Il 18 dicembre 1943 nasce a Dartford, Kent (UK) Keith Richards. Chitarrista, autore e membro fondatore dei Rolling Stones, band con la quale ha scritto capitoli fondamentali della storia del rock. La sua decennale carriera ha consegnato alla storia uno stile inconfondibile, che affonda le sue radici nei ritmi e nelle tecniche della musica blues del primo Novecento. Richards è anche noto per le sue lotte contro la tossicodipendenza e per i suoi numerosi arresti per droga.
E’ apparso in tre film dei Pirati dei Caraibi nel ruolo del Capitano Teague, padre di Jack Sparrow, il cui look e la cui caratterizzazione sono stati ispirati a Jonny Deep proprio dallo stesso Richards. Nel 2015, Rolling Stone lo ha classificato come il quarto miglior chitarrista di tutti i tempi nella sua classifica dei 100 migliori chitarristi. La rivista elenca inoltre quattordici canzoni che Richards ha scritto con Jagger nella sua lista delle “500 Greatest Songs of All Time”.
Io e Paul di Guitar Tutorials abbiamo scelto di farvi ascoltare i riff di Start Me Up e (I Can’t Get No) Satisfaction.
Gli esordi e l’amicizia con Jagger
La madre di Keith, Doris, è amante della musica e cerca da subito di trasmettere questa passione al figlio. Fin da piccolo gli fa ascoltare il jazz e lo sprona affinché impari a cantare. Più tardi il nonno materno gli regala una chitarra, insegnandogli i primi rudimenti. Keith è affascinato dal suono e passa ore ed ore ascoltando e cercando di riprodurre i brani di Billie Holiday, Louis Armstrong, Duke Ellington e di Scotty Moore, chitarrista di Elvis Presley e suo primo eroe musicale.
A 8 anni conosce Mick Jagger; entrambi frequentano la Wentworth Primary School. Diventano subito ottimi amici, ma le loro strade si dividono nel 1954 quando le rispettive famiglie decidono di trasferirsi. Il destino ha però in serbo grandi progetti per loro e fa in modo che, diversi anni dopo, i due ragazzi si rivedano per caso sulla banchina di un treno. Jagger ha con sé degli album rhythm & blues di Chuck Berry e Muddy Waters e questo riaccende immediatamente la loro amicizia. Mick canta in una band formata con il chitarrista Brian Jones. Entrambi sono poco soddisfatti e così coinvolgono Keith in un nuovo progetto. I tre si trasferiscono in un appartamento a Londra e nel 1962 danno vita ai The Rolling Stones.
Fender LTD AM Pro II Tele BTB
I Rolling Stones
La neonata band si esibisce per la prima volta al Marquee Club di Londra il 12 Luglio 1962 con un repertorio per lo più incentrato sul Blues che arriva da Chicago, grande passione degli Stones. Lo stile chitarristico di Keith è fin da subito diretto, incisivo e senza pretese. Ama la ritmica, gli accordi e non ambisce al virtuosismo fine a se stesso. La sua interazione con Brian Jones è naturale e i due si scambiano i ruoli di solista e ritmico in quasi tutti i brani.
La band piace e anche tanto. Sull’onda dell’entusiasmo partono per il loro primo tour nel Regno Unito e nel 1963 ingaggiano Andrew Loog Oldham come manager, indirizzato a loro dai suoi precedenti clienti…i Beatles!
Oldham ebbe due grandi intuizioni: contrapporre gli Stones all’immagine di bravi ragazzi dei Beatles e ridurre l’età dei membri della band nel materiale pubblicitario per farli apparire come adolescenti. Ed ecco servita una band di ragazzi rozzi, animaleschi e imprevedibili, con i capelli lunghi e l’aspetto trasandato.
(I can’t get no) Satisfaction
Nel 1964 esce il primo album e l’anno successivo gli Stones realizzano il sogno di registrare nei leggendari Chess Studios di Chicago. Il mercato americano è terra di conquista per la band e nel 1965 pubblicano Out Of Our Heads che contiene la prima vera hit mondiale della band: (I Can’t Get No) Satisfaction. La genesi del brano ha un sapore mistico. In una mattina di primavera del 1965, alcune settimane prima dell’inizio del terzo tour nordamericano dei Rolling Stones, Keef si alza dal letto e nota qualcosa di strano. Il lettore di cassette Philips che tiene nella sua camera da letto a Londra sembra rotto. Il giorno prima aveva inserito un nastro nuovo, ma ora la cassetta è alla fine del suo rocchetto. Incuriosito, riavvolge la cassetta e preme play.
