Nel vasto universo della chitarra acustica, pochi brand riescono a evocare lo stesso rispetto, la stessa aura e lo stesso calore tonale di Gibson. Fin dalla prima metà del novecento, il marchio originario di Kalamazoo, ha saputo definire cosa significhi suonare una chitarra acustica. Tra modelli diventati leggenda, il trio composto dalla J-45, dalla SJ-200 e dalla Hummingbird rappresenta una trinità acustica che ha attraversato generazioni, generi e rivoluzioni culturali. Paul Audia e io ci siamo dati appuntamento al Teatro 1952, un cocktail bar nel cuore di Milano dove si respira musica, per raccontarvi cosa significa imbracciare e suonare una chitarra acustica Gibson.
Il timbro Gibson: una voce inconfondibile
Quando si parla di Gibson acustiche, si parla di un timbro che non chiede permesso: corposo, caldo e con una proiezione naturale che avvolge l’ascoltatore. A differenza di altri marchi, le Gibson sprigionano un suono perfetto come accompagnamento per una voce o come base sulla quale scrivere canzoni. Sono chitarre che cantano, non c’è che dire e ad ogni accordo evocano tutta la storia delle canzoni che sono state scritte e registrate con una di queste.
I legni impiegati, i manici comodi e le finiture nitrocellulosiche giocano tutti un ruolo. Tuttavia, ciò che davvero distingue il suono Gibson è quella compressione naturale che rende ogni colpo di plettro pieno, rotondo e immediatamente “musicale”. Passiamo in rassegna alcuni dei modelli che hanno contribuito a rendere celebre questo suono.
J-45: la “Workhorse” della musica americana
Introdotta nel 1942, la J-45 è forse il modello acustico Gibson più iconico. Nata come risposta diretta alla Martin D-18, la J-45 fu progettata per essere una chitarra robusta, affidabile, economica ma con un suono degno del palco. Da qui il soprannome: “The Workhorse”.
Con fondo e fasce in mogano e tavola in abete Sitka, la J-45 offre una combinazione ideale tra calore, sustain naturale e risposta dinamica. La sua forma slope-shouldered (letteralmente “spalla inclinata”) la rende comoda da imbracciare, mentre la sua proiezione permette di bucare il mix di una band o accompagnare una voce in modo discreto ma autorevole.
Bob Dylan è stato un grande utilizzatore della J-45 nei suoi anni d’oro, sia in studio che dal vivo, ma è con Bruce Springsteen che la chitarra è diventata un’icona del songwriting operaio e profondo. Il Boss l’ha impiegata innumerevoli volte, in particolare nei suoi live solitari e nei pezzi più intimi, come quelli dell’album Nebraska.
Gibson J-45 Standard VS
SJ-200: la regina tra le flat-top
Se la J-45 è la “operaia”, la SJ-200 è la diva: introdotta nel 1937 come “Super Jumbo”, era la risposta Gibson al bisogno di chitarre che potessero dominare la scena, letteralmente.
La SJ-200 è enorme. Il suo corpo jumbo in acero, la tavola in abete e la scala lunga creano una proiezione formidabile, un suono brillante e potente, ideale per strumming ampio, country, rock e pop mainstream. Ma non è solo volume: c’è eleganza nella timbrica, equilibrio tra le corde e una presenza scenica imbattibile, anche visivamente, grazie alle sue decorazioni sontuose ed al tipico ponte “moustache”.
Gram Parsons, il poeta cosmico del country rock, suonava SJ-200 e ne incarnava perfettamente l’anima: romantica, appariscente, americana fino al midollo. La SJ-200 è anche legata a figure come Pete Townshend, Elvis Presley, e persino Neil Young, che l’ha usata negli anni ’70, durante le sue performance più intime e nei suoi album acustici più rappresentativi e dal vivo nel celebre Farm Aid del 1985.
Gibson SJ-200 Original AN
Gibson Hummingbird: l’ibrido perfetto tra suono e stile
Se la J-45 è la compagna inseparabile e la SJ-200 la star da palcoscenico, la Gibson Hummingbird è l’equilibrio perfetto tra i due mondi. Introdotta nel 1960, è stata la prima acustica Gibson square-shouldered, un dettaglio apparentemente tecnico che però ha contribuito al suo attacco brillante e al timbro deciso.
