Nel 1996 e nel 1997 i Metallica pubblicarono Load e Reload, due album che ancora oggi dividono i fan. Prodotti da Bob Rock, questi lavori segnarono un cambio di direzione netto rispetto al thrash metal che aveva reso famosa la band, virando verso sonorità hard rock e bluesy. Per molti furono dischi coraggiosi, per altri un allontanamento eccessivo dalle radici. Ma scopriamo di più sulla storia di questi due dischi, che la band ritiene validi tanto quanto i suoi grandi classici.
Load e Reload: un inizio difficile
Durante la stesura di Load e Reload, i Metallica erano pieni di idee. Bob Rock ricorda che vennero registrate ben 26 tracce. Dopo un anno di lavoro, James Hetfield aveva inciso solo tre parti vocali complete, e il produttore si rese conto che il progetto rischiava di durare più del dovuto. Fu così che nacque la decisione di dividere il materiale in due album separati e pubblicarli in momenti diversi.
In oltre in quel periodo i membri della band stavano attraversando importanti cambiamenti personali. Alcuni si sposavano, altri avevano figli, e secondo Rock il lavoro in studio procedeva a rilento.
“Dovevamo uscire di città perché avevano tutti appena iniziato ad avere figli!” aggiunge Rock. “Si sposavano e cose così, e non si stava facendo nulla. Così ho detto: ‘Dobbiamo andarcene di qui per ritrovare la concentrazione’.”
La soluzione fu spostarsi a New York per ritrovare concentrazione e nuova ispirazione. Nella nuova città la band iniziò a sperimentare, come nella personale interpretazione di Hetfield dello stile dei Lynyrd Skynyrd.
Differenze di produzione tra i due album
Il cambio di location comportò anche un cambiamento tecnico. Nei nuovi studi non erano disponibili le console Solid State Logic SSL 6000 usate in passato. Si dovette lavorare con modelli SSL 9000, poco graditi a Rock e all’ingegnere del suono Randy Staub, ma comunque utilizzati per completare Reload. Secondo Rock, le differenze sonore tra i due dischi sono evidenti: Reload risulta più aggressivo, mentre Load ha un approccio diverso che molti apprezzano.
Nuove dinamiche musicali
Il batterista Lars Ulrich spinse per catturare lo spirito del rock anni ’70 e ’80, ispirandosi a band come Aerosmith, The Rolling Stones e Guns N’ Roses. Erano questi i gruppi che la band ascoltava in quel periodo. Per la prima volta Kirk Hammett suonò le ritmiche insieme a Hetfield, che fino ad allora era ill solo a fare le parti di accompagnamento. Anche il bassista Jason Newsted cambiò approccio, smettendo di raddoppiare la chitarra per concentrarsi sul dialogo con la batteria, scelta incoraggiata da Rock, che era stata presa anche nel Black Album.
Un cambiamento consapevole
Per Rock il cambio di direzione era una scelta naturale. Replicare The Black Album non aveva senso, e i Metallica volevano esplorare nuove libertà creative. Lo stesso produttore considera Load un grande disco, pur riconoscendo che brani di Reload come Fuel restituiscono un’energia più vicina all’identità storica della band.
Load e Reload ad alcuni non piacciono, ma alla band si
Anche Ulrich ha sempre difeso quei lavori. In un’intervista del 2013 dichiarò che Load e Reload sono creativamente allo stesso livello di ogni altro album dei Metallica. Più bluesy rispetto al passato, nascevano da un periodo in cui la band ascoltava molto Led Zeppelin, Deep Purple e AC/DC, trovando una base sonora diversa.
“Ovviamente, sono dischi più bluesy, e in quel periodo stavamo ascoltando molto Led Zeppelin, Deep Purple e AC/DC, e avevamo una base diversa rispetto ai dischi precedenti o successivi,” ha continuato. “Capisco anche che ci siano persone che non riuscivano a capire cosa stesse succedendo con i tagli di capelli e il resto, e va bene così. Ma, musicalmente, se togli via tutta quella roba, se ascolti soltanto le 27 canzoni, è una grande raccolta. Quei dischi sono allo stesso livello di tutto il resto che abbiamo fatto creativamente… Sono molto orgoglioso di quei dischi.”
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