In questo workshop vorrei presentarvi una scala che piacerà soprattutto agli amici della fusion, del jazz rock e del jazz, ovvero la scala Semitono-Tono, che per comodità chiameremo ST-T.

Scala Semitono-Tono

Questa scala ha un suono piuttosto stravagante e viene usata raramente negli assoli rock e pop. Ma è molto adatta a tutti gli altri stili e arricchisce il nostro vocabolario con suoni interessanti.

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Introduzione:

Storicamente, secondo Joseph Schillinger, questa scala compare già nella Persia del VII secolo, mentre in Europa è stata utilizzata a partire dal XIX secolo circa. Inizialmente veniva usata più che altro sfruttando gli accordi contenuti in essa. Più tardi, con compositori del XX secolo come Bela Bartok o Olivier Messiaen, è stata utilizzata anche sotto forma di scala vera e propria.

Non ci volle molto perché la scala venisse utilizzata anche nel jazz; oggi è diventata uno standard nel bagaglio degli improvvisator, dal jazz alla fusion.

1. Definizione

La scala semitono-tono è una cosiddetta “scala simmetrica”, poiché è composta in modo del tutto uniforme da un’alternanza di intervalli di semitono e di tono intero. Troviamo al suo interno otto note prima di tornare alla fondamentale, motivo per cui nella musica classica viene talvolta chiamata “ottatonica” (in contrasto con la pentatonica a cinque note, l’esatonica a sei o l’eptatonica, come la scala maggiore, armonica o minore melodica a sette note). Un altro nome comune è “scala simmetrica diminuita”, “dominante diminuita” o semplicemente “diminuita”, poiché la scala può essere suonata anche su accordi diminuiti, ma di questo parleremo più avanti.

A causa della struttura simmetrica, dalla scala si ricavano solo due modi, ovvero la scala semitono-tono sul primo grado e la scala tono-semitono sul secondo grado. Ne consegue che la scala e ogni struttura al suo interno possono essere spostate di terza minore e quindi esistono solo tre diverse scale ST-T, ovvero C, C# e D.

Una piccola curiosità: la scala ST-T è composta da due note diminuite adiacenti cromaticamente.

Scala ST-T

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Scala ST-T

Ecco due diteggiature della scala:

2. Utilizzo

Per capire come possiamo utilizzare la scala ST-T è utile analizzarla e capire quali accordi sono contenuti al suo interno.

Dato che in una scala simmetrica non basta sovrapporre intervalli di terza per creare un accordo completo, dopo aver utilizzato gli intervalli a disposizione aggiungeremo le note della scala fino ad ottenere un tetracordo. Il risultato è un accordo di settima dominante per il primo modo e un accordo diminuito per il secondo modo.

Sul primo modo otteniamo un A7/b9/#9/#11/13:

Il secondo modo ci dà un Bbdim7/maj7/9/11/b13

L’accordo di settima di dominante è utilizzato principalmente come dominante che risolve sulla tonica maggiore, come avviene anche in molti standard e arrangiamenti. L’uso della settima di dominante come dominante prima di un accordo minore non è consigliato a causa tredicesima aumentata, che genera una conduzione delle voci dell’accordo poco convenzionale; in linea teorica possiamo comunque utilizzare la nostra scala, ma con molta attenzione e gusto.

Dato che l’ottatonica è una scala molto tensiva richiede un po’ di tempo per essere assimilata. Vi consiglio di suonare sempre la scala con la risoluzione sulla tonica, poiché in questo caso svolge al meglio la sua funzione.

3. Accordi Contenuti nella ST-T

Come abbiamo già detto, la scala ci fornisce due tipi di accordi: un accordo di settima dominante alterata con una quinta giusta e una sesta maggiore, e un accordo diminuito con una nona maggiore.

La particolarità che distingue la ST-T dalle altre scale è che, ad esempio, nell’accordo di settima dominante le none sono alterate, ma la quinta e la sesta no. Ciò significa che posso usare la scala su qualsiasi accordo 7/#9, 7/b9 o 7/#11, ma anche su un 7/13 non alterato.