Visivamente è riconoscibilissima: top sunburst, battipenna inciso con colibrì e fiori, un look tanto country quanto psichedelico. Ma è nel suono che la Hummingbird sorprende: calda come una J-45, definita come una SJ-200, ma con una sensibilità armonica unica, capace di passare da ballate malinconiche a brani rock decisi. Non per niente ha cavalcato i decenni trovando spazio fra generi ed artisti molto diversi.
Keith Richards ha utilizzato una Hummingbird in diversi pezzi acustici dei Rolling Stones, su tutti Angie: l’arpeggio iniziale e il modo in cui segue la voce tesa di Jagger, si sono impressi nella mente di milioni di persone. La sua Hummingbird gli fu regalata da Gram Parsons, che la considerava “la miglior acustica mai costruita per scrivere canzoni”.
Sheryl Crow, grande appassionata di vintage Gibson, ha portato la Hummingbird su palchi e studi per decenni. Per lei, è il suono della tradizione americana rivisto in chiave femminile, con forza ma anche con grazia.
Poi c’è Chris Cornell, che nella sua carriera solista e con i Temple of the Dog prima e con gli Audioslave poi, ha usato spesso una Hummingbird per registrazioni e dal vivo. Ho rivisto, proprio cercando materiale per questo articolo, una struggente versione live di Like A Stone del 2007 in Argentina. Vi consiglio vivamente di ascoltarla per capire quanto una grande voce possa sposarsi in maniera così naturale con questa chitarra!
La Gibson Hummingbird Special
Per raccontarvi questa bellissima storia abbiamo usato una nuovissima Gibson Hummingbird Special in finitura Satin Wine Red. Top in abete Sitka, fondo e fasce in mogano, manico in mogano e tastiera in palissandro; questa chitarra ha tutte le caratteristiche di una grande acustica Gibson ma ad un prezzo più accessibile (come tutte le chitarre della serie Special). Unica nota stonata secondo noi è la custodia morbida; seppur ben realizzata, uno strumento così avrebbe meritato una custodia rigida sagomata, ma c’è da dire che la cosa è ormai uno standard tra tutti i grandi marchi, quindi non siamo stupiti.
Paul ed io l’abbiamo suonata in diversi stili e ne siamo rimasti piacevolmente impressionati. Nel video potete trovare delle impressioni più dettagliate. La timbrica è piena, con tante armoniche e la proiezione del suono molto avvolgente e ricca. Quello che sentite nel video è un mix fra la ripresa del microfono posto di fronte allo strumento e la diretta catturata dal sistema pick-up L.R. Baggs Element Bronze della chitarra. Nessun riverbero e nessun intervento all’equalizzazione in post produzione. Solo puro Gisbon sound!
Gibson Hummingbird Special SWR
Nel mondo delle acustiche, la concorrenza è spietata: Martin, Taylor, Collings, Santa Cruz, Maton, solo per citarne alcune. Eppure, la linea acustica Gibson continua a vivere e rinnovarsi, attirando tanto i tradizionalisti quanto i nuovi cantautori.
Il motivo? Le Gibson hanno un’anima. Non sono strumenti da laboratorio, sono strumenti da palco e da salotto, da studio e da strada. Hanno difetti certo, ma personalità da vendere. Richiedono di essere suonate, vissute, capite. Non si tratta di perfezione timbrica, ma di identità sonora.
E poi c’è il legame emotivo. Quando si impugna una J-45 o una Hummingbird, non si suona solo uno strumento: si entra in una tradizione che parte dai caffè fumosi del Greenwich Village e arriva ai palchi di Glastonbury, passando per studi leggendari come quelli di Muscle Shoals e Abbey Road. Il risultato di questa prova? Chitarra approvata, ma non ci si poteva aspettare nulla di diverso vista la storia che vi abbiamo raccontato, no?
Specifiche Tecniche
- Costruttore: Gibson
- Modello: Hummingbird Special
- Tipo: Chitarra Acustica
- Paese di produzione: Stati Uniti d’America
- Top: Abete Sitka
- Fondo e fasce: Mogano
- Manico: Mogano
- 20 Tasti
- Pick Up: L.R. Baggs Element Bronze
- Meccaniche: Grover
- Prezzo: 2199 euro (giugno 2025)
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