Ci sono giornate che, se sei musicista, non dimentichi facilmente. Una di queste è stata quando io e la mia band, i North Of Somewhere, siamo stati invitati negli studi di Thomann per partecipare a un test comparativo di undici diversi sistemi PA sub-top, prodotto da Guitar Bonedo. Un’esperienza unica non solo perché abbiamo avuto modo di suonare in uno degli ambienti più professionali d’Europa, ma anche perché ci siamo trovati letteralmente dentro un test che molti musicisti, fonici e organizzatori di eventi aspettavano da tempo: un confronto reale tra impianti PA, con band dal vivo e audio registrato in binaurale! Vi racconto com’è andata…
Un test vero, fatto suonando dal vivo!
Quando si parla di impianti PA, è facile perdersi tra specifiche tecniche, datasheet, curve di risposta e pressioni sonore in dB. Ma quando poi sali sul palco, quello che conta davvero è: come suona per chi ascolta? Come reagisce l’impianto alla dinamica della band? Come suonano le voci, la chitarra, il basso, i piatti della batteria?
Ecco perché questo test è stato così interessante. Ogni sistema è stato testato in modo identico: stesso brano, stesso mix, stessa performance. Noi abbiamo suonato in 11 round, collegati ogni volta a una nuova configurazione, mentre l’audio veniva catturato da un microfono binaurale Neumann KU100 a circa otto metri da noi.
Neumann KU100
Gli undici sistemi PA in prova
Ecco le undici configurazioni che abbiamo messo alla prova:
- 1. EV ZLX 12P G2 + EV 18SP Subwoofer
- 2. LD Systems ICOA Sub15A + ICOA Top 12A
- 3. HK Audio Linear 5 112 FA + L Sub 115 FA
- 4. Mackie Thump 118S + 215XT
- 5. DAS Audio Vantec 18A + 15A
- 6. Syrincs D115SP + D18 Power Bundle
- 7. JBL PRX One
- 8. LD Systems Maui28 Mix G3
- 9. Bose L1 Pro 32 + Sub
- 10. The box pro agate ruler 15
- 11. QSC KC12
Tutti impianti pensati per contesti live tra 150 e 400 persone, ideali per band, DJ, service compatti o locali medio-piccoli. Ma le differenze, fidatevi, si sentono eccome.
Suonare sempre lo stesso brano: una sfida nella sfida
Il brano che abbiamo scelto è My Journey With No Goodbyes, che fa parte del nostro album Spacebound e che abbiamo suonato due volte completamente live per ciascun sistema PA. Un pezzo pensato per mettere in risalto ogni area dello spettro sonoro: dalle voci alla sezione ritmica, dai suoni di chitarra clean con delay e modulazioni a quelli belli saturi.
Ripetere lo stesso brano 22 volte, cercando di mantenere costante l’energia, la dinamica e la precisione, è stata una sfida musicale ed emotiva. Ma ci ha permesso di mettere davvero alla prova ogni impianto in condizioni identiche, mettendo in evidenza anche le più piccole differenze sonore.
Cosa abbiamo percepito on stage e riascoltando le performance
EV ZLX G2 + 18SP
Un sistema nitido, pulito, che restituisce un suono dettagliato. Ottima intelligibilità sulle voci e subwoofer controllato: ideale per chi cerca chiarezza e definizione.
EV ZLX 12P G2/18SP Basis Bundle
LD Systems ICOA
Una vera sorpresa. Bassi profondi e punch immediato, soprattutto per la fascia di prezzo. Le medie risultano leggermente spinte, ma nel rock questo gioca sicuramente a favore.
LD Systems ICOA Pro 12A/21A Power Set
HK Audio Linear 5
Probabilmente il più “ampio” e tridimensionale. Il suono ti avvolge, le voci hanno una bella rotondità e il mix resta compatto anche ad alti volumi.
HK Audio Linear 5 112/115 Power Bundle
Mackie Thump
Sistema direi esuberante, con sub potenti ma un po’ meno precisi. Perfetto per DJ set e musica elettronica, meno bilanciato per le esigenze vocali e chitarristiche.
Mackie Thump 215/118s Power Bundle
DAS Audio Vantec
Un PA dal suono professionale. Equilibrato, potente, preciso. Ogni elemento del mix trova spazio senza sovrapporsi: tra i più convincenti del lotto.
DAS Audio Vantec 15A/18A Power Bundle
Syrincs Power Bundle
Compatto, concreto, molto accessibile. Il suono è più diretto, meno ricco di sfumature, ma per piccoli live o prove in una saletta privata può dire la sua senza problemi.
