Una montagna di rullini, una vita tra le leggende della musica, e uno sguardo autentico dietro le quinte dell’epoca d’oro del rock. Questa è la storia di Charles Daniels, anche conosciuto come Master Blaster, il fotografo che ha immortalato senza clamore decenni di cultura musicale e urbana, lasciandoci un’eredità ancora in gran parte da scoprire: oltre 3.200 rullini non sviluppati.
Un’infanzia a Roxbury e la nascita del fotografo
Nato in Alabama negli anni ‘quaranta’40, Charles Daniels cresce a Roxbury, quartiere di Boston, dove da giovanissimo inizia a fotografare la vita quotidiana con una macchina trovata in casa. Non studiò mai fotografia in modo formale, ma sviluppò uno stile personale, spontaneo e diretto, che avrebbe caratterizzato tutta la sua carriera.
Master Blaster: la voce della scena rock
Negli anni ’60, Daniels diventa il DJ e presentatore del leggendario locale Boston Tea Party, punto di riferimento della scena musicale della città. È lì che riceve il soprannome Master Blaster per il suo modo rilassato e coinvolgente di interagire col pubblico e con gli artisti.
La sua vicinanza ai musicisti non era quella di un semplice fan: Charles era parte integrante della comunità. Per questo poteva accedere ai camerini, ai palchi e ai momenti privati. Le sue fotografie raccontano proprio questa intimità: il backstage dei The Who, i primi concerti dei Led Zeppelin, gli sguardi concentrati di Jimi Hendrix e momenti con The Rolling Stones, Peter Wolf, J. Geils Band e molti altri.
L’archivio sepolto di Charles Daniels: 3200 rullini inediti
Nel corso della sua vita, Charles Daniels ha accumulato una collezione di circa 3.000–3.400 rullini fotografici mai sviluppati. Conservati in scatole, buste e frigoriferi, questi rullini contengono decenni di storia della musica, della cultura urbana e della vita americana.
Le sue attrezzature erano di prim’ordine: utilizzava fotocamere come Nikon F/FTN, Leica M2/M3, Hasselblad 501CM, Mamiya 6 e Rolleiflex, affiancate da pellicole come Kodachrome, Tri‑X e altri formati da 35mm e medio formato 120.
Una corsa contro il tempo: la campagna per lo sviluppo
Dopo una vita passata a scattare, Charles Daniels non aveva mai avuto i mezzi per sviluppare tutti quei rullini. Alla sua morte, avvenuta nel gennaio 2024 a 81 anni, la sua partner Susan Berstler ha deciso di portare avanti il suo progetto, lanciando una campagna su GoFundMe che ha già raccolto oltre 80.000 dollari.
I primi rullini sviluppati rivelano immagini straordinarie, come prove fotografiche inedite dei The Who, della J. Geils Band e di concerti minori nella scena bostoniana degli anni ’70. Il processo è lento e complesso: serve personale specializzato, laboratori come Film Rescue International, e grande attenzione per non danneggiare il materiale.
Un’eredità da custodire
Il valore dell’opera di Charles Daniels va oltre la musica. Le sue foto catturano anche la vita urbana degli afroamericani, momenti intimi di strada, e attimi di quotidianità che oggi costituiscono un patrimonio storico e culturale. Alcune immagini sono già state presentate grazie al sostegno del Somerville Arts Council, mentre si stanno preparando mostre, pubblicazioni e digitalizzazioni per rendere l’archivio accessibile al pubblico.
Charles Daniels il fotografo della verità
Le fotografie di Charles Daniels hanno una qualità che potremmo definire fly-on-the-wall: immagini spontanee, mai costruite, che restituiscono l’atmosfera di un’epoca senza filtri. Più che un fotografo, Daniels era un testimone silenzioso. E grazie al lavoro che oggi prosegue dopo la sua scomparsa, potremo finalmente vedere il mondo che ha osservato per noi.
Come scrisse una volta in un appunto trovato tra le sue cose: “Non ero lì per fotografare la celebrità. Ero lì per fotografare la verità.”
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