La musica ha sempre avuto il potere di scuotere gli animi e di movimentare le persone, nel bene e nel male. Da sempre gli artisti utilizzano tutti i mezzi che hanno a disposizione per vendere dischi, fare ascolti, avere “like” o semplicemente far parlare di se. Oggi vi proponiamo 10 copertine di album storici, e non solo, che hanno fatto discutere dal primo momento che sono state pubblicate.
Nel mondo della musica, le copertine degli album sono spesso molto più di una semplice immagine: sono dichiarazioni estetiche, politiche, provocazioni o riflessi brutali della realtà. Alcune di queste, però, hanno oltrepassato i limiti dell’accettabile per il pubblico e i media del tempo, suscitando polemiche, censure e dibattiti culturali accesi. Ecco 10 copertine che hanno fatto – e in alcuni casi fanno ancora – scandalo.
1. Nevermind – Nirvana (1991)
Chi non ha in mente il celebre neonato che nuota nudo verso una banconota? Con Nevermind, Kurt Cobain e soci hanno segnato un’epoca. La copertina ha sollevato critiche già all’uscita per l’esposizione dei genitali del bambino, ma lo scandalo è esploso anni dopo, con una causa legale intentata proprio dal protagonista della foto, che ha denunciato lo sfruttamento della propria immagine infantile. Una copertina diventata icona, ma anche bersaglio di battaglie legali.
2. Appetite for Destruction – Guns N’ Roses (1987)
La versione originale del primo album dei Guns N’ Roses, con un artwork del fumettista Robert Williams, raffigurava una donna in posa da vittima di violenza sessuale, circondata da macerie e un robot. La scena disturbante ha spinto molti rivenditori a rifiutare la distribuzione, costringendo la band a sostituire la cover con una più neutra croce e teschi. L’intento era provocare, e c’è riuscito fin troppo bene.
3. Men’s Best Friend – Sabrina Carpenter (2025)
La giovane popstar Sabrina Carpenter ha sollevato un vespaio con la copertina del suo album Men’s Best Friend, pubblicata su Instagram. L’immagine la ritrae in ginocchio, mentre un uomo le tiene i capelli come fossero un guinzaglio. Il web si è subito diviso tra chi ha gridato al sessismo e chi ha difeso la libertà artistica. In un’epoca iperconnessa, la polemica è esplosa prima ancora che il disco uscisse.
4. Unfinished Music No.1: Two Virgins – John Lennon e Yoko Ono (1968)
Il debutto sperimentale di John Lennon, fuori dai The Beatles, insieme a Yoko Ono, fu accompagnato da una foto dei due completamente nudi, fronte e retro. La copertina di Two Virgins venne subito censurata in diversi Paesi e distribuita in un involucro marrone per nascondere le immagini. Un atto di rottura e di amore libero, che però scandalizzò persino i fan più progressisti.
5. Vultures 1 – Kanye West e Ty Dolla $ign (2024)
Il controverso Kanye West – noto anche come Ye – ha incluso la modella Bianca Censori completamente nuda nella copertina di Vultures 1. Inquadratura minimale, ma messaggio potentissimo: pornografia estetica o performance artistica? Il pubblico si è spaccato, tra accuse di oggettificazione e difese accorate sul diritto alla provocazione.
6. Electric Ladyland – The Jimi Hendrix Experience (1968)
La versione britannica dell’album Electric Ladyland di The Jimi Hendrix Experience mostrava 19 donne completamente nude. Anche se Hendrix stesso non approvava quella scelta grafica, l’etichetta britannica Track Records andò avanti comunque. Il risultato fu un’ondata di censure e copie ritirate dai negozi. Oggi è un oggetto da collezione.
7. My Beautiful Dark Twisted Fantasy – Kanye West (2010)
Un’altra perla dello scandalo firmata Kanye West. La copertina di My Beautiful Dark Twisted Fantasy – disegnata da George Condo – raffigura l’artista in un atto sessuale con una figura mitologica arancione, priva di braccia. Una visione disturbante, surreale, simbolica. Le principali catene di distribuzione la rifiutarono, e l’album venne distribuito con diverse alternative grafiche. Kanye, ovviamente, lo prese come un attacco alla libertà creativa.
8. Virgin Killer – Scorpions (1976)
La copertina originale di Virgin Killer, con una bambina nuda coperta solo da un vetro in frantumi, è ancora oggi una delle più discusse della storia del rock. Firmata Michael von Gimbut, l’immagine fu definita “artistica” dalla band tedesca Scorpions, ma per molti è semplicemente pornografia infantile. In diversi Paesi è stata censurata e sostituita con una cover alternativa.
9. Goodness – The Hotelier (2016)
Rispetto ad altri casi, Goodness potrebbe sembrare meno estremo: una donna anziana completamente nuda, in piedi su un prato. Ma la normalità del corpo reale, privo di ritocchi o pose sensuali, ha disturbato una società abituata a nudità idealizzate. La band The Hotelier ha difeso la scelta come un inno alla vulnerabilità e alla verità, ma l’immagine è stata comunque bannata da molti servizi di streaming.
10. Yesterday and Today – The Beatles (1966)
Prima di diventare gli idoli universali della musica pop, The Beatles sapevano essere provocatori. La “butcher cover” di Yesterday and Today li mostrava vestiti da macellai, con bambole fatte a pezzi e carne cruda. Il messaggio? Una protesta contro la guerra e la violenza commerciale dell’industria musicale. Ma l’America non era pronta: la Capitol Records fece ritirare quasi tutte le copie e le sostituì con una foto molto più innocua. Oggi le rare versioni originali valgono una fortuna.
L’arte disturbante è ancora arte?
In un’epoca in cui l’immagine conta forse più della musica stessa, le copertine degli album non sono mai state così potenti. Che si tratti di una provocazione consapevole o di un messaggio da interpretare, ogni copertina citata ha scosso lo status quo, mostrando che la musica è anche – e soprattutto – un linguaggio visivo.
La domanda resta aperta: dove finisce la libertà artistica e dove inizia la responsabilità etica? E, soprattutto, siamo davvero così diversi da chi, 50 anni fa, si indignava davanti a un corpo nudo stampato su vinile?
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