Tra i nomi più iconici della storia del rock, David Gilmour occupa un posto d’onore. Chitarrista, cantante e compositore, è stato l’anima sonora dei Pink Floyd a partire dalla fine degli anni ’60, contribuendo a definire il sound della band con il suo stile unico, ricco di espressività, tecnica e profondità emotiva. La sua carriera è un viaggio attraverso l’evoluzione del rock psichedelico e progressivo, ma anche una lezione di eleganza musicale.
Gli inizi e l’ingresso nei Pink Floyd
David Jon Gilmour nasce a Cambridge nel 1946. Amico d’infanzia di Syd Barrett, Gilmour cresce in un ambiente stimolante, diviso tra arte e scienza. Si avvicina alla musica da adolescente, suonando in vari gruppi minori fino alla svolta nel 1968, quando entra nei Pink Floyd per sostituire l’ormai instabile Barrett.
L’ingresso di Gilmour coincide con l’inizio di una nuova fase per la band. Con la sua voce calda e la sua chitarra emozionale, porta equilibrio in un gruppo che stava smarrendo la sua direzione creativa. Da lì in avanti, l’impronta di Gilmour diventa fondamentale, contribuendo in modo decisivo agli album più amati del gruppo.
Influenze musicali di David Gilmour
Gilmour ha spesso citato artisti come Jimi Hendrix, B.B. King, Hank Marvin (dei The Shadows) e Jeff Beck come principali fonti di ispirazione. Queste influenze si riflettono nella sua capacità di fondere blues, rock e psichedelia in uno stile personale e riconoscibilissimo.
Jimi Hendrix
- Ha ispirato l’uso creativo della chitarra elettrica come estensione espressiva della voce;
- Tecniche assimilate: feedback controllato, uso del wah-wah come modulatore espressivo, accordature alternative, uso dinamico del pickup switch;
- Il suo approccio libero e istintivo ha spinto Gilmour verso una maggiore sperimentazione timbrica.
B.B. King
- Padrino del blues minimalista e melodico, ha influenzato la costruzione di frasi lente, liriche e cantabili;
- Ha trasmesso a Gilmour l’arte del vibrato controllato, l’importanza del silenzio tra le frasi e il valore dell’intonazione perfetta nei bending;
- Da King, Gilmour eredita la convinzione che l’espressività valga più della velocità.
Hank Marvin (dei The Shadows)
- Primo idolo adolescenziale di Gilmour, noto per l’uso pionieristico del delay e del riverbero a molla;
- Ha influenzato il suo senso melodico e l’attenzione maniacale al suono pulito e definito, elementi poi trasposti nel sound floydiano;
- Marvin ha ispirato anche l’uso di linee soliste semplici ma evocative, simili a linee vocali.
Jeff Beck
- Ha segnato l’approccio più “fisico” e sperimentale allo strumento: bending microtonale, volume swell, uso espressivo del whammy bar;
- Gilmour ha preso da Beck l’idea di sfruttare la dinamica come strumento narrativo, anche all’interno di frasi lente e bluesy;
- Ha influenzato la ricerca di timbri liquidi e cangianti, tipici in brani come Marooned o Sorrow.
Eric Clapton e John Mayall & the Bluesbreakers
- Clapton, nella sua fase con i Bluesbreakers, ha ridefinito il blues elettrico britannico con tono cremoso, fraseggio essenziale e uso massiccio del sustain;
- L’album Blues Breakers with Eric Clapton ha avuto un impatto enorme su Gilmour, soprattutto per l’uso del volume alto sugli ampli valvolari Marshall per ottenere overdrive naturale;
- Da Clapton e Mayall, Gilmour ha imparato l’equilibrio tra fraseggio blues tradizionale e approccio moderno, curando l’articolazione e la dinamica.
Approccio personale al fraseggio
- Celebre la frase: “Non ho mai voluto essere il più veloce. Ho sempre cercato di dire qualcosa con ogni nota.”;
- Gilmour costruisce i suoi assoli con logica narrativa, spesso in tre sezioni: introduzione tematica, sviluppo con variazioni, climax emotivo;
- Usa note lunghe, bending, silenzi e delay come veri strumenti musicali, trattando ogni elemento come parte del linguaggio;
- Ricerca toni puliti ma saturi, con grande enfasi sull’attacco della nota e il controllo del feedback
Caratteristiche dello stile
Lo stile di Gilmour è basato su:
- Note sostenute e vibrati intensi
- Frasi melodiche piuttosto che virtuosismi
- Ampio uso di delay e riverbero per creare atmosfere
- Grande attenzione al tocco e al timing
In brani come Shine On You Crazy Diamond, Time e Echoes, Gilmour costruisce veri e propri paesaggi sonori, più simili a colonne sonore interiori che a semplici pezzi rock.
