Tony Iommi è una leggenda vivente della musica rock e metal. Nato il 19 febbraio 1948 a Birmingham, Inghilterra, è rinomato come il chitarrista dei pionieri del metal, i Black Sabbath. Nel 2000 ha pubblicato il suo primo album da solista Iommi, seguito da Fused del 2005, che vede la partecipazione del suo ex compagno di band Glenn Hughes. Nel 2011 ha pubblicato la sua autobiografia, intitolata Iron Man: My Journey Through Heaven and Hell with Black Sabbath.

Credits: PA Images / Alamy Stock Photo

Nel 2023 è stato classificato al numero 13 nella lista dei più grandi chitarristi di tutti i tempi stilata dalla rivista Rolling Stone. Io e Paul di Guitar Tutorials abbiamo scelto di farvi ascoltare un medley con alcuni tra i suoi riff più iconici: Electric Funeral, Iron Man e Paranoid.

L’infanzia e i primi passi nella musica

Tony Iommi ha iniziato la sua avventura musicale negli anni ’60, in un periodo in cui la musica rock stava vivendo una rivoluzione senza precedenti. Cresciuto in una famiglia operaia di immigrati Italiani, Iommi ha trascorso i suoi primi anni a Birmingham. Alle elementari conosce un bimbo di nome John Michael Osbourne, che più tardi sarebbe diventato per tutti Ozzy.

La scuola non fa per lui e così, poco più che adolescente, segue le orme dei genitori trovando lavoro in una delle acciaierie che sorgevano attorno a Birmingham. A 17 anni, durante un lavoro in  fabbrica, Iommi perde la punta delle dita del medio e dell’anulare della mano destra in un incidente industriale. Questa tragedia avrebbe potuto essere la fine dei sogni musicali di molti, ma per Iommi rappresenta l’inizio di una straordinaria rivoluzione nella musica rock. 

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Ulteriori informazioni

Un collega gli disse “Ascolta questo!” Era un brano del leggendario chitarrista Django Reinhardt. “Sai che lui aveva solo due dita della mano sinistra?”. Tony capì che il suo sogno di suonare non era finito. Invece di rinunciare alla sua passione per la chitarra, iniziò a cercare soluzioni creative per adattare il suo modo di suonare alle nuove circostanze. Si costruì protesi metalliche, montò corde più grosse e abbassò l’accordatura della sua chitarra per avere meno tensione. Intorno alle fabbriche di metallo stava nascendo il metal! Buffo no?!

I Black Sabbath

Nel 1968, Tony Iommi fondò i Black Sabbath insieme a Ozzy Osbourne, Geezer Butler e Bill Ward. Tutti di bassa estrazione sociale, reietti in cerca di una rivincita. La comunione di intenti nella band fu qualcosa di eccezionale! Avevano la stessa identica idea su cosa fare, su cosa suonare e su come suonarlo.

La band si divertiva e faceva divertire, rompendo gli schemi e sfidando le convenzioni con il loro sound oscuro e potente. Il debutto ufficiale dei Black Sabbath avvenne nel 1970 con l’omonimo album Black Sabbath, che presentava un sound mai sentito prima nel mondo della musica rock.

Scordatevi la Summer of Love, l’entusiasmo hippy e la fiducia nel futuro. Le atmosfere erano cupe e i testi esploravano tematiche mistiche e visionarie. Iommi combinava assoli di chitarra di stampo blues, riff cupi in tonalità minore e power chords con un rivoluzionario suono hi-gain, un pedale con effetto treble-boost modificato e una Gibson SG.

La combinazione di talento musicale e messaggi lirici provocatori ha reso i Black Sabbath una delle band più influenti della storia della musica rock. Lo stile di Iommi ha definito il suono del metal pesante e ha ispirato una generazione di musicisti. Brani iconici come Paranoid (vi abbiamo insegnato il riff qui), Iron Man (vi abbiamo insegnato anche questo riff), War Pigs, Electric Funeral e Children of the Grave sono diventati degli inni del genere, consolidando il ruolo dei Black Sabbath come pionieri del metal.

Gibson SG Standard EB

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Il suono

Una delle caratteristiche distintive del suono di Tony Iommi è la sua scelta di chitarra e gear. Iommi è strettamente associato alla Gibson SG, che ha suonato per gran parte della sua carriera; con il corpo leggero e il manico sottile, ha permesso a Iommi di comporre i suoi riff più iconici e di ottenere un suono deciso, definito e potente. Iommi ha avuto un impatto significativo anche nello sviluppo delle chitarre signature, collaborando con Gibson per produrre una serie di modelli personalizzati. Il modello più recente, conosciuto come Gibson SG Tony Iommi Monkey, è stato progettato con un ponte regolabile per il montaggio delle corde wraparound e con due pickup P90.

Oltre alla chitarra, l’amplificatore gioca un ruolo fondamentale nel processo creativo di Tony Iommi. Per gran parte della sua carriera ha utilizzato amplificatori Laney, contribuendo allo sviluppo del famoso Laney GH100TI Tony Iommi Signature.Questo amplificatore è un 100 watt valvolare con due canali identici nominati Rhythm e Lead che possono essere usati come clean, crunch o lead.

Inoltre, il leggendario “tone Iommi” è stato ottenuto attraverso l’uso creativo delle corde e accordature più basse. Il marchio La Bella ha creato una serie di scalature Iommy signature. Tra i pedali più usati dal chitarrista britannico troviamo il Tycobrahe Parapedal wha, il Man Beano Boost della Analog Man e il Line6 MM4 Modulation Modeler

L’abilità di Iommi nel manipolare il suono della chitarra ha contribuito in modo significativo alla creazione di atmosfere oscure e ipnotiche che caratterizzano la musica dei Black Sabbath; ma non c’è solo il metal! È stato accreditato come il precursore di altri stili: Martin Popoff lo definisce “il padrino dello stoner rock” mentre Jeff Kitts e Brad Tolinski di Guitar World affermano che “grunge, goth, thrash, industrial, death, doom… qualsiasi cosa. Niente di tutto questo esisterebbe senza Tony Iommi“. Secondo la Hawaii Public Radio: “è difficile immaginare Nirvana, Soundgarden o Alice in Chains senza i Black Sabbath e senza Tony Iommi. I Judas Priest, gli Iron Maiden, gli Scorpions, i Metallica, gli Slayer, i Pantera ed essenzialmente ogni gruppo metal può essere ricondotto alla struttura musicale trovata nelle composizioni di Iommi“.

Da tutto ciò si evince quanto sia stato immenso il suo impatto sulla cultura musicale e quanto grande sia l’eredità della sua produzione. E noi, non potevamo non dedicargli qualche riga e un video per ricordarlo nel giorno del suo compleanno!

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Matteo Bidoglia