Tutti conosciamo la storia, o almeno una parte della storia di Jimi Hendrix e della sua tragica morte. Hendrix è stata un’influenza per tutti i chitarristi a venire e lo è stato anche per SRV, che crede che il “personaggio” di Jimi desse fastidio a molti. Così quando in una famosa intervista a Stevie Ray Vaughan gli è stato chiesto di parlare di Hendrix ha lasciato intendere che per lui non è stata solo la droga ad uccidere uno dei chitarristi più influenti della storia.
Jimi Hendrix, un breve racconto
James Marshall Hendrix, questo il suo nome all’anagrafe, è nato già in un contesto difficile, ha avuto un’infanzia difficile e buona parte della sua vita non è stata molto semplice. Ma oggi non sono qua per raccontare tutta la vita di Jimi Hendrix. Quello che c’è da sapere per la storia del giorno è che Jimi si avvicinò alle droghe leggere come la marijuana e lo speed. Erano usate principalmente a scopo ricreativo ma da un certo periodo Jimi aumentò l’uso di speed anche per dormire meno e suonare di più. Più avanti nella sua vita si fece strada l’LSD che gli fece provare l’allora fidanzata di Keith Richards.
Con la fama, i soldi, e le feste l’uso di droghe nell vita di Hendrix divenne sempre più costante e massiccio. La sua morte è sempre stata attribuita a questo.
La morte di Jimi Hendrix
Jimi Hendrix morì il 18 settembre del 1870 nella camera d’albergo dove alloggiava.
La causa del decesso fu il soffocamento che fu provocato da un conato di vomito durante il sonno. Per anni la droga venne considerata l’assassina di Jimi Hendrix ma dall’autopsia si scoprì che non c’erano segni di aghi o altro. Il conato di vomito fu causato da un eccesso di tranquillanti assunti.
A pesare sulla storia c’è il fatto che la ragazza di allora tardò a chiamare i soccorsi e questi a loro volta tardarono ad arrivare, sottovalutando la situazione.
Stevie Ray Vaughan sulla morte di Hendrix
Jimi è stato un rivoluzionario, che ha portato le possibilità sonore della chitarra oltre ogni confine, e ha ispirato tutte le nuove generazioni. Uno che sicuramente ha subito questa influenza è Stevie Ray Vaughan che più volte gli ha reso omaggio con personali versioni dei suoi brani come Little Wing o Voodoo Chile.
Quando in una famosa intervista è stato chiesto a Stevie cosa pensasse e cosa lo accomunasse a Jimi ha detto:
“Lui suonava tutto quello che sentiva, e io suono tutto quello che sento”
Ha continuato dicendo che lui è un’artista e un chitarrista che rispetta e che nel bene e nel male, anche la sua vita è stata un’ispirazione. È arrivato poi alla morte dicendo:
“Beh, ovviamente lo rispetto moltissimo, non solo per la sua musica ma anche per la sua vita, che è stata un’influenza notevole, più per le cose positive che per quelle negative.
Non credo che… non credo che sia morto perché era un tossicodipendente, credo che abbia avuto un piccolo aiuto, eh, perché spaventava troppe persone. Lasciamo stare lì.”
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