“Veniva a Punto Radio anche Solieri (era amico di Sergio Silvestri), che sapeva l’inglese e poteva tradurre i testi per le trasmissioni. Ricordo che un giorno lo avevo visto suonare la chitarra durante una pausa e avevo notato quanto fosse un vero fenomeno”, raccontava Vasco Rossi in un post su Facebook qualche anno fa. Bravo ragazzo, acculturato, figlio di un medico, Maurizio Solieri fin da giovanissimo trova la sua vocazione nella musica: il potere delle sei corde rivoluziona la sua esistenza e lo trasforma in uno dei più grandi chitarristi rock italiani. Produttore, compositore e arrangiatore, il nostro “bellissimo e abbronzatissimo”, come lo chiamava il Blasco, è veramente un artista a tutto tondo, e in carriera si è distinto pure per alcune collaborazioni sorprendenti. Ecco l’incipit per un’altra fantastica puntata della rubrica speciale “Le 10 Canzoni”!
Carta del cielo di Alberto Fortis, 1990
Tra Solieri e Fortis c’è di mezzo…Elmi!
Carta del cielo è un lavoro dalle sonorità internazionali, per merito della produzione di Guido Elmi, con la presenza in alcuni brani anche dello storico sassofonista Mel Collins.
La title song è un bel pezzo rock con una formidabile serie di assoli sanguigni. La classe non è acqua, chapeau, Maurizio!
Curiosità
Maurizio Solieri approfitta dell’occasione offertagli da Elmi per suonare in tutto il disco in maniera un po’ diversa, più calibrato, con l’inserimento anche delle chitarre acustiche, per dare una nuova atmosfera alle canzoni di Alberto Fortis, un cantautore imprescindibile nella storia della musica leggera italiana. Esperimento riuscito.
Mr. Wonderful di Franco Fanigliulo, 1990
Fanigliulo, genio dimenticato
Se chiudete gli occhi e ascoltate il brano senza distrazioni, non sentite qualcosa di Vasco, Zucchero, Stadio e Luca Carboni? Gli anni Ottanta e Novanta erano un momento d’oro per un nuovo tipo di cantautorato e il bizzarro, anticonformista e teatrale Franco Fanigliulo con un briciolo di fortuna in più avrebbe potuto dire la sua. In Mr. Wonderful Solieri lo accompagna senza sussulti, ma con la solita eleganza.
Curiosità
A me mi piace vivere alla grande è il suo capolavoro, indimenticabile nell’istrionica esibizione di Sanremo 1979. Fanigliulo muore per un’emorragia cerebrale all’inizio del 1989, mentre sta preparando Goodbye mai, intitolato provvisoriamente Sudo ma godo.
L’album include in scaletta Mr. Wonderful e viene in seguito completato e pubblicato grazie all’interessamento proprio di Sugar e del Blasco, suoi grandi amici, utilizzando registrazioni effettuate a partire dal 1983.
Falsi eroi di Gemelli DiVersi, 2002
Gli autori di Mary si godono le magie del rocker emiliano
Una partnership insolita, tuttavia perfettamente riuscita, dimostrazione della duttilità del chitarrista emiliano. Ascoltare per credere!
Curiosità
Al minuto 2:45 un wah-wah scatenato e incandescente vale da solo il prezzo del biglietto, prima di un finale elettrizzante. Certamente un esperimento di contaminazione tra rap e rock riuscito.
Incivile civiltà di Ago Presta, 1995
Un trascinante pop rock di cui è anche produttore
Un tripudio di chitarre accompagna la title track di un disco prodotto e confezionato a suon di riff, licks e “soli” mozzafiato.
Curiosità
Agostino Presta, in arte Dj Ago o Ago Presta, è un artista poliedrico sulle scene da mezzo secolo, nonostante alcuni problemi di salute che hanno reso necessario un trapianto.
Incivile Civiltà, opera dalle tematiche ancora molto attuali, prende forma nel 1995, sotto l’egida di Maurizio Solieri, ed è molto introspettivo, figlio di un suo momento particolare in cui l’autore sente la necessità di un cambiamento, di un ritorno alle sue origini rock.
Femmina di Marcello Pieri, 1993
Una chitarra da urlo nel disco di un artista ingiustamente dimenticato
Forse in alcuni tratti il pezzo risente in maniera marcata del sound dei Novanta, ma dal minuto 1:54 in poi si celebra un’apoteosi chitarristica. Solieri Santo subito!
Curiosità
Si narra che un nutrito e variegato stuolo di artisti, da Vasco Rossi a Gianna Nannini e Raoul Casadei, abbia sostenuto che Pieri sia uno dei più geniali autori di canzoni e al tempo stesso uno dei più incompresi del panorama italiano.
