Brian May, celebre chitarrista dei Queen, è da decenni considerato una delle figure più emblematiche del rock mondiale. Noto per la sua Red Special, e le sue melodie, May non ha mai nascosto le sue ispirazioni: da Jimi Hendrix a Jeff Beck a Eric Clapton e non solo. Parliamo delle influenze di Brian May.

Brian May, celebre chitarrista dei Queen, è da decenni considerato una delle figure più emblematiche del rock mondiale. Noto per la sua Red Special, e le sue melodie, May non ha mai nascosto le sue ispirazioni: da Jimi Hendrix a Jeff Beck a Eric Clapton e non solo. Parliamo delle influenze di Brian May
Brian May live con la sua Red Special © Raph_PH CC BY 2.0 Link

Brian May, storico chitarrista dei Queen – breve storia

Nato il 19 luglio 1947 a Londra, Brian Harold May ha mostrato fin da giovane un’inclinazione per la musica e la scienza. Ha costruito insieme a suo padre la sua iconica chitarra Red Special con materiali di fortuna, tra cui il legno di un antico caminetto. Parallelamente alla musica, ha coltivato un profondo interesse per la fisica, arrivando a conseguire un dottorato in astrofisica nel 2007.

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La sua carriera musicale ha preso il volo nel 1970, quando fondò i Queen insieme al cantante Freddie Mercury, al batterista Roger Taylor e successivamente al bassista John Deacon. La band divenne una delle più influenti e amate della storia del rock, grazie a brani immortali come Bohemian RhapsodyWe Will Rock YouSomebody to Love e Don’t Stop Me Now. May, con il suo stile melodico e potente ha creato alcuni degli assoli più memorabili del rock.

L’ammirazione per Jimi Hendrix

Brian May non ha mai nascosto la sua venerazione per Jimi Hendrix, che considera uno dei più grandi innovatori della chitarra elettrica. In diverse interviste ha dichiarato:

“Jimi è stato un vero rivoluzionario. Era come se la chitarra fosse un’estensione naturale del suo corpo. Ascoltarlo significava entrare in un altro universo.”

Brian May, celebre chitarrista dei Queen, è da decenni considerato una delle figure più emblematiche del rock mondiale. Noto per la sua Red Special, e le sue melodie, May non ha mai nascosto le sue ispirazioni: da Jimi Hendrix a Jeff Beck a Eric Clapton e non solo. Parliamo delle influenze di Brian May
Brian May © Comunità Queeniana CC BY 2.0 Link

May ha anche ricordato l’impatto devastante che ebbe su di lui sentire per la prima volta Voodoo Child o Purple Haze. La capacità di Hendrix di manipolare il suono con feedback, distorsioni e una tecnica mai vista prima ha segnato profondamente il modo in cui May avrebbe poi approcciato la chitarra. Pur non cercando mai di emularlo direttamente, Brian ha ammesso che l’influenza di Hendrix è rimasta come una “presenza costante” nel suo modo di suonare.

Brian ha raccontato anche di come una volta ha “tradito” i suoi iconici Vox AC30 e ha provato un Marshall. In un evento che comprendeva più band, come accadeva di solito, si condivideva un’unica strumentazione. In quell’occasione l’artista di punta era Jimi Hendrix e a disposizione di tutti c’era uno stack Marshall. Brian racconta che non riuscì a suonare come voleva, nemmeno gli accordi più semplici. Quando invece Jimi si collegò allo stesso amplificatore il suo suono fu come “un cataclisma” come lo stesso May dice.

Non solo Hendrix, altre leggende del rock hanno influenzato il chitarrista dei Queen

Oltre a Hendrix, Brian May ha spesso citato altri giganti come Eric ClaptonJeff Beck.

“Clapton era incredibile, brillante, fluido. È lui che mi ha fatto allontanare dallo stile degli Shadows. Dopo averlo sentito, ho iniziato a riascoltare gente come B.B. KingBo Diddley, e tutti quelli che conoscevo ma non avevo mai veramente capito.”
“Pensavo che fosse tutto uguale, solo blues a 12 battute. Non avevo capito la profondità e l’emozione di quello stile finché non ho visto suonare Clapton.

Anche Jeff Beck ebbe un impatto enorme su di lui:

“Non riuscivo a credere a quello che faceva. L’ho visto abbassare la chitarra, farla andare in feedback, e suonare un pezzo intero senza nemmeno toccare la tastiera. Era la prima volta che vedevo una Les Paul. Era un concerto al Marquee, poco dopo che Beck si era unito agli Yardbirds. Clapton salì sul finale per una jam… indimenticabile.”

Brian May ha spesso affermato che questi chitarristi hanno contribuito a costruire il linguaggio moderno della chitarra rock e che lui stesso si sente parte di una generazione “fortunata” per aver potuto assistere alla loro ascesa.

Una delle influenze forse più importanti fu un chitarrista forse considerato da tanti meno leggendario, ma non per questo meno importante degli altri: Rory Gallagher. Fu lui a fargli scoprire la potenzialità del Vox AC30 e del Dallas Rangemaster Treble Booster.

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Ecco una versione simile:

British Pedal Company Compact Series Rangemaster

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“Trovai un Treble Booster,” racconta May.
“Lo collegai alla mia chitarra, alzai tutto… e mi sembrava che lo stomaco si sciogliesse. Quello è il mio suono.

Brian May non è solo un famoso chitarrista, ma anche la testimonianza di quanto i grandi del passato abbiano dato al mondo della musica.

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Giuseppe Ruocco