David Gilmour, suono e strumentazione
Uno degli elementi chiave del suono di Gilmour è la scelta degli strumenti. La sua chitarra più celebre è la Black Strat, una Fender Stratocaster nera modificata più volte nel corso degli anni. Con essa ha registrato assoli leggendari come quello di Comfortably Numb, considerato uno dei più belli della storia del rock.
Tra gli altri strumenti, Gilmour ha utilizzato anche una Fender Telecaster, una Gibson Les Paul e svariate chitarre slide. L’uso creativo dell’Electro-Harmonix Big Muff, del delay analogico e di unità Uni-Vibe e Binson Echorec ha ulteriormente ampliato il suo spettro sonoro.
Strumentazione di David Gilmour:
- Black Strat: la sua chitarra più celebre, una Fender Stratocaster nera modificata;
- Fender Telecaster: usata in diversi brani e in studio per il suo suono brillante e definito;
- Gibson Les Paul: per ottenere toni più caldi e corposi;
- Chitarre slide: usate per creare effetti atmosferici e melodie fluide;
- Electro-Harmonix Big Muff: pedale fuzz che contribuisce al suono denso e ricco di sustain;
- Delay analogico: usato per creare profondità e spazialità;
- Uni-Vibe: effetto di modulazione per sonorità psichedeliche;
- Binson Echorec: un eco a nastro che ha caratterizzato il sound psichedelico dei primi anni dei Pink Floyd;
- Amplificatori principali:
- Hiwatt Custom 100 DR103: amplificatore valvolare famoso per la sua risposta dinamica, suono pulito e potente;
- Cabinet WEM: speaker cabinet utilizzati in combinazione con i testata Hiwatt;
- Alembic F-2B: preamplificatore ispirato al Fender Twin, usato per controllare meglio le frequenze e dare più definizione al suono.
Prodotto non trovato
Prodotto non trovato
Prodotto non trovato
Prodotto non trovato
Prodotto non trovato
I capolavori con i Pink Floyd
Il contributo di Gilmour è decisivo in album leggendari come:
- The Dark Side of the Moon
- Wish You Were Here
- Animals
- The Wall
- The Division Bell
In questi dischi, la sua chitarra non è mai invadente, ma sempre funzionale alla narrazione, capace di evocare emozioni profonde con pochi, calibratissimi interventi.
Carriera solista e impegno personale
Parallelamente al lavoro con i Pink Floyd, Gilmour ha portato avanti una carriera solista di successo, con album come David Gilmour (1978), About Face (1984), On an Island (2006) e Rattle That Lock (2015). In queste opere ha esplorato lati più intimi della sua musica, mantenendo sempre alta la qualità compositiva e sonora.
Fuori dalla musica, Gilmour è noto per il suo impegno umanitario e ambientale. Ha donato milioni in beneficenza, supportato cause sociali e ha mantenuto una posizione discreta ma coerente nel panorama pubblico.
Oggi, David Gilmour è considerato uno dei chitarristi più influenti di sempre. Musicisti di ogni generazione citano il suo stile come esempio di espressività e musicalità. Più che la tecnica, ha lasciato in eredità un modo di pensare la chitarra come voce narrante, come ponte tra emozione e suono.
Contenuti correlati:
* Questo post contiene link affiliati e/o widget. Quando acquistate un prodotto tramite un nostro partner affiliato, riceviamo una piccola commissione che ci aiuta a sostenere il nostro lavoro. Non preoccupatevi, pagherete lo stesso prezzo. Grazie per il vostro sostegno!
- “Forse non avevo l’immagine giusta”. Il chitarrista delle prime hit di Bon Jovi, non è mai salito sul palco con lui - 14. Luglio 2025
- David Gilmour: storia, influenze e caratteristiche dello storico chitarrista e cantante dei Pink Floyd - 14. Luglio 2025
- Foto che parlano di musica: Scale Exhibition - 13. Luglio 2025