Oggi parliamo di Slash, della sua storia e delle sue influenze. Chitarrista iconico che insieme ai Guns N’ Roses e alle sue Gibson Les Paul ha fatto la storia del rock. Dal blues al rock, da B.B. King ai Led Zeppelin oggi scopriremo cosa si nasconde nel cilindro e nello stile dello storico chitarrista dei Guns.
Un viaggio tra album iconici che, a volte, hanno fatto perdere l’occasione a slash di andare a letto con una ragazza.
Slash è lo storico chitarrista dei Guns N’ Roses ed è conosciuto per i suoi riff e assoli iconici da Sweet Child o’ Mine a Paradise City e molti altri. Oggi parliamo della sua storia, del suo percorso e delle sue influenze.
La storia di Slash e dei Guns N’ Roses
Slash, pseudonimo di Saul Hudson, nasce a Londra nel 1965 e si trasferisce a Los Angeles da bambino. Cresciuto in un ambiente artistico (madre costumista di David Bowie e padre pittore per artisti come Neil Young), viene esposto fin da giovane alla musica rock.
Negli anni ’80, dopo varie esperienze in band minori della scena di Los Angeles, viene contattato da Axl Rose e Izzy Stradlin per unirsi ai Guns N’ Roses, una band appena formata che cercava un nuovo chitarrista solista. Nel 1985, Slash entra a far parte ufficialmente del gruppo, completando la formazione classica insieme a Duff McKagan (basso), Steven Adler (batteria), Izzy Stradlin (chitarra ritmica) e Axl Rose (voce).
Il loro album di debutto, Appetite for Destruction, è un successo mondiale. Trainato da brani iconici come Sweet Child O’ Mine, Welcome to the Jungle e Paradise City, scala tutte le classifiche. Slash si distingue subito per il suo stile blues-rock crudo e il suo inconfondibile look: capelli ricci, cilindro nero e sigaretta accesa.
Negli anni successivi pubblicano G N’ R Lies e il monumentale doppio album Use Your Illusion I & II, che ampliano lo stile della band con influenze orchestrali, piano rock e hard rock.
Lo scioglimento dei Guns e i percorsi alternativi
Le tensioni interne e i problemi legati a droga, ego e gestione della band portano però a una lenta disgregazione. Slash lascia i Guns N’ Roses nel 1996, frustrato dall’accentramento di potere nelle mani di Axl Rose.
Nel periodo post-Guns N’ Roses, Slash fonda i Slash’s Snakepit e poi i Velvet Revolver (con membri degli Stone Temple Pilots e dei Guns originali). Dal 2010 inizia una carriera solista collaborando con Myles Kennedy & The Conspirators.
Nel 2016, dopo due decenni di tensioni, Slash torna nei Guns N’ Roses per un reunion tour trionfale con Axl e Duff McKagan, evento storico per i fan.
Gibson Les Paul Slash “Jessica” HB/RB
Gibson Les Paul Slash Standard GT
Dunlop SW-95 Slash Signature Wah-Wah
Gli album che hanno segnato lo stile di Slash
La vita del giovane chitarrista è stata segnata dalla passione per la musica della famiglia. I suoi genitori, come lui stesso dice in un intervista: “Avevano la più grande collezione di dischi rock che abbia mai visto”.Per di più fu la nonna a regalargli la prima chitarra e ricorda essere una acustica tipo “spanish” con una sola corda.
Grazie alla collezione di famiglia Slash ha potuto ascoltare tantissima musica e nel ricordare tre album che hanno influenzato il suo modo di suonare cita alcuni dischi incredibili.
Led Zeppelin Led Zeppelin II
Led Zeppelin II – un classico che ha ereditato dalla collezione dei suoi genitori; lo ha definito “importante tanto prima quanto dopo aver cominciato a suonare”. Parla di Whole lotta love come uno dei riff che più hanno inciso sul suo playing e in generale di come il tempo, il timing, quasi erotico di tutto l’album lo abbiano sempre attirato e ispirato.
Aerosmith – Rocks
Aerosmith – Rocks (1976) – Slash racconta di quando una sera a casa di una ragazza ha scoperto questo indimenticabile album. Era lì con l’intento di portarla a letto, e dopo aver chiacchierato e fumato lei mette su Rocks, e come ipnotizzato si dimentica di lei e non fa altro che ascoltare il disco a ripetizione per le prossime ore. Ama questo album per l’attitudine dei brani e la vena “bluesy”.
The Who – Who’s Next
The Who – Who’s Next – Anche questo un album contenuto nella collezione dei genitori. ne parla come un disco che lo ha influenzato nel songwriting e nell’approccio alla chitarra ritmica.
Tra le sue influenze non può non essere citato Jimi Hendrix. Lo ammira per la sua capacità di sapere esattamente te dove sono tutte le note che cerca e per il modo di riuscire a raggiungerle anche mentre esegue gli accordi. Il tutto in un modo unico che prima di lui non esisteva. Ecco l’iconica versione di Hey Joe suonata al Jimi Hendrix Tribute.
Contenuti correlati:
* Questo post contiene link affiliati e/o widget. Quando acquistate un prodotto tramite un nostro partner affiliato, riceviamo una piccola commissione che ci aiuta a sostenere il nostro lavoro. Non preoccupatevi, pagherete lo stesso prezzo. Grazie per il vostro sostegno!
- “Ciao sono Michael Jackson”. “Fo***ti”. Steve Lukather racconta le sue sessioni in studio con Michael Jackson. - 30. Giugno 2025
- Slash, la sua storia, le sue influenze e l’album che gli ha fatto perdere una ragazza - 30. Giugno 2025
- Matteo Mancuso incontra Jason Becker: quando due generazioni di chitarra si stringono la mano - 29. Giugno 2025