A metà degli anni Settanta una delle band più grandi della storia del rock si trovò di fronte a un bivio decisivo. Un posto vacante, molte voci di corridoio e una scelta che avrebbe cambiato il futuro del gruppo senza mai essere annunciata davvero. Tra nomi leggendari e occasioni mancate, questa storia racconta un rifiuto curioso e inatteso che dice molto sull’identità di una band e sul destino di un chitarrista destinato a brillare altrove. Ecco la storia dei Rolling Stones e del chitarrista troppo bello per entrare nella band.

Un periodo turbolento per The Rolling Stones
I primi anni Settanta furono un momento creativo intenso ma anche carico di tensioni per The Rolling Stones. La band stava ancora elaborando la perdita di Brian Jones e cercava un nuovo equilibrio dopo l’ingresso di Mick Taylor. In quel periodo arrivarono brani destinati a diventare classici come Wild Horses e Gimme Shelter, segnando una fase di grande ispirazione musicale.
Dietro le quinte però la situazione era meno stabile. Problemi legali, abuso di droghe e divergenze personali finirono per pesare sempre di più. In più, alla fine del 1974 Mick Taylor decise di lasciare il gruppo, aprendo una fase di incertezza ma anche di grandi aspettative.
L’addio di Mick Taylor e le sue motivazioni
Anni dopo, in un’intervista a Guitar World, Taylor spiegò le ragioni della sua scelta.
“È stato quando ho sentito che non stava andando da nessuna parte che me ne sono andato. Ero più giovane degli altri e quando sono entrato loro erano già famosi da molto tempo. Ci sono persone che riescono a vivere sull’onda del successo altrui. Per me non era abbastanza.“
Parole che raccontano il desiderio di un’identità artistica propria, difficile da coltivare all’interno di una macchina già perfettamente avviata come quella dei Rolling Stones.
La caccia al nuovo chitarrista
Nonostante l’uscita di Taylor, la band non mostrò segni di rallentamento. Subito iniziarono le speculazioni su chi avrebbe potuto prendere il suo posto. Tra i nomi più chiacchierati comparvero Jeff Beck e Steve Marriott. Beck preferì non accettare per non sentirsi limitato musicalmente, mentre Marriott si giocò male la sua occasione oscurando Mick Jagger durante l’audizione.
In mezzo a queste voci circolò anche un nome che, secondo molti, era in lizza senza saperlo.
Peter Frampton, il talento giudicato troppo bello
Secondo alcune indiscrezioni non confermate, anche Peter Frampton sarebbe stato considerato per diventare il nuovo chitarrista dei Rolling Stones. In quel periodo era a un passo dal successo planetario che sarebbe arrivato con l’album Frampton Comes Alive!. Tecnicamente e artisticamente era nel momento giusto.
A smorzare definitivamente le voci però fu Bill Wyman, che in un’intervista a MOJO Magazine liquidò la questione con una frase rimasta famosa.
“Mi piaceva Peter, ma non ha mai suonato con noi ed era troppo bello per essere un Rolling Stone.“
Una motivazione superficiale solo in apparenza, che in realtà racconta molto dell’estetica ruvida e vissuta che la band aveva sempre difeso.

Il punto di vista di Peter Frampton
Anni dopo, durante un’apparizione al The Howard Stern Show, Frampton rifletté su quell’ipotesi mai diventata reale di entrare come secondo chitarrista nei Rolling Stones. Disse che avrebbe amato suonare con gli Stones, ma non avrebbe rinunciato alla carriera solista. Secondo lui Keith Richards non l’avrebbe presa bene.
Frampton aggiunse anche una considerazione più cupa. Se fosse entrato nella band, probabilmente non sarebbe sopravvissuto allo stile di vita estremo che li caratterizzava. Infine riconobbe che Ronnie Wood era la scelta più naturale, sia per l’amicizia con Richards sia per l’affinità umana e musicale.

Un finale che sembra scritto dal destino
Col senno di poi, tutto sembra essersi incastrato nel modo giusto. The Rolling Stones continuarono il loro percorso con Ronnie Wood, mentre Peter Frampton trovò una consacrazione personale che lo rese un’icona a sé stante. Una storia di incroci mancati che dimostra come, a volte, dire no o essere giudicati inadatti possa rivelarsi la decisione migliore per tutti.
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