Generoso, geniale e dalla grande dolcezza, ma anche dannato, incazzato e irascibile. Vasco Rossi è così, croce e delizia, capace di gesti imprevedibili che spiazzano il pensiero comune. “Disponibile, ma non a disposizione”, come dice lui quando incontra centinaia di fan in adorazione. E anche la sua musica rispecchia il personaggio: ogni album è una storia a sé, non ama i copioni già scritti, a costo di venir criticato e dichiarato “finito” ormai da oltre trent’anni, più o meno dal periodo in cui ha cominciato a riempire gli stadi per continuare, superando ogni record di vendite, fino ai giorni nostri. Oggi “Le 10 Canzoni”, la rubrica speciale di Planet Guitar, si addentra in un lato poco conosciuto di lui. Vedremo le sue comparsate, il suo tocco inaspettato in una serie di brani celebri oppure dimenticati, che comunque meritano di essere rispolverati.
Pippo di Zucchero, 1987
Un brano r&b tosto, con un retroscena divertente da raccontare
Le pene d’amore di Zucchero, unite a un pizzico di antipatia (pare ricambiata) nei confronti del celebre “Pennellone”, il re dei presentatori, fanno nascere Pippo, brano storico incluso nel pluripremiato Blue’s. La canzone, come hanno raccontato Sugar e Vasco Rossi in alcune interviste, è stata scritta a quattro mani, tuttavia per una serie di motivi risulta accreditata solo al primo.
Curiosità
Galeotta fu una freddissima notte di fine dicembre a metà anni Ottanta.
Antefatto: Rispetto (1986) è un disco dal sound innovativo e attira le attenzioni di Vasco Rossi, il quale trova uno spirito affine in Zucchero, personaggio dal piglio ironico e trasgressivo, lontano dai clichè cantautorali dell’epoca. Nasce una sintonia che va oltre la musica e in quel periodo i due si incontrano spesso, passando le serate insieme come fossero vecchi amici, lontano dai clamori del palcoscenico. Le frustrazioni di Fornaciari, dovute in gran parte alla separazione dalla moglie, si riversano in liriche autobiografiche, al tempo stesso ironiche e cariche di doppi sensi.
E arriviamo così al “fattaccio”: il Blasco e il bluesman emiliano una sera durante le vacanze di Natale si divertono un sacco e, ubriachi fradici ma evidentemente ispirati, cominciano a scrivere Pippo, un mix di invettive nei confronti del nuovo compagno della coniuge e di Baudo. Il Komandante, complice la sbornia infernale, il giorno dopo ha già messo una pietra sopra alla canzone, tuttavia l’altro non molla la presa, anzi invita il suo compare in sala di registrazione per cantarla insieme a lui, in previsione di una capatina a Sanremo. Il rocker di Zocca declina e a quel punto Sugar la incide a nome suo.
Ce li avreste visti in duetto, esibirsi in questo brano davanti a Pippo Baudo?
Quattro amici al bar di Gino Paoli, 1991
Uno degli “outro” più inaspettati nella storia della canzone italiana
Gino Paoli costruisce con sagacia, intelligenza e tanto sentimento questo brano, uno dei picchi della sua carriera e della storia della musica d’autore. Il colpo di genio finale è quello di inserire il Blasco a cantare il ritornello di Vita spericolata al termine del pezzo.
Curiosità
Ma infine chi erano i quattro amici al bar?
In un’intervista, un paio di anni fa Paoli ha rivelato i nomi, togliendo il velo del mistero e facendo crollare centinaia di supposizioni: si trattava di Giulio Frezza, suo vecchio compare dei tempi dell’Accademia di Belle Arti, del giornalista Arnaldo Bagnasco e di Renzo Piano, l’architetto.
Carico, Carico, Carico! di Do It!, 1990
Lo zampino del Komandante in un remix “carico” di dance dei Novanta
I Do It!, al secolo Ciro Pagano e Stefano Mazzavillani, futuri fondatori dei Datura, spaziano dalla house alla techno, nello stile dance dei nineties, rinverdendo i fasti dell’Italo disco dei decenni precedenti. In questo remix di Molella oltre a Vasco sono presenti anche le voci campionate Simon Le Bon e Jovanotti.