Mi preme sottolineare che, la combinazione della tredicesima aumentata e della nona alterata, rispecchiano perfettamente il suono di questa scala.

Dato che la struttura è trasportabile per terze minori, possiamo estrarre anche quattro accordi di settima dominante e quattro accordi diminuiti.

Anche la scala T-ST ha un ruolo determinante nella formazione degli accordi. Altri accordi diminuiti possiamo estrarli dalla Minore Armonica (HM7) o dalla Maggiore Armonica (HM7), ma solo dal T-ST ricaviamo un accordo con la nona maggiore e la maj7.

Alcune diteggiature di accordi tipici della scala ST-T possono essere facilmente suonate con la tonica sulle corde più basse.

Ecco alcune diteggiature:

Settima di Dominante

Diminuiti:

Interessanti sono anche i voicings che possono essere utilizzati senza tonica. Anche in questo caso, ogni diteggiatura può essere spostata di piccoli intervalli.

Possiamo categorizzare questi accordi in 5 categorie: α- (alfa), β- (beta), γ- (gamma), δ- (delta) o ε- (epsilon).

Per accordi α, intendiamo fondamentalmente la scala ST-T armonizzata in modo da ottenere due accordi diminuiti cromaticamente adiacenti. Le altre tipologie di accordo invece sono le altre forme che possiamo trovare all’interno della scala:

Le categorie di accordo che possono tornarci molto utili sono β e γ:

β:

Un accordo β corrisponde alle prime cinque note della struttura sopra descritta e può essere semplificato come un voicing mMaj7/b5 (in alternativa, la struttura può essere vista anche come un accordo maggiore con b9). Questo voicing applicato ad una tonica ci permette di costruire un accordo di settima di dominante sulla settima, sulla b9, sulla terza e sulla quinta.

La formula è la seguente:

  • 7/b9/13: suonare i voicing β su 7,b9,3 e 5.
  • Per gli accordi diminuiti: suonare i voicing β su 1, b3, b5 e 13.
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Accordi β

γ:

Un altro voicing si ottiene dalla struttura γ, che si può vedere ancora una volta semplificata come voicing mMaj7#5 (questo accordo può anche essere visto, in alternativa, come una triade maggiore con #9):

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Accordi γ

Anche in questo caso la formula è:

  • 7/b9/13: suonare il voicing γ su 7,b9,3 e 5
  • Per gli accordi diminuiti: suonare i voicing γ su 1, b3, b5 e 13.

4. Applicazione Melodica della Scala ST-T

Vediamo ora tutte le combinazioni melodiche che ci offre la scala ST-T.

Vi consiglio di esercitarvi su tutti i pattern della scala e in tutte le direzioni percorribili.

Se si procedesse per terze, triadi o quarte attraverso la scala, il suono sarebbe piuttosto monotono: ogni terza sarebbe minore e ogni quarta sarebbe diminuita. Possiamo evitare questo inconveniente utilizzando salti di un tono o due toni, in modo da alternare una quarta e una terza maggiore.

Una piccola digressione da nerd:

Quando si suonano le scale, è utile fare riferimento al teorico musicale Joseph Schillinger e alla sua opera “The Schillinger System of Musical Composition” (Libro 2, Cap. 5), che ha teorizzato una sorta di geometria (E) sull’utilizzo melodico delle scale.

E(0) consiste nel suonare la scala da una nota all’altra. E(1) nel saltare una nota alla volta (nella scala maggiore, ad esempio, suonando per salti di terza). E(2) nel saltare due note, quindi, nel caso di una scala maggiore, saltando di una quarta giusta o di una quarta aumentata. Nella scala ST-T, tuttavia, non possiamo applicare questo metodo poiché ogni intervallo percorribile è una terza; di conseguenza si ricadrebbe nella condizione E(2).

