Ci sono strumenti che colpiscono a prima vista e altri che conquistano lentamente, nota dopo nota. Poi ci sono chitarre come la Harley Benton DC-Custom II White: belle, solide e pronte a sorprendere. Insieme al mio compare Paul Audia, abbiamo avuto il piacere di testare questa chitarra negli studi di Thomann, collegandola a una delle nostre testate preferite, la Victory The Duchess. In questo articolo voglio portarvi dietro le quinte di quella giornata, condividendo le mie impressioni, l’esperienza diretta con la DC-Custom II White e qualche riflessione più ampia su cosa significhi oggi suonare una chitarra così ben costruita, ma venduta a un prezzo decisamente accessibile. Buona lettura!

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Ulteriori informazioni

Harley Benton DC-Custom II White: estetica che colpisce

Appena ho preso in mano la DC-Custom II White, la sensazione è stata subito quella di avere a che fare con uno strumento pensato con cura. Il colore bianco lucido è elegante e deciso allo stesso tempo. La doppia spalla mancante richiama chiaramente le forme classiche della Gibson SG, ma con un tocco personale: più spessa, più pesante, e con un binding color crema che le dona una linea ancora più rifinita.

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I dettagli estetici non mancano: i segnatasti trapezoidali in stile vintage, l’hardware dorato che spezza il bianco del corpo… Insomma, visivamente è una chitarra che si fa notare. Unica nota dal sapore “cheap” secondo me, è la grafica sulla paletta che trovo un po’ pacchiana ed eccessiva.

Costruzione e materiali: ben oltre le aspettative

Parliamo di legni e costruzione, perché è lì che spesso si fanno le differenze. La Harley Benton DC-Custom II ha un corpo in Meranti, un legno della stessa famiglia del mogano, che garantisce una buona risposta sulle medie frequenze. Anche il manico incollato è in Meranti, con un profilo comodo e scorrevole.

La tastiera è in palissandro, una scelta solida e tradizionale che offre un ottimo equilibrio tra morbidezza al tocco e brillantezza timbrica. I tasti sono dei medium jumbo a nostro avviso non rifiniti in maniera impeccabile, perlomeno sul modello che abbiamo testato.

Il manico ha un profilo C moderno, molto comodo, né troppo sottile né troppo spesso. È il tipo di manico che ti invita a suonare, che ti fa dimenticare l’hardware e ti fa concentrare sulla musica. E questo, per me, è sempre un buon segno. 

Hardware ed elettronica: flessibilità insospettata

Il ponte è un classico Tune-O-Matic con stopbar, solido e stabile e le meccaniche sono Grover. Anche qui, Harley Benton non ha lesinato su componenti che spesso, in questa fascia di prezzo, sono il primo punto debole.

I pickup sono due Tesla Alnico 5; offrono un suono abbastanza corposo e dinamico, con ottima definizione sulle medie e in particolare sui fraseggi a note singole. Ma la vera sorpresa è che il controllo di tono per il pickup al ponte include una funzione push-pull per il coil split: basta tirare la manopola verso l’alto per trasformare l’humbucker in un single coil. Questo aggiunge una versatilità notevole alla chitarra, permettendo di ottenere suoni più brillanti e percussivi.

Il layout è classico: due volumi, due toni (con push-pull), e un selettore a tre posizioni. L’elettronica è silenziosa, ben assemblata e pronta all’uso fin da subito.

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Collegata alla Victory The Duchess: dinamica e carattere

La chitarra è stata collegata alla Victory V40 The Duchess, una testata valvolare che abbiamo usato spessissimo per la sua versatilità, dinamica e risposta ai controlli.

Settiamo la testata su un clean pronto a sporcarsi al primo soffio di vento. La DC sembra avere un’ottima risposta timbrica su parti soliste; anche le dinamiche sulle note singole sono davvero apprezzabili.

Dove forse pecca un poco è sugli accordi aperti e sui power chords; si percepisce una leggera carenza di sustain e corpo. 

Harley Benton DC-Custom II White: suona più costosa di quanto costa

Suonando questa chitarra ci si chiede “com’è possibile che costi così poco?”. Il peso (circa 3,5 kg) ti dà subito un senso di solidità. L’equilibrio tra corpo e manico è ottimo, niente “neck dive” alla SG per intenderci. La tastiera in palissandro è scorrevole, calda, e offre un ottimo bilanciamento tra precisione e morbidezza.

Il feeling generale è quello di una chitarra pronta da suonare, che puoi usare tranquillamente in contesti live o in studio, senza mai sentirti limitato. Certo, con pickup di livello superiore probabilmente guadagnerebbe ancora più dettaglio, ma già così offre molto più di quanto il prezzo lasci immaginare. Lo strumento insomma supera la prova tranquillamente visto il prezzo che ne giustifica qualche difetto. Va segnalato che l’amplificatore con cui abbiamo testato la chitarra è di prim’ordine e sicuramente questo ha giocato un suo ruolo, tuttavia, altre chitarre della stessa fascia di prezzo, suonate nello stesso ampli, non ci hanno lasciato questa stessa buona impressione! 

Specifiche Tecniche

  • Costruttore: Harley Benton
  • Modello: DC Custom Line
  • Corpo: Meranti
  • Manico: Meranti
  • Tastiera: Palissandro
  • Radius: 14″ 
  • 24 Tasti: Medium Jumbo
  • Meccaniche Grover
  • Pick-up: 2 humbucker Tesla TM VR-Nitro Alnico-5
  • Controllo di tono con funzione push/pull per il coil split
  • Ponte WSC Tune-O-Matic

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Matteo Bidoglia