La band di Phil Collins, Mike Rutherford e Tony Banks si è assicurata da tempo un posto fisso nell’Olimpo musicale e ha arricchito il mondo con alcuni successi indimenticabili.
Una di queste, con un tocco blues davvero piacevole, risale al 1991 ed è contenuta nell’album “We can’t dance” e si chiama “I can’t dance”. Oltre ad aver conquistato posizioni di rilievo nelle classifiche, la canzone è stata persino nominata per un Grammy nella categoria “Best Pop Performance by a Duo or Group With Vocals” ed è accompagnata da un video molto divertente.
Le chitarre provengono da Mike Rutherford dei Genesis, secondo i crediti dell’album, mentre Daryl Stuermer si occupa della chitarra solista nei live show.
Sebbene non si sappia molto sugli amplificatori utilizzati per l’album, dal vivo si vede spesso Mike con una Stratocaster quando è eseguita la canzone. È possibile ottenere un suono molto interessante e di qualità scegliendo il pickup al manico, impostando una distorsione crunchy e aggiungendo un leggero Chorus al segnale. Nel mio caso ho scelto un Vox AC30.
Dal punto di vista armonico, il brano in Sib misolidio (cioè nella tonalità di Eb maggiore) con alcuni accordi modali di interscambio dalla tonalità di Gb maggiore (linkare articolo 21.7). L’introduzione e la strofa sono realizzate con gli accordi Bb, Eb e Ab e Db, dove la quinta in Eb e Db è al basso. L’intero riff è in realtà suonato solo sulle tre corde più basse:
Nel bridge incontriamo di nuovo i power chords, ma questa volta la situazione si fa un po’ più complicata dal punto di vista armonico e si utilizzano accordi di passaggio sia della tonalità Eb maggiore che di Gb maggiore:
Buon divertimento con i Genesis!
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