Ci sono musicisti che accumulano strumenti e altri che finiscono per collezionare storie. Nel caso di Marcus King, le due cose spesso coincidono, dando vita a racconti che mescolano memoria, musica e un rapporto istintivo con la creatività. Tra chitarre leggendarie, scelte personali controcorrente e un modo molto particolare di vivere il proprio strumento principale, emerge il ritratto di un artista che sorprende anche lontano dal palco. Ecco la storia di Marcus King che ha comprato una chitarra vintage per sbaglio.

La crescita di un bluesman moderno
Dall’uscita di Soul Insight nel 2014, Marcus King ha conosciuto una crescita costante, affermandosi come uno dei chitarristi blues rock più apprezzati della sua generazione. Nel corso degli anni ha collaborato con figure di primo piano come Rick Rubin e Dan Auerbach, costruendo un percorso artistico sempre più solido e riconoscibile.
Questa credibilità lo ha portato anche a un privilegio raro: suonare strumenti che appartengono alla storia del rock.
Chitarre leggendarie tra passato e presente
Di recente King è stato visto sul palco con la celebre Fender Telecaster bianca di Rory Gallagher e con la leggendaria Gibson Les Paul Yardburst di Jeff Beck, due chitarre iconiche che hanno un peso storico enorme. Strumenti che non sono semplici oggetti, ma veri e propri simboli di epoche e stili.
Eppure, tra queste reliquie del rock, c’è anche una chitarra vintage molto speciale che King possiede quasi per sbaglio.
La chitarra dimenticata e ritrovata
In un’intervista a Guitar World, Marcus King ha raccontato di aver suonato recentemente una Fender Esquire del 1966, spiegando come sia entrata nella sua vita in modo piuttosto singolare. Dopo aver bevuto molto, aveva completamente dimenticato di averla acquistata. È stato il personale di Carter Vintage a ricordarglielo, chiamandolo per chiedergli se avesse intenzione di passare a ritirarla.
Secondo Marcus King, quella chitarra è probabilmente l’unica cosa positiva che abbia ottenuto durante un periodo della sua vita segnato dall’alcol.
Lontano dalla chitarra per ritrovarla
Nonostante sia conosciuto come un vero guitar hero, Marcus King ammette che quando è a casa preferisce non toccare la chitarra. Il suo tempo lo dedica volentieri a pianoforte, pedal steel, violino, banjo e ukulele. Per lui la chitarra è talmente radicata da essere paragonabile a una lingua madre o a un gesto naturale come andare in bicicletta.
Questa distanza volontaria gli permette di tornare allo strumento con una visione più fresca, arricchita dall’esperienza su altri strumenti.
Essere musicisti prima di tutto
Una parte fondamentale della sua filosofia nasce dalla lettura di The Music Lesson di Victor Wooten. King racconta di essere stato profondamente influenzato dall’idea di essere un musicista prima ancora che un chitarrista. Questo approccio, secondo lui, rende l’esperienza di sedersi con una chitarra quasi sacra, un momento in cui poter esprimere esattamente ciò che si ha in mente.
Nuovi strumenti e nuova musica
Oltre alle chitarre storiche e vintage, King ha recentemente presentato un modello signature Gibson ES 345, confermando il suo status di artista di riferimento. Parallelamente è arrivata anche nuova musica, con l’uscita dell’attesissimo album Darling Blue insieme alla Marcus King Band.
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