Per noi chitarristi non è mai stato così facile trovare strumenti accessibili che soddisfino gli standard qualitativi di base nonostante il prezzo contenuto. Inoltre, ci muoviamo in un mercato che consente ogni possibile step intermedio in termini di prezzo, per cui l’affermazione “vale quel che spendi” ha smesso da tempo di essere applicabile.

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Indice

  1. Costo della manodopera e costo della materia prima
  2. La qualità minima
  3. A partire da un certo livello, anche il più piccolo miglioramento è estremamente percepibile nel prezzo
  4. In che misura il sound viene dalle dita?
  5. L’innovazione rappresenta un valore aggiunto
  6. Il mercato boutique e vintage
  7. Conclusione

Se da un lato è ormai possibile entrare in possesso di strumentazione molto valida a prezzi molto vantaggiosi, dall’altro ci sono prezzi che sono più il risultato di una certa tendenza che il riflesso dell’effettiva qualità del prodotto. Da un lato i prezzi scontati, dall’altro i prezzi da boutique: entrambi sembrano essere in piena espansione. La scelta è spesso difficile per l’acquirente e, anche se non posso prendere le decisioni sugli acquisti al posto di nessuno, vorrei proporvi alcune riflessioni sull’argomento, alcune delle quali sono piuttosto personali e soggettive.

Quick Facts:

  • Si può risparmiare sia sui costi di produzione che su quelli dei materiali, ma alcuni componenti hanno il loro prezzo e questo è comune a tutti i livelli.
  • Lo strumentazione giusta non deve necessariamente essere la più costosa del mercato, ma ci sono alcuni requisiti minimi che di solito vengono soddisfatti solo al di sopra di una certa soglia di prezzo.
  • La differenza tra molto buono ed eccellente di solito richiede un prezzo elevato, poiché il prezzo aumenta drasticamente al di sopra di un certo livello – sia per le chitarre che per le attrezzature da studio.
  • Per sviluppare una certa sensibilità per la musica, è necessario uno strumento che ne colga le sfumature e le renda udibili.
  • Ogni invenzione e ogni nuovo sviluppo è un elemento a sé stante che deve essere valutato e che si riflette anche sul prezzo.
  • Non tutto ciò che è costoso o vecchio è automaticamente buono o vintage.

Costo della manodopera e costo della materia prima

Quando si parla di prezzi di strumenti e strumentazione, è importante rendersi conto che ci sono fondamentalmente due aree in cui è possibile risparmiare: i costi dei materiali e i costi della manodopera o della produzione.

Il limite inferiore del costo del lavoro è definito in ultima analisi solo dalla morale del datore di lavoro, da quella del consumatore e dalla pressione esterna sui prezzi. Molta strumentazione a basso costo provengono dall’Estremo Oriente, dove è possibile avere costi minori. In base alla mia esperienza, negli ultimi anni sono cambiate molte cose in termini di qualità, ma questi strumenti sono ancora spesso soggetti a un grado di variabilità molto elevato, che va da lavori quasi impeccabili a fallimenti totali. Ciò non significa che le aziende di fascia alta non commettano errori, ma la media statistica appare certamente diversa.

Naturalmente, anche le dimensioni dell’azienda sono importanti quando si parla di prezzi. In un’azienda composta solo da una manciata di persone che cablano tutto manualmente, un amplificatore può facilmente costare 3000 euro senza che si abbia la sensazione di essere stati derubati, a patto ovviamente che l’amplificatore suoni bene.

Altrettanto critico è il valore dei componenti utilizzati. Anche se si può essere fortunati con legni economici e trovare uno strumento che suoni bene a un prezzo stracciato, ci sono componenti come finali, trasformatori, convertitori, processori e molto altro che hanno semplicemente il loro prezzo, e questo sarà simile ovunque.

Se, ad esempio, si calcolano circa 200-300 euro per un set di trasformatori di qualità ragionevole per un amplificatore valvolare, si aggiungono gli altri componenti, i costi di manodopera e i margini di guadagno del produttore e del distributore, ci si rende subito conto di quanto debba costare un prodotto decente. 

La qualità minima

Quando parliamo di strumentazione “buona”, dobbiamo ovviamente prima definire cosa si intende per buona. Il suono gioca un ruolo decisivo sia per il musicista che per l’ascoltatore, in quanto viene percepito individualmente e in modo diverso da ciascuno. Da parte dell’esecutore, c’è anche il feeling, la sensazione di suonare e, in definitiva, il fattore “feel-good”, che determina in modo significativo la qualità di una performance. Per questo motivo i chitarristi spesso scelgono un determinato strumento perché dà loro una sensazione di familiarità, come se lo suonassero da sempre: le considerazioni sul prezzo sono quindi secondarie. In fin dei conti, come musicisti cercate uno strumento che si senta e suoni bene, e per ottenere questo risultato di solito deve soddisfare un certo standard minimo, che ognuno definisce individualmente.

