­Virtuoso del jazz strumentale contemporaneo, nella sua lunga carriera musicale Al Di Meola ha assorbito molteplici influenze per creare qualcosa di irripetibile e originale, sia in studio di registrazione, sia durante le sue emozionanti esibizioni live. Un chitarrista eccezionale, dalla tecnica fluida e l’impeccabile destrezza ad alta velocità, non poteva proprio mancare nella rubrica speciale di Planet Guitar “Le 10 Canzoni”. Sipario!

Al Di Meola on stage a Cartagena (Spagna) nel 2014, mentre imbraccia il suo modello signature creato da Felipe Conde. © ABEL F. ROS / Alamy Stock Photo

Allergies di Paul Simon, 1984

La crema dei session men e un chitarrista extraterrestre in un brano molto particolare

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Allergies è l’opener di Heart and Bones, un disco forse troppo sottovalutato di Paul Simon, a quell’epoca alla ricerca di nuove sonorità che confluiranno, magistrali e rivoluzionarie, nel successivo, storico capolavoro Graceland.

L’inizio del brano è spiazzante, con un tappeto di tastiere e la voce filtrata dal vocoder, tuttavia pian piano prendono forma le ritmiche sudamericane e infine arriva lui, il nostro Al Di Meola con i suoi assoli meravigliosi, un playing veloce e nervoso tanto forte e coraggioso da scagliarsi quasi contro la melodia. Una gemma da ascoltare e riascoltare.

Curiosità

I giganti Mark Rivera, Jon Faddis e Alan Rubin ai fiati, Steve Gadd alla batteria e Greg Phillinganes al Fender Rhodes sono solo alcuni dei nomi altisonanti presenti durante la sessione di registrazioni, ai quali si aggiunge uno straordinario Airto Moreira alle percussioni.

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The Way In di Jeff Richman, 1990

Una delle collaborazione meno note e più intriganti

Jeff Richman è un chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense noto per aver firmato numerose colonne sonore per cinema e televisione, oltre a condurre la Fusion Ensemble al Musicians Institute di Los Angeles.

Curiosità

In The Way In, Di Meola ricama con la solita padronanza alla sei corde acustica, mentre Richman si dedica all’elettrica. I due sono accompagnati da una sezione ritmica coi fiocchi: Vinnie Colaiuta e Gary Willis. Successo assicurato!

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Torbellino (Whirlwind) di Liona Boyd, 2002

Al e Liona coppia d’assi!

Definita “First Lady of the Guitar”, pupilla di Andrés Segovia, Liona Boyd confeziona nel 2002 Camino Latino, prezioso compendio di “chitarrismo” classico ricco di ospiti, tra cui un incommensurabile Al. Torbellino è un gioiellino ricco di spunti, con melodie sfarzose e virtuosismi mozzafiato.

Curiosità 

Un paio di decenni prima, anche altri due Titani dello strumento, Eric Clapton e David Gilmour, hanno prestato i propri servigi alla corte di Liona nell’intrigante album Persona (1986), uno dei picchi creativi della bravissima chitarrista canadese.

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Gypsy Moth di Derek Sherinian, 2003

La “falena gitana” trova la luce nella magnifica chitarra di Al

A metà strada tra prog rock e neoclassical metal. Questo, in sintesi, il succo di Gypsy Moth, un breve ma poderoso strumentale da Black Utopia, affascinante lavoro dell’istrionico tastierista Derek Sherinian, un passato anche nei Dream Theater. Al Di Meola è in forma smagliante, la sua nylon guitar corre attraversando sentieri solo apparentemente lontani dai suoi ordinari tragitti.

Curiosità

“Uno dei momenti più belli della mia carriera è stato volare a Miami per produrre Yngwie Malmsteen, e, il giorno dopo, Al Di Meola. Tutto per il mio disco!”, racconta Derek ancora estasiato a proposito dei personaggi celebri presenti nell’album. 

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Ain’t Nobody con Chaka Khan, live rehearsal in Budapest, 2013

Un feeling sorprendente

La “Regina del Funk” Chaka Khan fa il soundcheck prima di un concerto dell’ensemble Mandoki Soulmates, che include un divertito Di Meola con la sua sgargiante signature PRS Prism.

Curiosità

Durante le prove uno scatenato Al suona anche le congas in Diggin’ Down Too Deep, dimostrando un feeling e un’empatia incredibili.

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Don’t Let Me Be Misunderstood di No Mercy, 2002

Di Meola “spagnoleggia” con l’acustica

Il classico di Nina Simone, Animals e Santa Esmeralda rivive agli inizi del nuovo secolo grazie ai No Mercy, aiutati dallo straordinario virtuosismo, dalle note raffinate di uno dei decani della chitarra acustica.

