Il dolore per la scomparsa di Ozzy Osbourne continua a farsi sentire. A renderlo ancora più profondo sono le testimonianze sincere e commosse di chi ha condiviso con lui un pezzo di strada. Tra queste, spiccano le parole di Geezer Butler, storico bassista dei Black Sabbath, che ha affidato i suoi ricordi al London Times.

Ozzy Osbourne, un intrattenitore nato
“Per me, Ozzy non era il Principe delle tenebre, semmai era il Principe delle risate” ha scritto Butler. “Avrebbe fatto qualsiasi cosa per strappare una risata, era un intrattenitore nato”. Un ritratto affettuoso e lontano dagli stereotipi, quello che il bassista ha voluto condividere, parlando di un amico capace di trasformare anche i momenti più tesi in uno show comico.
L’ultimo concerto insieme
Nel ricordare l’ultima esibizione a Birmingham, Butler ammette: “In quel momento non ho realizzato che sarebbe stata l’ultima volta che avrei visto Ozzy”. Le condizioni di salute del cantante erano ormai compromesse, come racconta lo stesso musicista: “È stato aiutato a entrare nella sala prove da due assistenti e un’infermiera e usava un bastone”. Parliamo del bastone di Ozzy Oscbourne, ovviamente era neto e tempestato di oro e pietre preziose.. E poi l’immagine che più ha colpito Geezer è stata quella di Ozzy che canta tutto il tempo seduto sulla sedia, come d’altronde è stato al suo ultimo concerto Back to the Beginning. Molto diverso rispetto a quello di un tempo.
L’inizio di tutto: l’incontro con Ozzy
Butler ha anche ricordato il giorno in cui incontrò Ozzy per la prima volta. Non indossava abiti eleganti, ma la tuta da lavoro marrone di suo padre, con una spazzola per camini sulla spalla, una scarpa attaccata al guinzaglio del cane e i piedi nudi. Si presentò semplicemente dicendo il suo nome. Dopo una risata condivisa, Butler rispose: “Ok, sei nella band”. Era la nascita degli Earth, che di lì a poco sarebbero diventati i Black Sabbath.
Dietro il mito, un cuore grande
“La gente ha sempre pensato che Ozzy fosse un selvaggio, ma aveva un cuore d’oro” ha spiegato Butler. Le famigerate “bravate” dal morso al pipistrello al gesto sull’Alamo, risalgono agli anni della carriera solista, quando il cantante era lontano dalla disciplina della band. per gli amici però Ozzy c’era sempre dice Geeze, ricordando quanto fosse presente durante la malattia del figlio appena nato: “Mi ha chiamato ogni giorno per sapere come stava, anche se non ci parlavamo da un anno”.
Un addio che lascia il segno
Il rimpianto più grande, per Geezer, resta il modo in cui si è chiusa la storia della band: “Tony gli ha stretto la mano, io gli ho regalato una torta, ma è stata una sensazione davvero strana concludere la nostra storia in quel modo”. Avrebbe voluto più tempo con lui nel backstage. Ma, come diceva sempre Ozzy:
“Esprimi un desiderio con una mano e caga con l’altra, poi guarda quale delle due cose si avvera prima”.
Un legame durato 57 anni
“Sono davvero fortunato ad aver trascorso gran parte della mia vita con lui ha concluso Butler. Naturalmente ci sono milioni di cose che avrei voluto scrivere, ma come posso riassumere 57 incredibili anni di amicizia in pochi paragrafi?. Dio ti benedica, Oz, è stata un’avventura incredibile! Ti voglio bene!”
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