La carriera di Ace Frehley è indissolubilmente legata al mito dei Kiss, la band che fondò negli anni Settanta insieme a Gene Simmons, Paul Stanley e Peter Criss. Ma tra le tante pagine leggendarie scritte con il gruppo, ce n’è una che brilla di luce propria: quella di New York Groove. Nel 1978, mentre ciascun membro dei Kiss pubblicava un album solista, Frehley fu l’unico a centrare un vero successo commerciale. New York Groove raggiunse infatti il numero 13 della Billboard Hot 100, diventando un inno per i fan e per la città che lo aveva visto nascere, il Bronx. Eppure, dietro quel brano simbolo della sua carriera, Ace nascondeva un piccolo rimpianto.

Il successo inaspettato di Ace Frehley
“Ad essere sincero, non volevo registrare questa canzone” confessò Ace Frehley. Fu il produttore Eddie Kramer a convincerlo a includere New York Groove nel suo album. All’inizio Ace pensava che il brano non si adattasse al resto del disco, ma cedette dopo le insistenze di Kramer durante le sessioni a Plaza Sound Studios, sopra il Radio City Music Hall di Manhattan.
Il chitarrista ricordò quell’esperienza con ironia: “Era fantastico, perché le Rockettes si prendevano il sole sul tetto. Entravano spesso in studio a curiosare. Non male come ambiente di lavoro.”
Una canzone, due autori e un destino
Il dettaglio che più infastidiva Ace era che New York Groove non fosse farina del suo sacco. “Molti pensano che l’abbia scritta io,” spiegò, “ma non è così. Avrei guadagnato molti più soldi se l’avessi fatto.”
Il brano era stato composto da Russ Ballard, autore britannico noto per successi come Since You Been Gone dei Rainbow e God Gave Rock and Roll to You, originariamente degli Argent e poi reinterpretata dagli stessi Kiss nel 1991. Ballard ebbe l’idea del testo durante un volo verso New York: “Stavo pensando alla frase back in the New York groove e mi sembrava perfetta per una canzone.”
Prima di Frehley, il pezzo era stato inciso nel 1975 dal gruppo glam londinese Hello, che lo portò fino al nono posto delle classifiche britanniche. Curiosamente, Ace non ricordava di averne mai sentito la versione.
L’energia del Bronx e la chitarra leggendaria venduta da Ace Frehley
Durante la registrazione, Ace Frehley utilizzò la sua amata Gibson Les Paul Sunburst del ’59, una chitarra che avrebbe poi venduto ma che rimase per sempre nel suo cuore. “Era molto sbiadita, ma suonava alla grande,” raccontò. “Gibson ne ha persino prodotto una replica anni dopo.”
Quel suono potente e diretto, unito all’attitudine ribelle di Ace, rese New York Groove un brano unico, capace di incarnare perfettamente lo spirito della Grande Mela. Ancora oggi viene suonata al termine delle partite vinte dai New York Mets, a testimonianza del legame tra il brano e la città.
Il riscatto di “Space Ace”
Essere l’unico membro dei Kiss ad aver piazzato un singolo nella Top 20 diede ad Ace una nuova fiducia in sé stesso. “Sto uscendo dal mio guscio e diventerò più forte,” disse a People nel 1980. Tuttavia, non cercò mai di vantarsi del suo successo: “Non mi sembrava di aver superato gli altri. È successo e basta. Sono stato fortunato.”
Riguardo agli album dei compagni, ironizzò: “Ho ascoltato quello di Gene una volta. Quando è partita When You Wish Upon a Star, ho dovuto togliere il disco dal giradischi, ahah!”
La semplicità vince
Per Russ Ballard, il segreto del successo di New York Groove risiede proprio nella sua semplicità. “Mi ha sorpreso, perché è una canzone incredibilmente semplice,” disse. “Ma è vero quello che dicono: un buon brano trova sempre la sua strada.”
E così è stato. Da un’idea nata su un aereo a un inno immortale per New York, New York Groove continua a far risuonare il nome di Ace Frehley ogni volta che la musica si accende nella città che non dorme mai, anche se il chitarrista non può vantare veramente di aver scritto quel brano.
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