Curiosità
La frase “Carico, carico, carico” è stata presa da un’intervista rilasciata da Rossi a Red Ronnie nei camerini prima del concerto del 5 ottobre 1989 al Palatrussardi di Milano.
Tutti contro tutti di Stadio, 2016
L’incursione del Blasco in Tutti contro tutti è la ciliegina sulla torta del bellissimo Miss Nostalgia
È certamente nota l’amicizia di lunga data tra l’autore di Albachiara e Gaetano Curreri. Due pezzi straordinari, due instant classic del calibro di Rewind e Un senso, una vera altalena di emozioni, non sarebbero mai esistiti senza lo zampino della voce degli Stadio, che con il Blasco ha firmato anche brani come La tua ragazza sempre (interpretata da Irene Grandi), Vuoto a perdere (cantata da Noemi) e E dimmi che non vuoi morire (di quest’ultimo parleremo diffusamente tra poco).
Allora freschi vincitori di Sanremo, gli Stadio nel 2016 si riconfermano ad alti livelli con Miss Nostalgia, che oltre alla title track e a Un giorno mi dirai, contiene l’invettiva Tutti contro tutti, perfettamente pilotata dal “provocautore”!
Curiosità
Forse non tutti sanno che è proprio Curreri a spingere il “ragazzo” di Zocca a incidere nel 1977 Jenny/Silvia, il suo primo 45 giri. E questa non è l’unica curiosità su di lui. A metà degli anni Settanta Gaetano partecipa insieme ad altri amici – tra cui Rossi – alla fondazione di Punto Radio, una delle prime emittenti libere d’Italia. Il buon Blasco ha sempre ricambiato i contributi dell’amico: Acqua e Sapone e La faccia delle donne, due tra le più celebri hit degli Stadio, vedono la sua attiva partecipazione.
E dimmi che non vuoi morire di Patty Pravo, 1997
L’accoppiata Rossi-Curreri regala una perla alla “Ragazza del Piper”
Eccoci di nuovo a parlare di Vasco Rossi e Gaetano, stavolta per quel capolavoro dal titolo E dimmi che non vuoi morire, portato al successo da Patty Pravo, che lo canta per la prima volta al Festival di Sanremo 1997.
Curiosità
E dimmi che non vuoi morire, dato per favorito prima dell’inizio del festival, si classifica solo ottavo, ma ottiene il Premio migliore musica e il Premio della critica.
In un raro inedito, il brano viene cantato in duetto proprio da Rossi e Curreri. Brividi.
Domani è domenica di Valentino, 1983
Due ribelli legati da una canzone (e non solo)
Scorreva il 1983, forse pochi lo ricorderanno, ma accanto a Vita spericolata si erge anche Domani è domenica di Giancarlo Valentino, in arte Valentino, un vero e proprio tormentone nell’estate del Festivalbar. Una canzone che rispecchia in tutto e per tutto il Vasco-sound dell’epoca, con un testo legato alle “solite” difficoltà incontrate con l’altra metà del cielo.
Rossi non ne è solo l’autore, ma partecipa ai cori, dandogli una marcia in più.
Curiosità
Vasco scrive altri pezzi per Valentino, scomparso nel 2019. Una sua composizione dovrebbe addirittura portarlo a Sanremo, ma viene rifiutata. Si tratta di T’immagini: pubblicata nell’album Cosa succede in città diventa un instant classic del Nostro.
Nel blu, dipinto di blu (Volare), Musicaitalia per l’Etiopia, 1985
Nemmeno il grande Vasco Rossi fa “volare” questa versione di Nel blu, dipinto di blu
Nelle decadi dalle grandi speranze, quando, citando Edoardo Bennato, “la chitarra era una spada e chi non ci credeva era un pirata”, anche un supergruppo italiano prova a schierarsi contro la fame nel mondo.