Tuttavia, non è affatto detto che la strumentazione più costosa porti automaticamente al risultato migliore; difficilmente un musicista professionista sale sul palco con una chitarra da 200 euro non modificata. Tuttavia, è possibile che una chitarra da 800 euro abbia sonorità paragonabili a quelle di un modello signature da 2.000 euro. Lo stesso vale per gli amplificatori: in un lavoro in studio, nessun produttore alzerà le mani perché vi portate dietro una testata Marshall da 1000 euro invece di un amplificatore boutique da 3000 euro. Con un amplificatore a transistor da 150 euro, invece, questo potrebbe tranquillamente accadere.

A mio avviso, per ogni strumento esiste un limite inferiore, almeno nel settore professionale, che in genere non va superato in termini di qualità e quindi anche di prezzo. Ciò che accade al di sopra di questo limite è spesso (non sempre) legato a criteri soggettivi.

A partire da un certo livello, anche il più piccolo miglioramento è estremamente percepibile nel prezzo

Quando si parla di prezzo e qualità, bisogna anche riconoscere che, a partire da un certo livello, anche il più piccolo miglioramento è estremamente percepibile nel prezzo. Questo spiega anche perché la differenza tra una chitarra da 100 euro e una da 250 euro può essere gigantesca, ma il miglioramento del sound di una chitarra custom shop da 5000 euro rispetto al modello di serie da 2500 euro non è necessariamente altrettanto significativo. La situazione è simile per quanto riguarda i modeler, dove è possibile trovare ogni prodotto immaginabile nella fascia tra i 300 e i 1200 euro. Tuttavia, se si vuole salire di livello, il prezzo raddoppia rapidamente.

Strumentazione costosa: in che misura il sound viene dalle dita?

Sembra un mantra la frase: “Eddie Van Halen suona come Eddie anche con una chitarra da quattro soldi!”. Dubito che suoni davvero allo stesso modo, ma l’affermazione di fondo è vera: il suono viene dalle dita, o meglio dall’immaginazione dell’artista.

Ciononostante, ci si chiede – lasciando da parte la politica degli endorsement e i contratti di sponsorizzazione – perché le grandi star siano solite suonare strumenti costosi. È chiaro che il timbro di molti chitarristi si sviluppa in anni di suono su buoni strumenti, perché una chitarra con pickup e legni di alta qualità può riprodurre alcuni dettagli e sfumature esecutive, come la dinamica, molto meglio attraverso un buon amplificatore. Una volta acquisita questa esperienza su un buon strumento, è possibile trasferirla, almeno in parte, anche su uno strumento di qualità inferiore.

Come chitarrista, dovreste avere in mente soprattutto la vostra idea di sound. Se ce l’avete, l’unica domanda da porvi è se uno strumento è in grado di supportare il vostro modo di suonare e la vostra visione tonale o se dovrete lottare contro gli ostacoli. Naturalmente, Eddie suonerà benissimo anche su una chitarra scadente, ma il punto è la sua esperienza, non la sua strumentazione (che sia costosa o meno).

Strumentazione costosa, l’innovazione rappresenta un valore aggiunto

Nel settore dei pedali si sente spesso questa argomentazione: “Perché dovrei pagare 250 euro per un pedale di distorsione che costa solo 40 euro di materia prima”. La risposta è: perché ogni progetto e ogni sviluppo ha un valore che va oltre il puro valore materiale. Le persone tendono a sottovalutare il tempo, l’energia, la progettazione e il lavoro che un nuovo prodotto necessita prima di vedere la luce.

Certo, prima o poi sarà possibile acquistare un clone di ogni classico a un prezzo irrisorio, ma per quanto mi riguarda vorrei vedere geni al pari di Leo Fender, Jim Marshall o Susumu Tamuras (il padre spirituale del tubescreamer) essere ancora in circolazione in futuro, innovando e influenzando il panorama musicale.

Il mercato boutique e vintage

A volte ho l’impressione che i tanti prodotti economici che ci sono in giro ci allontanino gradualmente dal suono di strumenti di qualità superiore. Se ci si circonda solo di strumenti economici e dopo un certo periodo di tempo ci si lascia andare a una chitarra costosa, con un amplificatore di alta qualità, questo può facilmente causare un “trauma” e portare a capire perché certe cose costano quanto costano.

Alcune aziende capitalizzano l’aspetto negativo di questo fenomeno, poiché molti acquirenti equiparano automaticamente i prezzi elevati all’alta qualità. Per non parlare poi dei prezzi completamente esagerati e assurdi nei circoli dei collezionisti e del vintage: vecchio e vintage non sono la stessa cosa. Non tutto è automaticamente buono solo perché è vecchio o costoso!

Conclusione

Torniamo alla domanda iniziale: i chitarristi hanno davvero bisogno di una strumentazione costosa? Come abbiamo visto, il prezzo non deve necessariamente essere il riferimento unico e il valore di una chitarra, ad esempio, si misura soprattutto in base alla percezione soggettiva dell’esecutore e al grado di sensibilità del suo udito e delle sue esigenze. Quest’ultimo è un processo continuo nella vita di un chitarrista.

Se non notate la differenza tra un componente NOS e un prodotto da catena di montaggio, potete anche scegliere l’opzione più economica. Se invece avete delle aspettative specifiche, non sarete soddisfatti finché non avrete trovato la strumentazione giusta, indipendentemente che sia costosa o meno. O suona bene o non suona, punto e basta.

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Emanuele Pellegrino