Dai fasti con i Faces alle scorribande con i Rolling Stones, Ronnie Wood nella sua lunga e strepitosa carriera ha avuto anche tempo per dedicarsi con successo all’attività solista e alla pittura, con alcune incursioni nel cinema, nella radio e in TV, dimostrandosi davvero un artista a tutto tondo. E, come vedremo in questa puntata, una celebrità di tal genere incarna musicalmente il personaggio perfetto per Planet Guitar e la sua rubrica speciale “Le 10 Canzoni”.
The Philosopher di John Cale, 1972
Una slide tagliente, come solo lui sa fare…
Membro fondatore dei seminali Velvet Underground, il gallese John Cale si è distinto per una forsennata sperimentazione, imbarcandosi in un’odissea sonica senza tempo, scegliendo sempre la via più difficile per costruire album atmosferici, immersi nel mistero e nella narrazione evocativa, con molteplici chiavi di lettura.
Curiosità
The Academy in Peril è il secondo disco in studio per Cale. Si tratta di un lavoro prevalentemente strumentale in cui l’artista riesce a fondere magicamente scorci di musica classica e tradizionale alle modernità rock. The Philosopher ne è fulgido esempio, perfetta sintesi di un delicato equilibrio tra la graffiante slide di Ronnie Wood e la viola di John, in mezzo a un indovinato tappeto ritmico. Sorprendente!
Black Butta di Beverley Knight, 2007
Il meritato successo di una meravigliosa soul singer
Music City Soul, quinta fatica della cantante, attrice e songwriter Beverley Knight, è diventato il suo secondo album a raggiungere la UK Top Ten dopo Who I Am (2002), certificandone la popolarità nazionale raggiunta.
Curiosità
Il contributo di Ronnie non si limita a Black Butta. La sua sei corde splende anche in due altri brani, Every Time You See Me Smile e Ain’t That a Lot of Love.
Ding Dong, Ding Dong di George Harrison, 1974
Il futuro Rolling Stone incontra l’ex Beatle
Quando si è grandi musicisti non si è mai a corto di idee. George Harrison compone Ding Dong, Ding Dong ispirandosi ad alcune iscrizioni presenti nella sua casa di Friar Park, “ereditate” dal proprietario originario, l’eccentrico avvocato e orticoltore vittoriano Frank Crisp. Nella sua biografia George narra che l’esortazione della canzone a far uscire il “vecchio” e il “falso” e a far entrare invece il “nuovo” e il ‘vero’, era un messaggio inviato a tutti coloro in crisi, un consiglio da applicare alle loro vite per festeggiare veramente l’arrivo del nuovo anno.
Curiosità
Harrison sovraincide i riff di chitarra call and response di Alvin Lee e Ron Wood sulla base ritmica concepita nel 1973 e poi aggiunge più tracce della sua chitarra slide. Un artigiano geniale, un giardiniere, come amava farsi chiamare, del suono.
Just One Kiss di Imelda May con Noel Gallagher, 2021
Il trio dei sogni!
L’inaspettato incrocio tra due storici chitarristi avviene grazie alla bravissima Imelda May, guarda caso molto legata a un altro, immenso, indimenticabile re della sei corde: Jeff Beck.
Curiosità
In Just One Kiss Noel Gallagher contribuisce con la voce nel ritornello mentre Wood garantisce i suoi riff sferzanti alla chitarra. “E’ bello averci a che fare, è un tipo contagioso, veloce, sempre sul pezzo e capisce subito se qualcosa funziona o meno”, racconta la May a proposito di Ronnie, durante la presentazione del singolo, pubblicato nel 2021. L’ex Faces e Imelda si incontreranno nuovamente due anni dopo, nel Maggio 2023, durante le due serate tributo organizzate alla Royal Albert Hall per commemorare Beck.
Little Wing con The Corrs, Live in Dublin, 2010
Una performance emozionante
L’amore reciproco per Jimi Hendrix trasforma Little Wing in una folk ballad illuminata dalla Fender Stratocaster esplosiva di “Woody”!