Dagli altoparlanti esce un riff di chitarra di tre note, seguito da alcuni accordi e da un semplice ritornello. “I can’t get no satisfaction“, recitava la melodia, cantata da Richards con voce assonnata e semicosciente. Dopo diverse ripetizioni, la musica si spegne e lascia il posto a 40 minuti di russare. Richards si era apparentemente svegliato con una melodia in testa, l’aveva registrata con la sua chitarra acustica e poi si era riaddormentato.
Tra sogno e realtà nasce uno dei brani cardine del rock! Richards da per scontato che una sezione di fiati avrebbe suonato il riff caratteristico della canzone; per rimanere con i piedi per terra, è impossibile non accostare la parte di chitarra all’arrangiamento di fiati di Nowhere To Run dei Martha & the Vandellas…
Keith arriva persino ad usare un allora semi sconosciuto pedale Gibson Maestro Fuzz Tone, per imitare il suono di un sassofono. Avrebbe dovuto essere solamente una parte guida, ma il Fuzz dà alla canzone un’energia che tutti gli altri sembravano preferire. Nonostante le obiezioni di Richards, il riff di chitarra rimase e i fiati rimasero fuori da (I Can’t Get No) Satisfaction fino a quando Otis Redding non registrò la sua versione più tardi quell’anno.
“Il suono del fuzz non era mai stato sentito prima da nessuna parte, e questo è il suono che ha catturato l’immaginazione di tutti”, ha scritto Richards nella sua autobiografia del 2010, Life. “In soli dieci giorni di tour il brano è schizzato al numero uno a livello nazionale! Il disco dell’estate del ’65…”.
Lo stile
Ho già accennato che il playing di Keith è da sempre molto incentrato sulla ritmica e sul mettere la chitarra al servizio della canzone. A livello timbrico c’è una caratteristica che non può non essere menzionata. Nel 1967 gli Stones si prendono una pausa. Keith, da sempre affascinato dai suoni del vecchio blues, inizia a sperimentare con le accordature aperte, quelle che si usano prevalentemente per suonare con lo slide o sul banjo. Questo tipo di accordatura permette di ottenere degli accordi suonando tutte le corde a vuoto oppure muovendosi semplicemente con un barrè sulla tastiera della chitarra. Keith decide di togliere la sesta corda, a suo dire un inutile intralcio, e di accordare le cinque rimanenti in Open G (GDGBD)
Questa accordatura, spesso usata sulle sue innumerevoli Fender Telecaster, è presente in tantissime registrazioni dei Rolling Stones, tra cui Honky Tonk Women, Brown Sugar, Start Me Up e diventa un vero e proprio marchio di fabbrica di Richards.
La sua collezione di chitarre conta circa 3000 pezzi. Oltre alle amate Telecaster ha suonato tantissime altre chitarre; Gibson Les Paul, Epiphone Casino, Gibson Firebird, Gibson Les Paul Juniors, Fender Stratocaster.
Anche per gli amplificatori vale lo stesso discorso. Ha spesso preferito Fender Twin e Fender Champ, ma nel corso della sua lunghissima carriera ne ha usati tanti altri.
Se non lo avete ancora fatto, vi consiglio vivamente di leggere la sua autobiografia Life. Una vita che ne contiene altre 100, un cammino incredibile costellato di successi ed accadimenti davvero fuori dal comune.
Quando si parla di Keith Richards non si può dare nulla per scontato!
*Questo post contiene link affiliati e/o widget. Quando acquistate un prodotto tramite un nostro partner affiliato, riceviamo una piccola commissione che ci aiuta a sostenere il nostro lavoro. Non preoccupatevi, pagherete lo stesso prezzo. Grazie per il vostro sostegno!
- TAYLOR Builder’s Edition 814ce 50th Anniversary – Recensione e Prova - 4. Dicembre 2024
- Soldano SLO 30 vs Victory V40 – Il suono al centro di tutto - 13. Novembre 2024
- Intervista a Giorgio Secco, storico chitarrista di Eros Ramazzotti - 6. Novembre 2024
Complimenti! Un bel articolo
👏🏻👏🏻👏🏻