Summertime con Skin, live at Montecarlo, 2006
Quando la musica non ha confini
Solieri e Frankie, la sua Custom made “simil Stratocaster”, incredibile compagna d’avventura divenuta un mito, regalano un tocco inaspettato a chi già imprevedibile lo è di professione: Skin!
Curiosità
Un concerto di Natale coi fiocchi grazie a questo duetto imperdibile. Alcuni anni prima, all’inizio del secolo, la leader degli Skunk Anansie aveva collaborato anche con i Marlene Kuntz, per un brano bellissimo e senza tempo, La canzone che io scrivo per te.
Adesso che ci sei di Luca Anceschi, 1999
Prodotto e arrangiato da Mr. Solieri!
Fin dai vecchi tempi, all’epoca di Punto Radio, il re emiliano della chitarra rock ha scritto pagine storiche della musica italiana. Nel 1978 suona in Naracauli e altre storie dei Nomadi, tramite l’amico comune Maurizio Bettelli, mentre venticinque anni dopo lascia il segno sull’omonimo album di Angela Baraldi, prodotto da Guido Elmi. Vi sono inoltre partnership meno conosciute, come questa con un giovane di (allora) belle speranze, Luca Anceschi.
Curiosità
Dalle collaborazioni con Max Cottafavi, Roberto Angelini e Nicoletta Mantovani alla band tributo a Vasco, Anceschi si dimostra un artista molto eclettico, tuttavia senza riuscire a sfondare veramente.
La Grange con Billy Gibbons, Federico Poggipollini & Stef Burns, Live at Locarno, 2018
Chitarre, chitarre e chitarre!
Non c’è mai un momento di tregua quando i nostri quattro eroi hanno una Gibson (in particolare Maurizio utilizza una splendida SG White) tra le mani!
Curiosità
Solieri, Federico Poggipollini, Stef Burns e il mitico Billy Gibbons, con la sua inconfondibile barba: Locarno diventa “Città a Sei Corde” per la serata clou di “City of Guitar”.
“4 Gibson is megl’ che one!” è il divertente titolo dato a una foto dell’evento da Federico Poggipollini sulla sua Official Facebook Page.
Sigaro Cubano di Michele Cristoforetti, 2016
Un musicista sfortunato, illuminato nel momento più bello dalla chitarra intramontabile di Maurizio
Il tocco di Solieri alle chitarre elettriche, le sue intuizioni e arrangiamenti per i fiati mutano l’intera genesi dell’album Muoviti, pubblicato nel 2016 da Michele Cristoforetti, un giovane rocker che in carriera ha aperto i concerti del Blasco, dei Nomadi e di Grignani.
Curiosità
Talentuoso e sfortunato. Michele muore il 10 novembre 2023: l’artista, malato da mesi di una leucemia fulminante, si spegne a soli 36 anni. Nonostante i problemi di salute aveva continuato a lavorare al suo nuovo disco, Esagerato, uscito pochi giorni prima la sua triste dipartita. Una grande perdita e un esempio di dedizione.
Stagioni diverse di VM 18, 1996
Un pezzo post grunge con il tocco riconoscibilissimo del rocker emiliano
I VM 18 sono stati una delle band metal italiane di punta di metà anni Novanta. Fondati da Andrea Bariselli e Marco Trentacoste, rilasciano il loro lavoro omonimo nel 1996 e fungono da opening act durante il Nessun pericolo per te tour di Vasco Rossi.
Curiosità
Stagioni diverse nasce da un riff di basso e viaggia costantemente alla ricerca di un percorso estremamente melodico, ricordando in alcuni passi il sound di quell’epoca dei Litfiba. Solieri è ospite del brano per un caso fortuito: incrociato negli studi mentre il gruppo sta incidendo, viene coinvolto nel progetto.
Extra: Liberi…liberi con Vasco Rossi & Andrea Braido, Live in Varese, 1993
Cronaca di due virtuosi perfettamente complementari
La prima scissione tra Solieri e Rossi avviene durante le registrazioni di Liberi liberi (1989), un album di grandissimo livello che chiude un ciclo e nel quale si sviluppa uno dei più bei “guitar solo” di Maurizio durante la title track. Il “bellissimo e abbronzatissimo” torna nella “combriccola” nel 1991, ma, sorpresa, deve relazionarsi con un altro re della sei corde…
Curiosità
Proprio Liberi…liberi, nelle incendiarie esecuzioni dal vivo è una canzone che palesa le diverse attitudini dell’accoppiata Solieri-Braido. Due stili ben distinti e un modo altrettanto differente nell’approcciarsi ai riff, ai licks, agli assoli. Due virtuosi complementari che mantengono una profonda amicizia fino ai giorni nostri. E proprio Andrea Braido incarna perfettamente l’idea de Le Dieci Canzoni, la serie unica e speciale pronta a tenervi compagnia sempre e solo qui, su Planet Guitar.
Stay tuned!
To be continued…
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