Curiosità
Il cantato suadente e il flauto sensuale di Andrea Corr ben si legano alle svisate di Ron. I loro sguardi dicono tutto, facendo capire l’atmosfera magica del momento. Pelle d’oca.
Dear Diary di Toyah Willcox, 1987
Una partnership “misteriosa”
Desire è il sophomore della regina del “new-wave punk movement”, l’istrionica Toyah Willcox, dedita all’attività solista dal 1985. Un disco intenso e contraddittorio, pieno di spunti illuminanti.
Curiosità
Anche se non accreditati, probabilmente per motivi di diritti discografici, Ronnie Wood e, sorpresa, pure il marito Robert Fripp suonano la chitarra nell’album.
Dead Giveaway di Ringo Starr, 1981
Il sorprendente polistrumentismo di Ronnie
Chitarra, basso acustico, sassofono, tastiere e cori: che desiderare di più dal buon vecchio Ronnie?
Curiosità
Non contento di aver imperversato dal punto di vista musicale, con un contributo “strumentistico” di livello elevatissimo, Wood vanta anche la coproduzione insieme a Ringo Starr, per questo pezzo scritto a quattro mani. Miracoli della musica, eccovi le continue intersezioni tra (ex) Beatles & Rolling Stones!
Five Long Years con Buddy Guy & Jonny Lang, Live at CGF, Bridgeview, Chicago, 2010
Dall’Olimpo dei bluesmen Eddie Boyd sorride soddisfatto
Un blues strepitoso, reso di nuovo celebre dall’amico Eric Clapton in From the Cradle, rivive quindici anni dopo grazie al Crossroads Guitar Festival, di cui proprio Slowhand è il Patron. Coincidenze!!
Curiosità
Buddy Guy incarna la storia del blues, Jonny Lang rappresenta la nuova leva, Ronnie è il collante. Eddie Boyd, da lassù guarda compiaciuto. Il futuro del blues è fruttifero e positivo.
Barabajagal di Donovan, 1969
Quel gran senso del ritmo di “Woody”
Ronnie è un bassista di gran classe, come visto nel Jeff Beck Group, e proprio con tale formazione è coinvolto in questa squisitezza di Donovan. Una perla da rispolverare!
Curiosità
Nel 2016, Barabajagal è stata inserita in una campagna pubblicitaria internazionale della Heineken con protagonista Benicio del Toro. Immortale.
Infatuation con Rod Stewart & Eric Clapton, Live at RAH, Londra, 2023
Dedicato all’amico indimenticabile Jeff Beck
Rilasciata nel 1984, Infatuation fa parte dell’album Camouflage di Rod Stewart e vede la partecipazione di Beck. La canzone diviene una delle pietre miliari della già citata esibizione alla RAH del Maggio 2023, con un Wood sugli scudi in mezzo agli amici Rod ed Eric, felice di omaggiare il compagno di mille avventure Jeff.
Curiosità
Dalla Olympic White Strato di Eric, in onore di JB, alla Gibson ES-335 di Doyle Bramhall II, fino alla Les Paul di Ronnie: un florilegio di chitarre!!
Extra: Little Queenie con Slash & Jools Holland, live at Later with Jools Holland, BBC Television Centre, London, 2001
Slash & Ronnie, quante affinità elettive!
Musica senza età: Slash e Wood sono una forza della natura, e rileggono con grande energia un classico del loro idolo Chuck Berry. Il risultato è sorprendente: spettacolo!
Curiosità
Non è la prima volta che l’autore dell’iconico riff di Sweet Child O’ Mine incrocia il chitarrista dei Rolling Stones. Sono memorabili le sue comparsate al programma radio Ronnie Wood Show e in alcuni concerti live, senza dimenticare le iniziali partnership all’apice del successo con i Guns ‘N Roses. E proprio Slash, carismatico personaggio, rivoluzionario gigante della sei corde creatore di devastanti muri sonici in mezzo a una insospettabile vulnerabilità, rappresenta l’artista perfetto per il prossimo, palpitante episodio de Le Dieci Canzoni, la serie unica e speciale pronta a tenervi compagnia sempre e solo qui, su Planet Guitar.
Stay tuned!
To be continued…
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