Jeff Healey non è stato solo un chitarrista eccezionale. La sua arte conteneva molte sfaccettature, all’interno vi erano tanti collegamenti a diversi stili musicali. Dal vivo, poi, il virtuoso canadese si approcciava alle cose come avrebbe fatto un amante del jazz: c’era una struttura, ma tutti gli assoli venivano improvvisati, con una notevole libertà al suo interno. La nostra rubrica di Planet Guitar, “Le Dieci Canzoni”, non fa che confermare tali attitudini pure nel suo lato meno conosciuto, tra inaspettate sessioni in sala d’incisione e partecipazioni come ospite speciale in elettrizzanti esibizioni live. Andiamo a godercele una ad una.

Jeff Healey on stage © Maximum Film / Alamy Stock Photo

I Can’t Stand the Rain con Alannah Myles, 2004

Il duetto che non t’aspetti in onore di Tina Turner

Alannah Myles è una rocker canadese di tutto rispetto, divenuta famosa anche in Italia per un breve periodo tra il 1989 e il 1990 grazie a una hit potente e orecchiabile, Black Velvet. L’accoppiata con il conterraneo Jeff Healey funziona alla grande, in una misconosciuta raccolta di vent’anni fa ideata per omaggiare la grande Tina Turner.

Curiosità

Jeff suona sia l’acustica, sia l’elettrica in questo classico di Ann Peebles, reso nuovamente celebre dalla “regina del rock & roll” nel 1984 e incluso nell’album di successo Private Dancer.

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Workin’ Overtime di Walter Trout, 2006

Due chitarre incendiarie in un pezzo fantastico

Walter Trout non è un bluesman qualunque: è un sopravvissuto, nel vero senso della parola, alla malattia e alle vicissitudini della vita. Come Jeff Healey ha trovato nella chitarra riscatto e redenzione. Ascoltarli insieme in una canzone è davvero emozionante.

Curiosità

Workin’ Overtime funziona alla grande e permette di esaltare le doti vocali e chitarristiche di entrambi. Fa parte del disco Full Circle, titolo quanto mai indovinato, che presenta ospiti prestigiosi del calibro di John Mayall (con cui Jeff ha collaborato nel 2001 in A World of Hurt), Guitar Shorty, Coco Montoya, Eric Sardinas e Joe Bonamassa.

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Great Balls of Fire con Jerry Lee Lewis, Live At Massey Hall, Toronto, 1995

“The Killer” incontra il suo alter ego chitarristico. Un’esplosione di note nella location canadese più iconica

Jerry Lee Lewis e Jeff Healey, pur provenienti da tempi, paesi e culture diverse erano molto più simili di quanto si potesse credere. Virtuosi incredibili del proprio strumento, tutti e due avevano la capacità di incarnare la canzone in modo così assoluto che il pubblico non aveva altra scelta se non quella di intraprendere quel viaggio. Basta ascoltare la loro partnership nel classico dei classici di “The Killer”,  Great Balls of Fire. Una tempesta di emozioni.

Curiosità

Nato come concerto per commemorare i sessant’anni di Ronnie Hawkins, lo show intitolato Let It Rock vede, oltre al festeggiato, un cast eccezionale con The Band, Carl Perkins e, appunto, Healey e Lewis, che si cimentano pure in Whole Lotta Shakin’.

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Country Boy Gettin’ Ready to Rock di Matt Minglewood, 1988

Un altro musicista canadese gode delle prestazioni dell’autore di See the Light

Matt Minglewood è un songwriter stabilitosi a Glace Bay, in Nova Scotia, molto apprezzato e conosciuto nel suo paese, meno noto in America e, soprattutto, oltreoceano. La sua amicizia con Healey lo ha portato ad alcune collaborazioni con il chitarrista, fra cui questa sorprendente Country Boy Gettin’ Ready. Jeff ci regala un assolo fantasmagorico con la sua adorata Fender Squier Stratocaster nera.

Squier Affinity Strat MN BK

Squier Affinity Strat MN BK

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(20)

Curiosità

Dal minuto 2:14 in poi è un crescendo di virtuosismi da pelle d’oca. Quando una chitarra estrosa può cambiare le sorti di una canzone appena discreta!

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Blow Wind Blow di Jimmy Rogers All-Stars, 1999

Oltre a Healey un florilegio di star, da Kim Wilson a Johnnie Johnson, per rivisitare un classico di Muddy Waters 

Blues Blues Blues è un disco ricco di sorprese e ospiti speciali, uscito a fine secolo scorso per celebrare una delle figure chiave del blues di Chicago, il mitico Jimmy Rogers, ormai vicino al termine della sua esistenza, in quelle che saranno le ultime sue registrazioni in studio.

Curiosità

Healey suona la chitarra solista e condivide la voce principale con Rogers, ma il canto e la sua sei corde sono sempre complementari e non sovrastano mai la classica performance del “padrone di casa”. Il suo assolo, molto sentito, rafforza perfettamente la meravigliosa armonica blues di Kim Wilson. Un altro personaggio formidabile presente in tale sessione è Johnnie Johnson, indimenticato pianista e compositore per Chuck Berry.

