sassofonista e clarinettista olandese, Eddie è cresciuto in un ambiente musicale e ha ricevuto una formazione classica sin da bambino. Studiava pianoforte, ma ben presto la sua attenzione si spostò prima sulla batteria e poi sulla chitarra. Le sue influenze iniziali includevano giganti del rock e blues come Eric Clapton, Jimi Hendrix e Jimmy Page. Come lui stesso racconta, da ragazzo cercava di imoparare gòi assoli di Clapton nota per nota.
Ma anche elementi della musica classica sono presenti nel suo playing, probabilmente dovuti ai suoi anni di studio del pianoforte classico. In particolar modo Bach e Beethoven, hanno influenzaroto la sua visione armonica e la sua sensibilità melodica.
Lo stile: tapping, armonici e velocità
Eddie è noto soprattutto per aver portato alla ribalta la tecnica del tapping, che consiste nel suonare note sulla tastiera della chitarra con entrambe le mani. Sebbene non ne fosse l’inventore, fu lui a perfezionarla, a portarla a livelli estremi e renderla popolare, trasformandola in un segno distintivo del suo stile. Il suo assolo Eruption del 1978, lungo poco meno di due minuti, cambiò per sempre il modo in cui il pubblico percepiva la chitarra elettrica.
Il suo suono era caratterizzato da una distorsione ricca, sustain infinito, armonici artificiali e una straordinaria pulizia tecnica anche nei passaggi più veloci. La sua esecuzione fondeva energia rock, complessità classica e libertà, creando un mix unico e inconfondibile.
Gli strumenti e le invenzioni di un artigiano del suono
Oltre che chitarrista, potremmo dire che Eddie era anche un vero e proprio artigiano. Costruì la sua leggendaria chitarra Frankenstrat assemblando parti di diverse marche, tra cui Fender e Gibson, per ottenere un suono che unisse la brillantezza delle Stratocaster con la potenza delle Les Paul. La prima Frankenstrat era riconoscibile per la verniciatura a strisce rosse, bianche e nere e per le modifiche fatte a mano.
I primi amplificatori usati da Eddie, con cui ha registrato i primi 6 dischi della sua band, erano Marshall Super Lead 1959 del 68/69. Questi sono stati gli ampli con cui ha definito un suono, il famoso “Brown sound”.
Negli anni collaborò con Ernie Ball Music Man, Kramer e EVH Gear, il suo marchio personale, per sviluppare le chitarre. Mentre sperimentò invece con Peavey per gli amplificatori. suo amplificatore Peavey 5150, sviluppato negli anni ’90, divenne uno standard del metal contemporaneo per la sua potenza e saturazione.
In quanto a effetti e pedali c’erano alcune cose che non mancavano nella pedaliera di Eddie. Bisogna sicuramente nominare l’ MXR Phase 90, il delay Echoplex, e il Flanger MXR. Questi effetti contribuivano al suo caratteristico suono “liquido”. Non mancavano poi accessori come il D-Tuna, da lui inventato, per abbassare la sesta corda a Re con un semplice gesto.
L’eredità immortale di Eddie Van Halen
Eddie Van Halen è scomparso nel 2020, ma la sua eredità rimane viva. Non solo ha ispirato intere generazioni di chitarristi, ma ha anche dimostrato che l’innovazione tecnica e la passione possono coesistere in perfetta armonia. Il suo approccio sperimentale, la sua visione sonora e la sua creatività hanno ridefinito il ruolo del chitarrista nel rock.
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