Care lettrici e cari lettori di Planet Guitar in questo episodio girato nei bellissimi studi di Thomann, abbiamo messo a confronto due amplificatori valvolari con delle caratteristiche molto simili, ma dal blasone e soprattutto prezzo, molto diversi. Da una parte il Fender Blues Junior, un suono americano che ha fatto la storia ed è sempre un punto di riferimento per tantissimi produttori di amplificatori. Dall’altra un modello di Harley Benton, un brand con pochi anni di storia e con una filosofia votata al risparmio, ma che da qualche tempo ha alzato l’asticella della qualità senza abbandonare l’idea cardine di offrire prodotti a “minima spesa e massima resa”. Andiamo subito a conoscere meglio i due contendenti!

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Ulteriori informazioni

Blues Junior IV: il tone Fender in formato compatto

Il Blues Junior IV è uno degli amplificatori valvolari più popolari nella gamma di combo compatti di casa Fender; fece la sua prima apparizione nel 1995, come parte della serie Hot Rod di Fender, che mirava a offrire amplificatori valvolari dalle alte prestazioni a prezzi contenuti. Pensato come il fratello minore del celebre Hot Rod Deluxe, il Blues Junior offriva 15 watt di potenza in classe A/B, una singola valvola 12AX7 per il preamp e due EL84 per la sezione finale, e un altoparlante da 12”.

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Con il suo semplice layout composto da volume, tre controlli di tono (bassi, medi, alti), reverb e master e un suono che spaziava dai clean brillanti tipici di Fender fino a un overdrive bluesy e dinamico, si è rapidamente guadagnato un posto tra gli amplificatori più venduti del marchio. Nel corso degli anni, il Blues Junior ha subito diverse revisioni, culminando nell’attuale Blues Junior IV, introdotto nel 2018. Questa quarta versione ha mantenuto la struttura di base del circuito, ma con alcuni miglioramenti chiave:

  • Nuovo preamp-mod voicing: il canale pulito è stato ridefinito per offrire maggiore chiarezza e headroom.
  • Riverbero migliorato: rispetto alle versioni precedenti, il Blues Junior IV ha un riverbero a molla digitale con una risposta più musicale e meno invasiva.
  • Nuovo speaker Celestion A-Type: questo altoparlante da 12” contribuisce al suono più corposo e moderno.

Il Tube15: la sfida di Harley Benton nel mondo dei piccoli combo valvolari

L’Harley Benton Tube15 Celestion è uno degli amplificatori valvolari entry-level più interessanti sul mercato, apprezzato da una vasta fascia di chitarristi per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo, il suono sorprendentemente musicale e le caratteristiche tecniche che, per la fascia di prezzo, sono spesso riservate a prodotti ben più costosi. Lanciato verso la fine del primo decennio degli anni 2000, l’Harley Benton Tube15 è nato per rispondere a una crescente domanda di amplificatori valvolari economici ma di qualità, adatti tanto all’uso domestico, quanto a piccole situazioni live o in studio. Mentre il mercato era già popolato da nomi storici come Fender, Vox, Marshall e Blackstar, Harley Benton ha saputo colpire con una formula vincente: componentistica di buon livello, costruzione solida e prezzo imbattibile.

In particolare, il Tube15 si è fatto notare per offrire caratteristiche molto ricercate nella sua fascia: circuito completamente valvolare, controllo del gain e master volume separati, un controllo frequenze completo (bassi, medi, alti), riverbero integrato, switch pentodo/triode per abbattere la potenza da 15W a solo 1W e soprattutto uno speaker Celestion Seventy 80 da 12”, elemento raro su amplificatori sotto i 300 euro. Non basta? C’è anche il Send/Return…

Il confronto

Per dar vita a questo confronto abbiamo optato per due chitarre che potremmo definire sorelle: una PRS JM Silver Sky suonata da me attraverso il Blues Junior e la sua sorella minore la PRS JM Silver Sky SE imbracciata da Paul e collegata al Tube15. 

Il Blues Junior non delude

Il Blues Junior non delude le aspettative. Tipico suono Fender con un ottimo clean, bilanciato e definito, e un’ottima risposta sulle sollecitazioni che arrivano dalla chitarra. La compressione sembra essere molto controllata, garantendo una migliore dinamica e risposta al tocco del chitarrista. Il riverbero a molla digitale lavora in modo morbido e naturale e il nuovo cono Celestion A-Type da 12” restituisce un suono davvero completo e corposo. 

L’Harley Benton Stupisce

Il suono dell’Harley Benton Tube15 è caldo, definito e musicalmente equilibrato, con una forte ispirazione ai classici amplificatori britannici. In modalità clean si ottengono suoni brillanti ma non troppo taglienti, mentre con il gain un poco più alto come l’ha usato Paul, il Tube15 garantisce una buona risposta al tocco, saturando piacevolmente sotto i colpi di plettro più robusti.

Il Celestion Seventy 80, pur essendo un altoparlante entry-level della casa inglese, contribuisce in maniera sostanziale alla voce dell’ampli: spinge bene sulle medie e alte frequenze, rendendo l’ampli “presente” anche a volumi bassi. 

Il Fender Blues Junior IV è la maturazione di un amplificatore che ha fatto la storia degli anni ’90 e 2000 nel mercato degli ampli combo. Con i suoi miglioramenti sonori, l’aggiornamento estetico e un’affidabilità ormai comprovata, rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per chi cerca un autentico suono Fender in un formato gestibile. 

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Dal suo canto l’Harley Benton Tube15 Celestion è una delle sorprese più piacevoli nel mondo degli amplificatori valvolari economici. Offre un set di funzionalità difficilmente eguagliabile nella sua fascia di prezzo: potenza modulabile, circuito full tube, speaker da 12”, equalizzazione completa, riverbero e un utilissimo loop effetti.

Nonostante la mancanza di una “firma” da parte di grandi artisti, questo amplificatore si è guadagnato il rispetto e l’affetto di migliaia di chitarristi in tutto il mondo, anche grazie alla sua presenza in diversi canali YouTube di prestigio come quello di Paul Davids e Rabea Massaad, diventando una delle scelte migliori per chi vuole entrare nel mondo del suono valvolare senza svuotare il portafoglio.

E voi da che parte state? La differenza di prezzo fra i due prodotti ha senso?

Matteo Bidoglia