Syrincs D112SP/D18 Power Bundle
JBL PRX One
Già dalle prime note abbiamo apprezzato l’attacco rapido e una chiarezza straordinaria su chitarra e voce. La gamma alta risultava cristallina, senza essere eccessivamente acuta. Anche i transienti della batteria erano molto definiti, con un bel taglio. Dal mio punto di vista vocale, questa PRX One dava corpo senza confondere il mix…davvero ben bilanciata sul palco!
JBL PRX One
LD Systems Maui 28 Mix G3
Questo per noi è stato il pezzo forte. Il suono era “incredibilmente chiaro e potente”, con nessuna presenza fastidiosa negli alti, anche a volumi sostenuti. I bassi erano grossi e definiti, ma mai gonfi e confusi e la voce spiccava pulita e stabile. Una resa davvero ottima per live in spazi piccoli/medi.
LD Systems Maui 28 G3 MIX
Bose L1 Pro 32 + Sub
Qui la sensazione era di ampiezza spaziale ma con un po’ di dispersione. La voce aveva un bel “respiro”, anche se i bassi risultavano un po’ meno incisivi rispetto ad altre soluzioni. Per un trio come il nostro, che aggiunge anche backing tracks, ho sentito qualche leggero limite nei sub. La performance live non ne ha comunque risentito molto e la risposta dinamica è stata soddisfacente.
Bose L1 Pro32 + SUB2
The box pro Achat Linear 15
Un suono lineare e preciso, con un buon controllo sui medi. La voce risultava ben presente nel mix con un bilanciamento di frequenze solido e senza fronzoli. Forse gli alti sono sembrati un pelino ovattati.
the box pro Achat Lineal 15
QSC KC12
Il KC12 ha fornito una buona definizione complessiva, con bassi presenti e alti abbastanza brillanti. Il mix risultava aperto e gradevole, ma forse un po’ spinto sulle frequenze medio-alte. La chitarra aveva un bel taglio, brillante e chiara sul palco.
QSC KC 12 BK
L’importanza del fonico (e della coerenza)
Un elemento chiave di tutto il test è stato il lavoro del fonico Sascha Walendy: stessa impostazione, stessa microfonazione, stesso gain staging per ogni performance. Questo ci ha garantito una coerenza assoluta e un confronto imparziale. Nulla è stato ritoccato tra una ripresa e l’altra, se non il sistema PA stesso.
Così, quello che sentite nel video e nei file audio correlati agli articoli su Bonedo è ciò che davvero abbiamo sentito anche noi.
Dietro le quinte: due giorni di musica vera
Quello che il video non mostra fino in fondo è quanto impegno e cura ci siano voluti per realizzarlo. Abbiamo trascorso due giorni interi negli studi di Thomann, alternando sessioni di performance a momenti di attesa, cambio setup, test tecnici e riprese extra.
Thomann ci ha messi nelle condizioni ideali per dare il massimo: strumenti di altissima qualità, una regia impeccabile, tecnici esperti e un clima sempre positivo e collaborativo. Io personalmente ho potuto suonare con una Gibson Les Paul Standard ’60, una Line6 HX Stomp XL e una magnifica testata Soldano SLO30.
Abbiamo seguito passo dopo passo il processo di montaggio e smontaggio degli impianti, osservato da vicino la microfonazione binaurale e partecipato attivamente a ogni fase del test.
Gibson Les Paul Standard 60s Faded VB
Line6 HX Stomp XL
Soldano SLO 30 Custom Snake Head
Essere coinvolti così profondamente in un contenuto di questo livello è stato, per noi come band, un riconoscimento importante. Essere scelti da un colosso come Thomann per rappresentare la voce di chi suona davvero è stato un onore, e ci ha motivati a dare il massimo in ogni take.
Conclusioni: cosa portiamo a casa
Dal punto di vista tecnico, è stata un’occasione unica per ascoltare e confrontare con attenzione impianti professionali in un contesto reale. Come cantante e chitarrista, ho sentito sulla mia pelle quanto possa cambiare l’esperienza di suonare (e di essere ascoltati) semplicemente cambiando il PA.
Dal punto di vista umano e musicale, invece, porto a casa due giornate intense, vere, di quelle che ti ricordano perché ami fare musica.
E se questo articolo sarà utile a chi deve scegliere un impianto per il proprio locale, progetto o band, allora ne sarà valsa ancora di più la pena.
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