Per settimane, il mondo della liuteria ha vissuto un clima di incertezza attorno al destino di G&L Guitars. La storica azienda fondata da Leo Fender nel 1979, dopo il suo distacco dall’omonimo brand, ha ufficialmente chiuso i battenti. A confermarlo sono stati documenti legali e, soprattutto, le parole di chi quella realtà l’ha vissuta dall’interno. Tra speculazioni, licenziamenti e trasferimenti di marchi, la voce più autorevole a parlare è quella di Steve Araujo, ex dipendente dell’azienda e volto del canale The Bass Hang.

Dopo mesi di voci e speculazioni unn ex dipendente di G&L parla della chiusura dell'azienda: Fender ha acquisito il nome del suo fondatore
Chiusura G&L – © Giuseppe Ruocco

La testimonianza di Steve Araujo porta luce su una vicenda complessa che segna la fine di un capitolo importante della storia della chitarra elettrica: G&L chiude silenziosamente.
E mentre Fender acquisisce i diritti sul nome Leo Fender, il futuro dei modelli e dell’eredità G&L resta incerto.

Le origini e il declino di G&L

Fondata da Leo Fender e George Fullerton, G&L Guitars nacque nel 1979 come nuova avventura creativa dell’inventore delle chitarre più iconiche del secolo. La sede di Fender Avenue a Fullerton, California, divenne presto sinonimo di innovazione e artigianato di alto livello.
Negli ultimi mesi, però, le voci di difficoltà finanziarie si erano fatte sempre più insistenti. La mancanza di comunicazioni ufficiali da parte dell’azienda e di Fender, presunto acquirente, aveva alimentato un clima di mistero e preoccupazione tra lavoratori, musicisti e rivenditori.

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Le parole di Steve Araujo

In un video pubblicato sul suo canale The Bass Hang, Steve Araujo ha raccontato la sua esperienza diretta: “G&L è dissolta, o sparita, al momento” ha dichiarato. L’ex dipendente ha spiegato di essersi dimesso il 1° agosto dopo quasi dieci anni di servizio, confermando che le voci sui congedi temporanei del personale erano reali.

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Secondo il suo racconto, il 15 settembre i dipendenti furono messi in congedo, convinti di poter tornare al lavoro due settimane dopo. Tuttavia, il 29 settembre furono convocati per un incontro in cui venne annunciata la chiusura definitiva. “Lunedì 29 settembre, tutti sono stati licenziati. Niente più operai, niente più G&L”, ha spiegato Araujo.

Il destino dello stabilimento e dei dipendenti

Nel periodo tra il 15 e il 29 settembre, la situazione era “in sospeso”. Mentre fan e rivenditori chiedevano chiarimenti, la fabbrica veniva progressivamente svuotata. Le immagini pubblicate su Guitarcheology mostravano un impianto ormai “praticamente smantellato”, con macchinari e strumenti rimossi.

Nessuna G&L verrà più prodotta nello stabilimento di Fender Avenue”, ha concluso Araujo, sottolineando che la chiusura segna la fine di un’era.

Il marchio ‘Leo Fender’ passa a Fender

Un altro tassello cruciale è emerso dai documenti del tribunale: Fender ha ufficialmente acquisito il marchio Leo Fender. La richiesta è stata depositata all’inizio di ottobre e confermata dalla United States Patent and Trademark Office, come riportato dallo YouTuber Phillip McKnight.

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Ulteriori informazioni

Per Fender, si tratta forse dell’asset più prezioso di G&L: il nome del leggendario fondatore ora potrà essere utilizzato liberamente nelle future operazioni e strategie di branding. Non a caso, alcuni utenti hanno già notato un nuovo focus sul nome Leo Fender all’interno del sito Fender.com.

Cosa resta dell’eredità G&L

Resta incerto il destino delle chitarre e dei bassi G&L ancora in circolazione, inclusi modelli iconici come la Rampage approvata da Jerry Cantrell.
Mentre i musicisti di tutto il mondo riflettono sulla fine di una delle ultime aziende fondate da Leo Fender in persona, il futuro del marchio, e del suo spirito innovativo, rimane avvolto nel silenzio.
Per ora, ciò che resta è l’eredità di strumenti che hanno saputo unire tradizione e sperimentazione, e la voce di chi, come Steve Araujo, ne ha custodito l’anima fino all’ultimo giorno.

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Giuseppe Ruocco