Ci sono incontri che sulla carta sembrano destinati a diventare leggendari. Uno di questi avvenne nel marzo del 1969 a New York, quando John McLaughlin ebbe l’opportunità di suonare insieme a Jimi Hendrix. Due chitarristi dal talento straordinario, capaci di rivoluzionare il loro strumento. Eppure, come ricorda lo stesso McLaughlin, quella jam per lui fu un disastro e oggi ti racconto perché…

Il primo incontro tra Jimi Hendrix e John McLaughlin non andò per il meglio secondo il chitarrista emergente...
© Giuseppe Ruocco

L’incontro tra Jimi e John in due fasi opposte della vita

In quel periodo, 1969, Jimi Hendrix era in una fase di transizione. Dopo aver pubblicato tre album con la sua prima band, la Jimi Hendrix Experience, il gruppo con Mitch Mitchell alla batteria e Noel Redding al basso si stava lentamente sciogliendo. Di lì a poco Hendrix avrebbe formato i Band of Gypsys con Billy Cox e Buddy Miles.

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John McLaughlin, invece, aveva appena registrato il suo album di debutto Extrapolation. In passato aveva già calcato palchi importanti: aveva suonato con Ginger Baker nel Graham Bond Quartet, dato lezioni di chitarra a Jimmy Page e collaborato con Mitchell nei Georgie Fame and the Blue Flames. Arrivò quindi a New York con una solida reputazione, pur non avendo ancora la stessa notorietà di Hendrix che stava già rivoluzionando il mondo della chitarra elettrica.

Jimi Hendrix e John McLaughlin al Record Plant

L’incontro tra Jimi e John avvenne durante una festa ai Record Plant Studios, luogo in cui Hendrix aveva inciso parte di Electric Ladyland. McLaughlin invece era impegnato in città con Tony Williams al Village Vanguard, e fu invitato da Mitch Mitchell.

Il primo incontro tra Jimi Hendrix e John McLaughlin non andò per il meglio secondo il chitarrista emergente...
© Hans Kerrinckx, link, CC BY-NC-SA 2.0

Fu un po’ un disastro” ha raccontato McLaughlin. Lo studio era pieno di gente, la musica era fortissima e l’atmosfera da festa travolgente. Fu lì che incontrò Buddy Miles per la prima volta.

Oltre a Hendrix c’erano diversi chitarristi, ma McLaughlin dovette affrontare un problema non da poco: l’unica chitarra che aveva con sé era una Gibson Hummingbird, una dreadnought acustica più adatta al folk che a una jam rock elettrica. Rimasto senza soldi in Europa, era stato costretto a vendere la sua migliore Gibson e a ripiegare sulla Hummingbird, chitarra economica, alla quale aveva montato un pick-up da buca.
Il risultato fu disastroso:

Ho collegato la mia chitarra, ed è stato un feedback istantaneo. Era davvero difficile da suonare. Avrei avuto bisogno di una solidbody per quella sessione.

Un ricordo prezioso

John McLaughlin ricorda che nonostante le difficoltà, una parte della jam fu registrata. Al basso c’era Dave Holland, alla batteria Buddy Miles, mentre le frasi inconfondibili di Jimi Hendrix uscivano benissimo dal mix. McLaughlin chiaramente non considera quella esibizione la sua migliore, ma custodisce con affetto il ricordo di quell’incontro.

Il primo incontro tra Jimi Hendrix e John McLaughlin non andò per il meglio secondo il chitarrista emergente...
© Berklee Valencia Campus, link, CC BY-NC-ND 2.0

Ho incontrato Jimi. Era un ragazzo dolce. Lo rividi più avanti e avemmo occasione di parlare. Era assolutamente senza pretese.

Secondo John McLaughlin, Jimi Hendrix era consapevole della rivoluzione che stava portando avanti con la chitarra elettrica.

Influenzò me e altri cinque milioni di chitarristi. Era una rivoluzione vivente con una wah-wah e un Marshall. Era incredibile quello che faceva“.

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Giuseppe Ruocco