Curiosità
In tutta sincerità, il progetto Musicaitalia per l’Etiopia, nonostante i buoni propositi e le numerose star del Bel Paese coinvolte (fra i tanti Banco, Loredana Bertè, Lucio Dalla, Eugenio Finardi, Riccardo Fogli, Ivano Fossati, Dori Ghezzi, Milva, Gianna Nannini, Angelo Branduardi, Patty Pravo, Ron, Giuni Russo, Enrico Ruggeri, Fabrizio De Andrè), si rivela un flop e davvero pochi ricordano questo disco. L’insuccesso può essere imputato non solo alla poca pubblicità data all’evento, ma soprattutto nell’aver scelto un brano di grandissima celebrità e del tutto slegato dalla causa che si voleva promuovere, anziché comporne uno appositamente per l’occasione, come fecero Band Aid e USA for Africa.
Più in alto che c’è!? di Dodi Battaglia, 1985
Da Una Canzone per te a Più in alto che c’è il passo è breve
Un’amicizia infinita quella tra Dodi Battaglia e Vasco. In Più in alto che c’è!?, il Komandante cura la stesura del testo e partecipa come seconda voce nel coro finale.
Curiosità
Rossi ha inserito una reinterpretazione del brano nella raccolta VascoNonStop (2016).
Mr. DJ di Mandrillo, 1977
Elettronica e proto techno pop in questo pezzo bizzarro ma all’avanguardia
Nel 1977 il futuro re del rock italiano si cela dietro al nickname Wasto per partecipare al debutto a 45 giri di Mandrillo, al secolo Giancarlo Mandrioli, un disc jockey di Bologna a lui legato per alcuni programmi radiofonici.
Curiosità
Il Blasco non figura nei credits riguardanti la composizione (il produttore è Stefano Scandolara, uno degli scopritori di Rossi), tuttavia la frase “Hey Mr. DJ, this song is just for you!”, ripetuta da attapirato in loop, con la voce contraffatta da un distorsore, dice già tutto a riguardo!
Tentazioni di Sharks, 1989
Un testo alla Vasco per una band metal
Gli Sharks, beniamini della coppia Enrico Ruggeri- Luigi Schiavone in attività dal 1979 al 1990, partecipano al festival di Sanremo con Tentazioni, già dal titolo tutto un programma, prima di sciogliersi l’anno dopo senza riuscire a raggiungere la celebrità.
Curiosità
Liriche e musica (contraddistinta da fraseggi chitarristici a metà strada tra metal e classic rock) non sono per niente male, a risultare datata è, ahimè non ce ne voglia, l’interpretazione del vocalist Dario Fochi.
Extra: Prendi e scappa di Steve Rogers Band, 1982
E per chiudere una chicca…
Prendi e scappa è il raro lato B della più famosa Neve nera, singolo d’esordio della Steve Rogers Band che vede come autore della musica il grande Maurizio Solieri, il chitarrista “bravo e bello più che mai”, mentre ai testi non poteva mancare un aiutino dell’uomo dalla “vita spericolata”, che ai tempi aveva assoldato il gruppo come band di supporto per l’attività in studio e live.
Curiosità
“Viaggiavo sulla mia 500 e la radio trasmetteva Albachiara. Ne fui sconvolto complice l’assolo di Maurizio Solieri alla chitarra, una specie di orgasmo strumentale”. Diego Spagnoli, stage manager di Vasco Rossi, estratto dal libro Vasco in concerto di Fausto Pirito e Paolo Giovanazzi, 2011, Giunti Editore.
Vasco Rossi e Maurizio Solieri sono stati una coppia perfetta. Grande autore, showman unico e trasgressivo l’uno, inimitabile e leggendario guitar hero italiano l’altro. E proprio Solieri incarna il personaggio giusto per la prossima puntata de Le Dieci Canzoni, la serie unica e speciale pronta a tenervi compagnia sempre e solo qui, su Planet Guitar.
Stay tuned!
To be continued…
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