Nel secondo episodio della serie Guitar Icons, dedicata al sound e alla figura dei chitarristi più iconici della storia, Paul Audia ha invitato il giovanissimo Giorgio Galimberti per parlare di John Mayer. Giorgio è classe 2001 ed è un chitarrista della “generazione John Mayer”, cresciuto ascoltando i suoi dischi e studiando le sue sonorità. Scopriamo assieme la carriera e la strumentazione di questo iconico eroe della sei corde!
La carriera di John Mayer: alla riscoperta del sound blues elettrico
Nel nostro video, realizzato negli spazi del World Music Studio di Pessano con Bornago (che ringraziamo per l’ospitalità), Giorgio Galimberti e Paul Audia hanno ripercorso le tappe fondamentali della carriera del chitarrista americano, iniziata nel 2001 con il primo album Room For Squares. Mayer ha riportato in auge un certo tipo di sound, diventando una sorta di erede di Eric Clapton e di quel tipo di chitarrismo. Uscito dal Berklee College of Music dopo appena un semestre e trasferitosi ad Atlanta, Mayer pubblicò questo lavoro, che contiene brani come Your Body Is a Wonderland. L’impatto del pezzo non rese ancora l’idea dell’influenza che poi John avrebbe avuto nel mondo della chitarra, ed ha infatti sonorità pop e accompagnamento acustico.
Dopo la parentesi con il John Mayer Trio (con Pino Palladino al basso e Steve Jordan alla batteria), la consacrazione arrivò nel 2006 con l’album Continuum. Il disco è magnifico, ispirato, senza “riempitivi” e include brani molto noti di John, come Gravity o Slow Dancing in a Burning Room. Con quel lavoro Mayer dimostrò di essere un grande songwriter, dalle sonorità pop, soul e R&B, senza dimenticarsi della parte chitarristica dei suoi brani. Contribuì inoltre a far riscoprire figure e dischi di leggende come Eric Clapton e Stevie Ray Vaughan (due dei suoi “maestri”) alle nuove generazioni, realizzando inoltre un disco di grande successo che lo portò a vincere 2 Grammy Awards.
Altri due dischi consigliati da Giorgio, per capire meglio la figura di Mayer, sono Born and Raised, un disco di Americana prodotto da Don Was e uscito nel 2012, con sonorità old school e un look rinnovato per John (più da cowboy) e The Search for Everything del 2017, che ritorna agli elementi soul e R&B anche in stile Prince.
La strumentazione di John Mayer e trucchi per ottenere il suo suono
Per il nostro video non sono stati utilizzati strumenti signature di John Mayer, come la sua chitarra PRS Silver Sky, il suo ampli Two-Rock da 100 watt, o pedali come l’Ibanez Tube Screamer TS10 o TS08, ma Giorgio ha cercato di catturare il suono del chitarrista americano nel miglior modo possibile. Ha usato quindi la sua Stratocaster ‘63 Michael Landau e un Atom Supertone Special 50, amplificatore in stile Dumble (che abbiamo recensito qui) e che ricorda proprio lo Steel String Singer usato da Mayer. Per simulare il cabinet abbiamo un Universal Audio OX. Nella pedaliera di Giorgio troviamo diversi overdrive: un Cornerstone Colosseum (di cui viene usato il lato in stile Klon), un Way Huge Doubleland Special e un Antique V3 sempre di Cornerstone.
Come suggerito da Giorgio, la posizione due della Stratocaster, con pickup al ponte e centrale in controfase, è ideale per le parti più ritmiche di Mayer. Anche avere un overdrive in stile Klon sempre acceso, collegato ad un ampli pulito e regolando i potenziometri con tanto volume e poco gain, aiuta ad avvicinarsi al suono di John. Per il playing invece, provate a concentrarvi sul punto della battuta in cui iniziano e si interrompono le frasi di Mayer. Utilizza anche tanto i double stop, le ritmiche funk e altri elementi tipici del playing di SRV, come si può ascoltare nell’intro di questa versione live di Vultures. Il timing è sicuramente fondamentale per Mayer, che spesso sfida se stesso in brani chitarra e voce come Neon.
John Mayer è un chitarrista che ha dato moltissimo al mondo della chitarra elettrica contemporanea, con sonorità più misurate e pulite, ma anche con tanto blues e gain! Guardate questa versione di Texas Flood suonata con i Double Trouble, Jimmie Vaughan e Gary Clark Jr. per averne una conferma definitiva.
Continuate a seguirci per i prossimi episodi di Guitar Icons: quale chitarrista vorreste conoscere più da vicino?
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