L’8 maggio del 1977 nasceva a New Hartford, New York (Stati Uniti d’America), Joseph Leonard Bonamassa, meglio conosciuto come Joe Bonamassa. Annoverato tra i chitarristi blues rock più influenti degli ultimi anni, Bonamassa vanta una discografia davvero notevole con decine di dischi all’attivo, tra produzioni personali e side projects. In occasione del compleanno di questo incredibile chitarrista, vi invitiamo ad ascoltare l’intro di “Blues Deluxe” con l’aiuto di Paul e mio, insomma, di Guitar Tutorials!
Joe Bonamassa Who?!
Joe Bonamassa inizia a suonare all’età di quattro anni, stimolato dalla passione per la musica del padre, proprietario di un negozio di chitarre. In casa si ascolta il british blues di Eric Clapton e Jeff Beck su tutti. Le fondamenta sono gettate ed il ragazzo dimostra di essere una spugna. Assorbe la tradizione che va dai tre King fino a Stevie Ray Vaughan e la mescola con la tecnica di Eric Johnson e Al Di Meola.
Il mix è esplosivo e dopo una lunga gavetta Joe si presenta al grande pubblico come la summa del “chitarrismo” blues rock.
L’omaggio al blues: Blues Deluxe
Nel 2003 viene pubblicato Blues Deluxe, terzo episodio discografico di Joe, che contiene tre inediti e ben nove cover che vanno dalla rivisitazione di Walking Blues di Robert Johnson a Man Of Many Words di Buddy Guy. Un vero e proprio omaggio al blues, dettato dall’amore viscerale di Joe per questo genere.
Il disco viene registrato quasi tutto in presa diretta agli Unique Recording Studios di New York City e l’idea è quella di riprendere alcune delle cover che Joe era solito suonare dal vivo, senza che la magia del live venisse meno. La cura delle timbriche in ogni brano è maniacale; già all’epoca la passione di Bonamassa per le chitarre vintage era incontenibile. Sul disco possiamo ascoltare Gibson ES335 del 1962, Fender Stratocaster del 1963 oltre al mitico (o meglio mitologico) amplificatore Dumble.
Nonostante un piazzamento poco entusiasmante nella Billboard Blues Album, la critica accoglie in maniera favorevole questo disco, ponendo l’accento sulla versatilità del playing di Joe e sulla sua incredibile tecnica.
“Blues Deluxe”: la title track
Bonamassa ha spesso dichiarato che una delle sue più grandi influenze è stata senza dubbio Jeff Beck. In particolare il disco Truth fu per lui un’ossessione; proprio da questo disco viene estrapolata Blues Deluxe, che Bonamassa iniziò a suonare dal vivo, cercando di perfezionarne la parte vocale e la struttura.
L’intero brano è stato registrato con una Stratocaster, mentre dal vivo è solito suonarla con una Gibson Les Paul. L’intro è rigorosamente suonato con le dita; la ricerca della dinamica e la voglia di ricreare il tocco unico di Beck ha condotto Joe verso questa strada.
In un’intervista di John Stix, Bonamassa ha dichiarato: “Abbiamo suonato tutto il brano in una take. Solo le tastiere sono state aggiunte successivamente. L’assolo di chitarra, la voce…tutto dal vivo. Non abbiamo pensato ad arrangiamenti successivi e non abbiamo usato un metronomo. Penso sia una delle tracce meglio riuscite della mia carriera”
Durante il memorabile assolo si passa dal tocco leggero delle dita della mano destra, all’attacco rabbioso del plettro su licks al fulmicotone. Da notare anche la tecnica del volume swells, impreziosita da un delay molto presente. L’effetto che si crea è molto interessante e dona al brano una sezione atmosferica che stacca con il resto della canzone, più cruda e d’impatto.
Welcome to Nerdville!
Ormai da diversi anni, complice l’avvento dei social, si conosce la passione sfrenata di Joe per gli strumenti vintage. In una recente puntata del popolare podcast di Kenny Aronoff, ha dichiarato di possedere un numero compreso tra i 1000 e i 1200 pezzi tra chitarre e amplificatori. La maggior parte di questi sono nella sua residenza di Los Angeles, ribattezzata Nerdville; Bonamassa definisce tutto questo come un “accaparramento organizzato” e descrive la sua abitudine al collezionismo più come una compulsione che come una semplice passione. Insomma, non solo un chitarrista, ma anche un collezionista sui generis che custodisce e preserva alcuni tra gli strumenti più rari in circolazione. Per questo non possiamo che dire: grazie Joe!
Gibson Les Paul 57 Goldtop VOS
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