Un nome una leggenda. Keith Richards è molto più di un chitarrista: è l’anima ritmica e ribelle dei Rolling Stones, il cuore pulsante di alcuni dei riff più iconici della storia del rock. Con il suo stile essenziale ma inconfondibile, ha ridefinito il ruolo della chitarra nella musica popolare. Dalla passione per il blues all’uso geniale dell’accordatura open G, ogni dettaglio del suo suono racconta una storia. Questo articolo ripercorre la sua carriera, le influenze, la strumentazione e la filosofia musicale di uno dei più grandi innovatori del rock.
Le origini di una leggenda
Keith Richards nasce nel 1943 a Dartford, Inghilterra. Fin da giovane è attratto dalla musica grazie all’influenza del nonno materno, Augustus Theodore Dupree, che lo avvicina alla chitarra. Uno dei suoi primi strumenti è una Harmony Meteor, con cui impara pezzi come Malagueña.
Nel 1962 fonda i Rolling Stones insieme a Mick Jagger e Brian Jones, iniziando un viaggio musicale che avrebbe definito il sound del rock britannico.
Le influenze di Keith Richards: blues, ritmo e anima
Richards cresce ascoltando Muddy Waters, Robert Johnson e Chuck Berry. Questi artisti lo influenzano profondamente, non solo nello stile ma anche nella concezione del ritmo e del fraseggio.
Richards ha dichiarato in diverse interviste che il suo modo di suonare si basa più sull’intenzione e sul groove che sulla precisione tecnica. È la sensazione a guidarlo, non la complessità.
Ha sempre preferito le chitarre acustiche come allenamento, convinto che se si riesce a suonare bene una chitarra acustica, si potrà suonare qualunque cosa: “Se tutto quello che suoi è in elettrico, dovresti sempre l’asciare andare un acustica”, affermò in un’intervista del 1992.
L’accordatura Open G e il suono a cinque corde
Una delle caratteristiche distintive di Richards è l’uso dell’accordatura Open G: G D G B D. Influenzato da Ry Cooder, Richards rimuove spesso la sesta corda per concentrarsi su riff più incisivi e diretti.
Con questa configurazione suona brani diventati leggendari come Brown Sugar, Honky Tonk Women e Tumbling Dice. Richards ha definito il suo approccio come “5 corde, 2 dita e 1 buco”, in riferimento alla semplicità e all’efficacia del suo stile.
Le chitarre: strumenti come compagni divina
Il legame tra Keith e le sue chitarre è viscerale. Il suo strumento più iconico è la Fender Telecaster ’53, soprannominata Micawber. Modificata con un pickup Gibson PAF al manico e cinque corde, è protagonista di molti brani dal vivo e in studio. Ha affermato che se potesse avere solo una delle sue chitarre sceglierebbe quella perché è come se fosse la sua compagna di vita, come se fossero sposati
Altri strumenti ricorrenti includono:
- Fender Telecaster ’54 “Malcolm”: simile a Micawber, con pickup vintage e corpo naturale
- Fender Telecaster ’67 Sunburst: usata per You Can’t Always Get What You Want
- Gibson Les Paul Junior, Les Paul Custom, ES‑335: impiegate negli anni ’70 e ’80
- Epiphone Casino: chitarra utilizzata nei primi anni con un suono caldo e pieno
Fender Player II Mod Tele SH MN SSY
Boss FZ-5 Fuzz
Amplificatori e suono
Keith predilige amplificatori Fender d’epoca, come il Champ ’57, l’Harvard ’56, il Tweed Twin ’58 e il Dual Showman, apprezzati per la loro risposta dinamica e la distorsione naturale.
Negli anni ‘Settanta’70 inizia a usare anche testate Ampeg, in particolare i modelli VT‑22, VT‑40 e Gemini GV‑22, scelti per la loro potenza e chiarezza nei live.
Effetti? Per Keith non ce n’è biosogno
Richards non è mai stato un amante degli effetti. L’eccezione più nota è l’uso del Maestro FZ‑1 Fuzz‑Tone per il riff di Satisfaction, scoperto per caso in un negozio e utilizzato quasi per gioco.
Dopo quell’esperienza, Keith sceglie di basare il suo suono sul rapporto che c’è tra chitarra e amplificatore. Preferisce un tono naturale, dichiarando che troppa tecnologia rende tutti i dischi uguali.
Stile e filosofia musicale
Lo stile di Keith Richards è fondato sul groove e sull’intesa con gli altri musicisti, in particolare con il batterista Charlie Watts. Insieme hanno creato un linguaggio ritmico unico, basato su piccoli slittamenti di tempo, sincope e risposta.
Il suo gioco tra ritmo e melodia, senza mai strafare, è una lezione di economia musicale. Non serve impressionare, basta colpire nel punto giusto.
Keith Richards: una storia infinita
Nel corso degli anni Richards ha dimostrato una straordinaria longevità musicale. In un’intervista del 1983 affermò: “Il momento di fermarsi arriva quando non ce la fai più”.
Con gli Stones ha attraversato più di sei decenni di storia del rock, mantenendo una coerenza sonora rara. È ancora oggi simbolo di autenticità, spontaneità e resistenza.
Album e brani da ascoltare
Per scoprire il suono di Keith Richards:
- Album: Sticky Fingers, Exile on Main St., Let It Bleed
- Brani: Brown Sugar, Midnight Rambler, Honky Tonk Women, Start Me Up, Gimme Shelter
Keith Richards ha scritto la grammatica del rock con cinque corde, pochi effetti e tanto cuore. Il suo stile minimalista, fatto di intuizione e groove, continua a ispirare generazioni di chitarristi.
Il suo messaggio è chiaro: suona con sentimento, suona con verità.
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