Ci sono momenti che segnano per sempre la vita di un artista. Per Zucchero Fornaciari, uno di questi è stato il giorno in cui salì sul palco del Freddie Mercury Tribute Concert a Wembley Stadium, invitato da Brian May in persona. Era il 1992 e il bluesman emiliano, reduce da un’esibizione alla Royal Albert Hall con Eric Clapton, si ritrovò improvvisamente al centro del più grande tributo rock di tutti i tempi.
Quella sera, insieme ai Queen, avrebbe cantato Las Palabras de Amor e, come lui stesso racconta, visse un mare di emozioni tra panico, stupore e gratitudine.
Zucchero e la chiamata di Brian May
«Il ricordo che ho» racconta Zucchero «è che Brian May mi chiamò. Non ci eravamo mai incontrati né parlati prima. Mi disse che si era innamorato di Oro incenso e birra e che, se fossi andato a Wembley, mi avrebbe invitato a esibirmi».
Il cantautore rimase incredulo: «Mi sembrava una cosa strana, e invece era vero».
Quando arrivò a Londra, si rese conto di trovarsi in mezzo a giganti: David Bowie, George Michael, Annie Lennox, Elton John. «Io ero il più piccolo, il meno conosciuto. Loro erano tranquilli, fumavano, chiacchieravano. Io ero chiuso nel camerino, in panico, sudavo freddo».
Poi, la chiamata sul palco. «Mi sono trovato davanti 80.000 persone, con i Queen dietro di me. È stato un momento fortissimo dal punto di vista emotivo».
Il racconto della serata vissuta da Zucchero
Dietro le quinte, l’atmosfera era surreale. «Vedevo David Bowie che fumava e parlava con Annie Lennox, Elton John che sorrideva. Tutti tranquilli. Io invece avevo un altro attacco di panico».
A calmarlo, un gesto semplice ma potente: «Ricevetti una lettera dalle mie figlie, che allora erano piccoline. Mi scrissero su un foglietto: Vai sul palco e non rompere. Quella frase mi diede forza».
L’imprevisto nel momento dell’esibizione
Zucchero doveva iniziare l’esibizione con una chitarra acustica, ma accadde l’imprevisto: «Non me la portarono. C’era Brian May che mi guardava, e lui, fantastico com’è, disse: Parto io. E iniziò con la chitarra elettrica. Da lì siamo partiti insieme».
Quell’attimo divenne magia. «E dopo, come al solito, non sarei più voluto uscire da quel palco».
Contenuti correlati:
* Questo post contiene link affiliati e/o widget. Quando acquistate un prodotto tramite un nostro partner affiliato, riceviamo una piccola commissione che ci aiuta a sostenere il nostro lavoro. Non preoccupatevi, pagherete lo stesso prezzo. Grazie per il vostro sostegno!
- Quando Zucchero salì sul palco di Wembley lasciando dietro la chitarra - 13. Ottobre 2025
- 70 anni di Godzilla, arriva la Fender Stratocaster dedicata al mostro - 12. Ottobre 2025
- Star Spangled Banner: l’urlo dell’America dalla chitarra di Jimi Hendrix - 11. Ottobre 2025