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Look at Little Sister con Stevie Ray Vaughan and Double Trouble, live at CBC, Toronto, 1987

Jeff brilla di luce propria alla corte di uno dei suoi mentori, “the one & only” SRV!

Eh, sì, vedere questo filmato è un tuffo al cuore. Jeff Healey e Stevie Ray Vaughan insieme su un palco. Un livello di intensità e feeling incredibile: chissà che sarebbe successo se il destino non avesse portato via entrambi troppo presto…

Curiosità

Si narra che durante un’epica performance alla Albert’s Hall di Toronto, Stevie Ray Vaughan e il Maestro della Telecaster Albert Collins siano presenti tra la folla e si entusiasmino a vedere le gesta di un giovanissimo personaggio unico nel suo genere, arrivando a improvvisare pure una jam session con lui. Quell’uomo era Jeff Healey, the rest is history!

Harley Benton TE-52 NA Vintage Series

Harley Benton TE-52 NA Vintage Series

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(2042)

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Anybody’s Baby di Terra Hazelton, 2004

La bellissima title track del debutto della jazzista e attrice canadese

Le strade di Jeff e Terra Hazelton si incroceranno spesso dopo il primo incontro ufficiale, ma l’album d’esordio della musicista di Calgary è un sorprendente connubio tra un’artista promettente e un profondo appassionato del jazz fin da piccolino, quando raccoglieva e ascoltava i 78 giri del genere.

Curiosità

L’intero Anybody’s Baby è prodotto da Healey, che non si limita a lasciare la sua potente e allo stesso modo delicata impronta chitarristica, ma allarga lo scenario suonando divinamente tromba e trombone.

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When a Blind Man Cries di Ian Gillan, 2006

Il vocalist per eccellenza dei Deep Purple incontra uno dei suoi fan più sfegatati

Essere invitato a suonare in alcuni brani dell’album Gillan’s Inn (2006), tra cui un remake di Demon’s Eye, una versione estatica di Smoke On The Water per il DVD bonus e la fantastica When A Blind Man Cries, rappresenta uno dei picchi della carriera di Jeff. In particolare quest’ultima traccia, scritta a Montreux nel 1971 e originariamente registrata dai Deep Purple durante le sessioni di Machine Head, ha un importante valore storico-artistico per la band, pur se visto in generale come episodio minore. Pubblicata originariamente solo come lato B, When A Blind Man Cries è diventata un punto fermo dei loro concerti nel corso dei decenni ed è sempre rimasta una delle preferite dai fan.

Curiosità

Esiste anche un’incendiaria versione live del brano, catturata al Phoenix Concert Theatre, Toronto, il 17 agosto 2006 con un “solo” da groppo in gola.

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Let Yourself Go conAlex Pangman, Live from a canadian TV Show, 2001

La sorprendente eleganza di Jeff alla tromba

Un’altra jazzista nel cuore di Healey: Alex Pangman. Dopo aver suonato divinamente la chitarra, il suo strumento per antonomasia,lungo tutto l’esordio They Say (1999), il mago della sei corde stupisce tutti, in un’esibizione dal vivo con la tromba, nell’avvolgente Let Yourself Go, presente, in una differente versione, pure in quel lavoro.

Curiosità

Let Yourself Go, ripresa dal songbook di Irving Berlin, è un brano di punta del film del 1936 Follow the Fleet, con Fred Astaire e Ginger Rogers. Sicuramente anche questa canzone avrà fatto parte della collezione infinita di 78 giri del buon Jeff, ovviamente nell’esecuzione di Vincent Lopez insieme a Maxine Tappan.

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How High The Moon con Les Paul, live at Iridium, NYC, 1997 

Il padre della chitarra elettrica ospita un prodigio della sei corde

E in conclusione eccovi una chicca pazzesca: 18 novembre 1997, Jeff Healey e il leggendario Les Paul suonano How High The Moon alla celebre Iridium Ballroom di New York City. All’accompagnamento i mitici Abraham Wilson, Paul Nowinski e Lou Pallo.

Curiosità

Non si tratta della prima volta diJeff insieme a Les. Da ricordare anche una stupefacente On The Sunny Side Of The Street al Fat Tuesday’s nel 1993.

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Extra: Keep a Knockin’ con Keith Richards, Eric Clapton & All-Star Jam, live at International Rock Awards,  NYC, 1989

Quante celebrità e quanti guitar heroes per questa cerimonia del rock and roll!

Dave Edmunds, Vernon Reid, Eric Clapton e Keith Richards, senza dimenticare virtuosi di altri strumenti del calibro di Clarence Clemons, Steve Jordan e Bobby Keys, suonano insieme a Jeff e a tante altre star nel finale della prima edizione dell’International Rock Awards.

Curiosità

L’autore di See the Light è sempre rimasto affascinato dal mondo dei Rolling Stones, e compare insieme a loro nell’affascinante riproposizione di un classico dei Temptations, I Can’t Get Next to You.  E proprio l’immarcescibile Keith Richards, geniale compositore e imperterrito ideatore di riff uncinanti per il gruppo, incarna il perfetto seguitoper Le Dieci Canzoni, la nostra serie speciale di Planet Guitar.

Stay tuned!

To be continued…

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Alessandro Vailati