La Fender ha fatto la storia delle chitarre elettriche: Telecaster, Jaguar, Jazzmaster e ovviamente la Stratocaster. Tutti modelli incredibili ma in particolare la Fender Stratocaster è forse la chitarra più utilizzata di sempre. Leggera, ergonomica, ponte del vibrato e possibilità di creare tanti suoni: ha fatto innamorare chiunque. Eppure a quanto pare non è perfetta. Ecco qual è l’errore di Fender secondo Luis Munoz, il tecnico di Olivia Rodrigo…

Bella, iconica e imperfetta. Nonostante la Stratocaster abbia fatto la storia delle chitarre c'è un errore di Fender...
© ArtBrom, link, CC BY-SA 2.0

La regina delle chitarre elettriche non è perfetta

La Fender Stratocaster è una delle chitarre più celebri di sempre. Ergonomica, versatile e imitata all’infinito, è spesso considerata il modello di riferimento per il design delle chitarre elettriche. Dal suo debutto nel 1954 ha accompagnato musicisti leggendari come Jimi Hendrix, Eric Clapton e tanti altri fino a star contemporanee, come Olivia Rodrigo.

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Eppure, secondo il suo tecnico delle chitarre Luis Munoz, nemmeno il genio di Leo Fender è stato impeccabile nella progettazione di questo strumento.

L’unico vero errore di Leo Fender

In un recente reel su Instagram, Munoz afferma con decisione: Leo Fender ha sbagliato una cosa. Non si tratta di dettagli estetici o innovazioni complesse, ma di un elemento molto più semplice. Quale? Le viti che fissano il manico al corpo. Più nello specifico i fori delle viti.

Munoz spiega che il manico della Strat viene spesso rimosso per operazioni come l’inserimento di spessori, la regolazione del truss rod alla base o la manutenzione dei tasti. Con il tempo, questi smontaggi finiscono per danneggiare i fori delle viti, che si spanano e perdono tenuta. E questo rende il manico meno stabile.

Questo è un problema che si può avere in tutte le chitarre che hanno il manico avvitato, quindi anche le Telecaster.

Una Strat di Hendrix con un rimedio improvvisato

Per dimostrare il problema, Munoz mostra una Hendrix Anniversary Strat arrivata sul suo banco con il manico allentato. Il tentativo di riparazione trovato all’interno era decisamente poco ortodosso: stuzzicadenti infilati nei fori per stringere di nuovo le viti. La sua osservazione è chiara: non funziona.

Errore di Fender? Due possibili soluzioni

Il tecnico individua due vie corrette per risolvere la questione. La prima è riforare e tappare i fori con legno d’acero. La seconda è utilizzare inserti filettati con bulloni. Quest’ultima è la sua scelta preferita perché, spiega, è più veloce, più forte, più pulita. Pur adottando più cautela sugli strumenti vintage, Munoz ritiene che gli inserti siano la soluzione migliore per la maggior parte delle chitarre destinate all’uso intensivo.

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Un manico a prova di tempo

Al termine dell’intervento, Munoz mostra il manico rimontato senza più problemi: “Ora posso smontarlo un milione di volte senza preoccuparmi“. Aggiunge che alcuni chitarristi sostengono che un attacco più solido migliori anche il sustain dello strumento, anche se ammette di essere scettico a riguardo: “Non so se sia vero“.

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Giuseppe Ruocco