Pete Townshend è un grande estimatore della Fender Stratocaster tanto che in tour ha solo quelle. Il suo modello principale è una Eric Clapton Signature alla quale però, come ci racconta il suo tecnico di fiducia, sonno state fatte non poche modifiche. Affinché la chitarra rendesse felice Pete ci sono volute un bel po’ di prove e di esperimenti ma alla fine ci sono riusciti. Ecco tutte le modifiche che Pete Townshend e il suo tencico hanno fatto su una Fender Stratocaster Eric Clapton Signature…

Prima di innamorarsi completamente della Fender Stratocaster Eric Clapton Signature Pete Townshend ha dovuto fare qualche modifica
Pete Townshend Eric Clapton Signature – © Dena Flows, link, CC BY-NC-ND 3.0

Una Eric Clapton Signature che ha cambiato pelle

La chitarra principale di Pete Townshend è una Fender Stratocaster, e ha una storia particolare: è stata la sua originale per molto tempo, ma nel corso degli anni ha cambiato circa sei corpi e dieci manici. Praticamente potremmo dire che è un’altra chitarra. Ma nonostante questo, rimane lo strumento più rappresentativo del chitarrista dei The Who.

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All’inizio era un modello Eric Clapton Signature. È stata ri-tastata dal suo tecnico Simon Law e ora monta tasti più grandi e sulla paletta è stato raschiato via il logo originale. Potrebbe persino essere stato un regalo di Eric Clapton in persona, visto che conserva ancora una bruciatura di sigaretta sulla paletta.

La modifica principale riguarda il ponte con sistema piezo con volume separato e uscita stereo. Questo permette di miscelare i pickup tradizionali con un suono acustico, ottenendo un risultato straordinario.

Prima di innamorarsi completamente della Fender Stratocaster Eric Clapton Signature Pete Townshend ha dovuto fare qualche modifica
Pete Townshend e la sua Fender Stratocaster modificata. Possibile vedere manopola del volume del piezo – © Dena Flows, link, CC BY-NC-ND 3.0

Modifiche all’elettronica originale della Eric Clapton

In origine la Fender Stratocaster Eric Clapton Signature di Pete Townshend montava i pickup Lace Sensor, sostituiti in seguito con i più moderni Fender Noiseless. È rimasto invece il celebre mid boost di Eric Clapton, utile per dare corpo e spinta al suono.

Sulla chitarra ci sono anche segni di riferimento fatti a pennarello per impostare velocemente i controlli di volume e tono su brani specifici come The Kids Are Alright o 5:15.

Piccoli dettagli geniali delle chitarre di Pete Townshend

Un curioso dettaglio delle Stratocaster di Pete Townshend è la lima incollata sulla chitarra. Questo permette al chitarrista di grattare il plettro e poi usarlo per creare dei suoni particolari.

Varianti con pickup diversi

Tra le modifiche figura anche una Stratocaster con pickup P90, utile per ricreare sonorità in stile My Generation. Su questa chitarra funziona solo il pickup al ponte, mentre quello al manico è montato solo per estetica. Lo switch invece funziona correttamente e questo permette a Pete Townshend di creare un particolare effetto muovendo velocemente il selettore mentre la chitarra va quasi in feedback.

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Ecco le chitarre di Pete Townshend.

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Ulteriori informazioni

Le acustiche di Pete Townshend

Sul fronte acustico, la scelta ricade da sempre sulle Gibson J200. Gli esemplari attuali sono modelli degli anni ’90 con sistema Fishman Ellipse, che unisce un microfono interno alla buca a un piezo sotto il ponte. Anche qui le chitarre sono numerate, con la numero uno dedicata alle performance principali.

Una chicca del rig di Pete Townshend è la Gibson J200 usata in Tan Theater. La chitarra ha un’accordatura particolarissima. D G D G B C. Una soluzione insolita, ma che offre un timbro affascinante e ricco di armonici.

Le corde per lo stile di Pete Townshend

Tutte le chitarre montano corde D’Addario. Le scalature variano: 12-56 su alcune acustiche, 12-53 sulla principale, 9-46 sulle elettriche attuali. In passato venivano usate scalature più pesanti, ma con il tempo Pete ha preferito alleggerire.

Nonostante lo stile possa sembrare molto energico, in realtà ogni plettrata è controllata e precisa. La combinazione di corde più leggere e tasti più grandi rende l’esperienza più fluida e soddisfacente, senza rinunciare al suono potente.

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Giuseppe Ruocco