Tendiniti, formicolii e dolori strani che non risolvono né il Jack Daniel’s né una seduta di fisioterapia last minute. Guida semiseria (ma vera) alle patologie da chitarra a cura del Dr Leonardo Maschio.
Intro: il dolore dell’arte (letteralmente)
Hai mai sentito un formicolio alla mano destra dopo aver provato Master of Puppets 24 volte? O un dolore sordo all’avambraccio mentre tentavi di raggiungere la velocità di Malmsteen? Complimenti: potresti avere una delle tante patologie da chitarrista. Sì, perché il rock a volte fa male. Non solo al fegato, ma anche molto più spesso a tendini, nervi, muscoli e articolazioni. È una cosa seria. E non stiamo parlando solo dei novellini: anche professionisti, session man, artisti da stadio e jazzisti in crisi esistenziale combattono contro il loro stesso corpo.
Questo articolo vuole essere un piccolo vademecum per chi ama suonare ma vorrebbe, possibilmente, arrivare ai 60 anni senza trasformarsi in una statua di sale con la Les Paul incollata al braccio.
Patologie da chitarrista: la top 5 del dolore rock
1. Tendinite del flessore radiale del carpo (“Polso da plettro”)
Infiammazione del tendine del flessore radiale del carpo (FCR), causata da movimenti ripetitivi e microtraumi. Tradotto: se strummi con foga, senza pause e con pessima postura… ti stai candidando per il club.
Sintomi:
- Dolore localizzato alla parte anteriore del polso
- Fastidio durante i movimenti di flessione (plettro in giù, plettrata decisa)
- Rigidità dopo la pausa
Chi colpisce e perché:
- Chitarristi ritmici con tecnica aggressiva
- Metalhead con plettrate alternate rapidissime
- Chi suona ore al giorno senza pause né riscaldamento
- Spesso colpisce anche i principianti con tecnica tesa e poco fluida
Casi famosi: John Frusciante ha parlato apertamente di dolori al polso legati alla sua tecnica intensa e spasmodica.
2. Epicondilite laterale (“Gomito del chitarrista”)
Tendinite dei muscoli estensori dell’avambraccio che si inseriscono sull’epicondilo laterale dell’omero. In parole povere: ti fa male il gomito quando impugni o sollevi la chitarra. E non passa facilmente.
Sintomi:
- Dolore al lato esterno del gomito
- Peggiora con i movimenti di presa (tipo afferrare il manico)
- Irradiazione del dolore lungo l’avambraccio
Chi colpisce e perché:
- Chitarristi che impugnano il manico con forza e rigidità
- Chi tende i muscoli dell’avambraccio costantemente
- Mancini autodidatti o chi suona con settaggi scomodi
Traduzione rock: Se stringi il manico come se fosse l’ultima birra del backstage, stai mettendo a rischio il tuo gomito.
3. Sindrome del tunnel carpale (“Il ritorno del formicolio”)
Il nervo mediano, passando nel tunnel carpale (uno stretto passaggio del polso), può subire compressione a causa di posture mantenute e movimenti ripetitivi. Risultato: dita che formicolano, sensibilità alterata, debolezza.
Sintomi:
- Formicolio a pollice, indice e medio
- Dolore notturno
- Debolezza nella presa
Chi colpisce e perché:
- Chitarristi che suonano con il polso iperflesso o inclinato per ore
- Chi suona in ambienti freddi o senza pause
- Più frequente in donne over 40 (per motivi anatomici e ormonali)
- Colpisce anche chi ha articolazioni ipomobili
Curiosità clinico-rock: Alcuni chitarristi si sono operati per continuare a suonare. Il più famoso? Billy Joel (ok, è un pianista, ma la patologia è la stessa).
4. Dito a scatto (“Stringi troppo, maledizione!”)
Tenosinovite stenosante: il tendine flessore del dito si ispessisce e fatica a scorrere nella puleggia. Il dito resta bloccato, piegato e poi si sblocca di colpo, come un grilletto.
Sintomi:
- Il dito si blocca e poi “scatta” dolorosamente
- Dolore alla base del dito, specialmente al mattino
- Fastidio su accordi complessi e arpeggi
Chi colpisce e perché:
- Chitarristi che suonano con dita molto contratte
- Chi ripete movimenti veloci senza controllo
- Più frequente con corde dure e action alta
- Colpisce anche in presenza di traumi o sovraccarico cronico
Da non confondere con il gesto scaramantico durante un assolo.
5. Rizoartrosi (“Pollice in pensione anticipata”)
Artrosi della base del pollice (articolazione trapezio-metacarpale). Il pollice è fondamentale per afferrare il manico e premere con precisione: se si usura, sono guai.
Sintomi:
- Dolore alla base del pollice
- Calo di forza nella presa
- Difficoltà nei movimenti fini (bending, slide, vibrato)
Chi colpisce e perché:
- Chitarristi over 50
- Musicisti che usano molto il pollice opponendolo con forza
- Più comune in chi ha predisposizione artrosica o microtraumi cronici
Cosa succede veramente: la spiegazione semplice ma seria
Suonare la chitarra è un’attività ripetitiva, asimmetrica e ad alta intensità locale. Il nostro corpo non è fatto per eseguire per ore lo stesso movimento con angoli articolari esasperati e posture incongrue. Nel tempo questo provoca:
- Microtraumi = infiammazioni
- Sovraccarico = rigidità e dolore
- Compressioni nervose = formicolii, perdita di forza
- Disfunzioni muscolari = alterazione dei movimenti
Come si previene la sindrome del chitarrista?
1. Riscaldati. Sul serio.
Stretching delle dita, movimenti articolari circolari di polso, gomito e spalla per 3-5 minuti. Esercizi base, tipo aprire e chiudere la mano, o “camminare” con le dita sul manico.
2. Prenditi pause regolari
Ogni 30-40 minuti di pratica intensa, 5 minuti di stop. Non per scrollare Instagram, ma per rilassare davvero mani e braccia.
3. Controlla la postura
Evita di suonare con le spalle incassate, il polso piegato a 90° e il collo da avvoltoio. Siediti dritto, oppure regola bene la tracolla.
4. Occhio alla tensione
Se stai stringendo il plettro come se stessi impugnando un martello da guerra, rilassa la presa. La chitarra non scappa (di solito).
5. Allenamento funzionale
Stretching e rinforzo specifico per polso, dita e spalla. Alcuni esercizi consigliati:
- Stretching del polso
- Mobilità scapolare
- Rinforzo dell’avambraccio con elastici
Cosa fare se il dolore arriva comunque?
- Non ignorarlo. Se compare dolore persistente, formicolio o rigidità, fermati.
- Consulta uno specialista. Ortopedico, fisioterapista, fisiatra: meglio agire subito.
- Evita il fai-da-te selvaggio. Ghiaccio e antinfiammatori aiutano, ma non sempre bastano. Serve una valutazione.
Conclusione: il rock è bello, ma anche intero è meglio
La chitarra è uno strumento meraviglioso. Ti fa sognare, ti fa sfogare, ti connette col mondo e con le tue emozioni più profonde. Ma come ogni arte, ha un prezzo fisico. E come ogni mestiere ripetitivo, va affrontato con intelligenza. Quindi: suona, distruggi, emoziona. Ma ricordati anche di rispettare il tuo corpo. Perché nessuno ha mai scritto una ballad indimenticabile con la mano ingessata.
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