La ricerca che ha portato alla nascita della PRS Silver Sky affonda le radici in una delle chitarre più iconiche possedute da John Mayer. Il progetto ha richiesto oltre due anni di lavoro condiviso con Paul Reed Smith, culminando in una reinterpretazione profonda del classico modello S type. Dietro il design definitivo si cela una scoperta inattesa emersa durante l’analisi di una Stratocaster vintage del 1964. Questa rivelazione ha influenzato in modo decisivo la voce degli esclusivi pickup della Silver Sky. Il risultato è uno strumento moderno che conserva l’anima del suo riferimento storico.

Le origini della Silver Sky
Quando John Mayer e PRS Guitars presentarono la Silver Sky, le opinioni si divisero nettamente. Alcuni la considerarono un’evoluzione contemporanea della Stratocaster. Altri la giudicarono una semplice imitazione.
La verità è che dietro quel lancio c’era un intenso lavoro di ricerca volto a ripensare la formula classica della Stratocaster. Ecco il segreto della PRS Silver Sky rubato dalla Strato ’64 di John Mayer.
Il ruolo della Stratocaster del 1964
Per definire la voce della Silver Sky, Paul Reed Smith si concentrò sulla Fender Stratocaster sunburst del 1964 appartenente a John Mayer, seconda in fama solo alla Black One.
È lo strumento associato a Slow Dancing In a Burning Room e spesso utilizzato da Mayer nei tour prima dell’arrivo delle PRS.
Durante un confronto a un soundcheck, Smith notò che i pickup della ’64 presentavano 6 dB di bassi in più e 6 dB di alte frequenze in meno rispetto al prototipo Silver Sky.
L’analisi dei pickup vintage
Determinato a capirne la causa, Smith chiese di poter misurare la chitarra con la propria macchina per pickup. Il tecnico di Mayer, René Martinez, gli consegnò lo strumento.
Una volta arrivato alla sede PRS, Smith compì un’operazione insolita: dissaldò il pickup al manico e lo sottopose a una misurazione dettagliata.
Sul display apparve un comportamento che non aveva mai visto prima.
Ricomposta la chitarra, Smith iniziò a consultare ingegneri elettrici per comprendere quei risultati anomali.

Il segreto della Silver Sky resta a PRS
Smith non rivela nel dettaglio cosa rendesse così particolare quel pickup, ma conferma che replicarne la personalità timbrica fu complesso.
Lavorare con magneti, fili e bobine provenienti da fabbriche diverse richiese precisione assoluta, ma l’obiettivo, alla fin, fu raggiunto.
Mayer, a sua volta, desiderava mantenere il suo timbro caratteristico con una minore attenuazione delle medie frequenze. Con il tempo aveva iniziato ad apprezzare una presenza più equilibrata nel registro medio, interpretandola come una naturale evoluzione musicale.
Un progetto che ha fatto scuola
Il successo della Silver Sky negli anni successivi dimostra quanto quell’approccio minuzioso abbia colpito nel segno. L’accoglienza del pubblico è cambiata e molti chitarristi la considerano una delle migliori elettriche moderne.
La combinazione tra tradizione e innovazione, influenzata dalla scoperta inattesa nella Strato del 1964, è diventata la cifra distintiva del modello.
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