Curiosità

La bellezza degli interscambi: i No Mercy, gruppo dance pop formatosi in Germania ma composto da artisti americani, figurano in You Are the One nel progetto Vocal Rendezvous, pubblicato da Di Meola nel 2006.

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One Sky di Dodi Battaglia, 2020

Classe e raffinatezza alla corte di Dodi

Il jazz flamenco di Di Meola incontra il pop rock di Dodi Battaglia: il risultato è eccezionale, complice l’ottima produzione di Filadelfo Castro. Un sound moderno incanala le performance senza tempo di due guitar hero sempre pronti alla sperimentazione.

Curiosità

Inno alla musica (2021) è l’ultimo, avvincente lavoro solista in studio del noto chitarrista dei Pooh, anticipato, nell’ottobre 2020, dal singolo One Sky, una delizia per le orecchie, disponibile pure in una succulenta extended version che celebra la riuscita partnership tra Al e Dodi.

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Reinassance con Jean-Luc Ponty e Stanley Clarke, live at Montreux, 1994

Tre incredibili geni dello strumento

Nel luglio 1994, ormai più di trent’anni fa (come passa il tempo!), il festival di Montreux riunisce tre dei più grandi talenti della jazz fusion: Stanley Clarke, Al Di Meola (i due avevano già suonato insieme nei Return To Forever di Chick Corea) e Jean-Luc Ponty, virtuoso del violino ai servigi, fra i tanti, di Frank Zappa e George Duke, e titolare di una fantastica carriera individuale. La loro inaspettata collaborazione sul quel palco porterà, pochi mesi dopo, alla realizzazione del meraviglioso The Rite of Strings.  

Curiosità

Durante questa intensa versione di Renaissance, un classico di Ponty, il chitarrista nato a Jersey City abbozza con la solita eleganza e nonchalance il riff di Layla (minuto 4:40), con la sua amata acustica Ovation. Inutile aggiungere il visibilio di un pubblico già letteralmente esaltato dalla stupenda esibizione!

Ovation Custom Balladeer 2762BL-5-G

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Prince of the Sea di Lenny White, 1975

Una delle prime, inaspettate partnership per Al

1975, cinquant’anni e non sentirli! L’accoppiata Larry Coryell/Al Di Meola fa faville in uno dei capolavori del gigante della batteria Lenny White.

Curiosità

Lenny dietro alle pelli è sempre un bel sentire, in un pezzo straordinario ove si cimenta anche al gong, mentre due “solo” mozzafiato, prima di Larry e poi di Al, non fanno prigionieri…

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The Cruellest Goodbye di Outlanders, 2022

Freschezza ed eleganza immancabili

Gli Outlanders sono un duo molto particolare, composto dal soprano finlandese Tarja Turunen, ex Nightwish, e dal pioniere dell’Electronic Dance Music Torsten Stenzel. Generi musicali così diversi si amalgamano sorprendentemente benissimo, grazie alla combinazione di ritmi elettronici freddi, ma coinvolgenti, dell’uno, con le capacità vocali di stampo classico dell’altra. La ciliegina sulla torta è la scelta di abbinare alla loro già straordinaria sperimentazione una performance chitarristica. E The Cruellest Goodbye, anche per merito del grande Di Meola, diventa un viaggio verso luoghi incredibili, dove gli opposti magicamente si attraggono e tre personalità incantevoli si fondono in unico suono.

Curiosità

Tarja incontra Al a Buenos Aires nel 2013, dopo un concerto del guitar hero statunitense al Teatro Gran Rex, e comincia a illustrargli alcune idee per la canzone. Già in quel momento si crea un rapporto speciale tra i due artisti che sfocerà più avanti nella realizzazione di un sogno per la Turunen, felice di avere uno dei suoi idoli nel progetto.

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Extra: Manha de Carnaval con John McLaughlin, Live at Audi Jazz Festival, Bruxelles, 1996

Amici inseparabili, sempre pronti a stupire

Due leggende, due amici che hanno scritto la storia della musica si incontrano in Belgio ed eseguono un brano inaspettato, sempre con quell’anima, quel cuore, quello spirito che li rende senza tempo. Fenomenali.

Curiosità

La tanto sospirata reunion del 1996 del più straordinario guitar trio mai esistito, De Lucia, McLaughlin e Di Meola, regala emozioni inattese con l’esecuzione (a due, John e Al) della cover di Manha de Carnaval, precedentemente (1979) suonata da Paco, John e Larry Coryell. Corsi e ricorsi della storia!

E proprio John McLaughlin, maestro inglese del “chitarrismo evolutivo”, rappresenta il personaggio perfetto per la prossima, palpitante puntata de Le Dieci Canzoni, la rubrica speciale pronta a tenervi compagnia sempre e solo qui su Planet Guitar.

Stay tuned!

To be continued…

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Alessandro Vailati