Tante storie sono legate all’evento di Woodstock del 1969. Dai Creedence Clearwater Revival, a Ravi Shankar e il su sitar, all’indimenticabile inno americano di Jimi Hendrix. Ma in quei giorni di pace, amore e musica un’altro chitarrista si è preso tutti i riflettori, consacrandosi nell’olimpo delle leggende. Oggi ti racconto la storia di Carlos Santana a Woodstock. Un insieme di fede, spiritualità, musica e droga che ha reso quell’esibizione unica e leggendaria.

L’arrivo di Carlos Santana a Woodstock
Carlos Santana ricorda l’atterraggio a Woodstock nel 1969 in elicottero come un impatto quasi irreale. Davanti a lui un oceano di volti, braccia, capelli. La prima persona incontrata fu Jerry Garcia, che gli chiese a che ora sarebbe salito sul palco. Carlos rispose che erano previsti due gruppi prima del suo, ma Garcia lo avvertì che non si sarebbe esibito prima dell’una del mattino.
Era da poco passata mezzogiorno e tutto sembrava sotto controllo. Poi arrivò un’offerta a cui rispose con leggerezza, convinto di avere molte ore per ritrovare la calma.
L’acido e l’imprevisto
La proposta era i provare a “mangiare” qualcosa. Quel qualcosa era LSD. Appena la prese, racconta che tutto cambiò dimensione in un istante. Poco dopo qualcuno lo avvisò che doveva salire sul palco immediatamente.
Il tempo per recuperare non c’era più.
Carlos ricordò di essersi aggrappato a una sorta di mantra istintivo, un’invocazione che oggi definirebbe una preghiera:
“Dio per favore aiutami. Aiutami a restare in accordo e in tempo. Prometto che non lo farò mai più.“

Con questo pensiero salì sul palco mentre il manico della sua chitarra sembrava muoversi come un serpente.
Carlos Santana a Woodstock: apprezzato dai più grandi
La performance di Carlos Santana a Woodstock, segnata da allucinazioni e sforzo di controllo, venne immortalata nel film documentario sull’evento. Molto tempo dopo, la compagna di Jimi Hendrix portò Carlos al cinema a vederlo. E si sorprese della qualità della performance.
La ragazza di Jimi racconta che lui si innamorò dell’energia di Carlos e della sua band.
Per Carlos questo rimane un riconoscimento immenso. Salire davanti a 150000 persone nel pieno di un’esperienza così intensa richiese un coraggio quasi “sciamanico”, come attraversare una prova di trasformazione.
Santana tra fede, rischio e guarigione
Nonostante la promessa fatta nella sua invocazione, Carlos Santana ammette di aver sperimentato altre sostanze in seguito a quella di Woodstock, anche se non quello specifico tipo di acido.
Oggi riflette sul fatto che esperienze di quel genere possano avere un valore terapeutico solo sotto stretta supervisione professionale, pur senza volerle promuovere. Le descrive come un processo simile alla muta di un serpente, capace di liberare da credenze radicate.
Sicuramente l’esibizione di Carlos Santana a Woodstock è una delle più leggendarie, che ha consacrato il chitarrista sudamericano nella leggenda. Sarà stato merito dell’acido, di Dio, o del suo talento musicale?
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