Naturalmente, consiglio di esercitarsi lo stesso a suonare la scala per salti di terza o quarta; ma l’applicazione del metodo E(2) suona molto più interessante:

Pattern 1

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Scomposizione Pattern 1

Pattern 2

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Scomposizione Pattern 2

Se ora aggiungiamo un intervallo al di sopra della nostra linea melodica, otteniamo alternativamente triadi maggiori con intervalli di quarta e triadi minori con intervalli di sesta:

Pattern 1

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Pattern 1

Pattern 2

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Pattern 2

Un’altra possibilità melodica potrebbe essere quella di suonare intorno ad una triade diminuita con le note della scala ST-T:

Pattern 1

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Pattern 1

Pattern 2

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Pattern 1

Riassumendo, possiamo spostare qualsiasi struttura della scala per terze minori. Ad esempio:

2 NoteTerze (maggiori e minori), quarte, tritoni, seste (maggiori e minori), settime (maggiori e minori)
3 NoteTriadi maggiori, minori e diminuite
4 NoteAccordi diminuiti a 4 voci, accordi di β e γ

A titolo di esempio, ecco una scomposizione in quarte:

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Scomposizione in Quarte

E una scomposizione in accordi β:

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Scomposizione in accordi Beta

Per i chitarristi è anche una buona idea sviluppare forme simmetriche su tutta la tastiera, che possono essere spostate sulle coppie di corde:

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Forme Simmetriche

5. Licks

Passiamo ora a qualche lick costruito sulla scala ST-T. La buona notizia è che questi licks funzionano, ovviamente, anche sugli accordi dim7, solo che le varie chiusure potrebbero dover essere leggermente modificate.

Il lick 1 è ispirato a un lick di John Coltrane e funziona molto bene su un Eb7 che risolve in Ab:

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Lick 1a
Lick 1b

Il Lick 2 deriva da un tipico fraseggio bebop e si incastra perfettamente su un V-I in D.

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Lick 12a
Lick 2b

Nel lick 3 suoniamo seste minori di D, anche su A7-Dmaj7.

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Lick 3a
Lick 3b

Il Lick 4 è ispirato a Kenny Kirkland. Risolve in F maggiore:

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Lick 4a
Lick 4b

Il Lick 5 contiene triadi maggiori con #9 (quindi fondamentalmente accordi γ) che poi risolvono in D:

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Lick 5a
Lick 5b

Infine, il lick 6 è una leggera variazione del lick precedente, ovvero accordi di sesta maggiore, sempre spostati per terze minori.

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Lick 6a
Lick 6b

6. La Pentatonica minore con b4

Oltre alle strutture citate nella tabella precedente, dalla nostra scala ottatonica possiamo ricavare anche una pentatonica alterata, ovvero la pentatonica con la quarta diminuita. Si tratta di una scala di cinque note molto simile alla nostra pentatonica minore, ma con una quarta diminuita o, a seconda di come la si guarda, con una terza maggiore e una minore.

Se qualcuno di voi non ha ancora familiarizzato con la scala ST-T e il suono vi sembra ancora troppo strano, la pentatonica minore b4 è un ottimo punto di partenza per iniziare a prendere confidenza con questa sonorità.

Questa scala, come i nostri accordi β- e γ, deve essere suonata su determinati passaggi accordali. La formula che ne possiamo ricavare è:

  • 7/b9/13: mb4 penta costruita su 1, b3, b5 e 13
  • Per gli accordi diminuiti: suonare mb4 penta costruita su 7, b9, 3 e 5

7. Backing Tracks

Infine, vi lascio quattro backing tracks che consistono solo in progressioni V-I, cioè un accordo di settima dominante con 13 che risolve su una tonica maggiore. Ogni accordo è lungo due battute!

a) G – ST-T

||: G7 | G7 | Cmaj7 | Cmaj7 :||

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Backing Track G ST-T

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b) C – ST-T

||: C7 | C7 | Fmaj7 | Fmaj7 :||

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Backing Track C ST-T

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c) F – ST-T

||: F7 | F7 | Bbmaj7 | Bbmaj7 :||

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Backing Track F ST-T

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d) A – ST-T

||: A7 | A7 | Dmaj7 | Dmaj7 :||

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Backing Track A ST-T

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E ora divertitevi con la Scala Diminuita Simmetrica!

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