Andrea Braido è noto per il virtuosismo e per il suo contributo innovativo al mondo chitarristico. Con improvvisazioni audaci e composizioni sofisticate ha dimostrato la sua versatilità, tra rock, country, fusion e jazz. Per la rubrica speciale “Le 10 Canzoni” analizziamo una parte meno conosciuta, ma altrettanto significativa della sua carriera. “Dimmi con chi suoni e ti dirò chi sei” potrebbe essere il sottotitolo di questa puntata, con risultati davvero sorprendenti, vista l’incredibile serie di featuring con artisti di ogni genere, sintesi di una mentalità musicale aperta a qualsiasi tipo di esperienza.

Interminatamente di Raf, 1991
Un chitarrista magistrale fa cantare la sua sei corde
Sogni…è tutto quello c’è è uno degli album più rappresentativi di Raf e della musica leggera anni Novanta. Andrea Braido partecipa alle intere session e regala perle di alto valore artistico, contribuendo a dare sonorità rock a un disco di chiara matrice pop. La sua sei corde gorgheggia in tutta Interminatamente, ma dal minuto 3:40 si rimane, per citare un altro brano presente in tracklist, senza respiro. Dedicato a chi pensa che il grande virtuosismo sia sempre sinonimo di freddezza!
Curiosità
Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è è un altro, fra i tanti, pezzo da rispolverare con l’incandescente chitarra di Braido costantemente in primo piano, in un playing davvero all’avanguardia: e pensare che sono passati già quasi trentacinque anni. Inossidabile.
Blast di Marcus Miller, 2007
No Braido, no party, Marcus la sa lunga!
Polistrumentisti dall’estro immenso, Marcus Miller e Andrea Braido si incontrano in Blast, un motivo di chiaro stampo jazz fusion dall’incedere ipnotico e orientaleggiante. Il brano apre le danze del pirotecnico Free, album imprescindibile per gli amanti dell’artista statunitense, come i precedenti Silver Rain e M2 .
Curiosità
Due re, rispettivamente del basso e della chitarra, non si possono lasciare senza riprendersi, dopo solo una collaborazione.
Così il maestro dello slap ricambia dando il meglio di sé in Danzas de las Chicas, una delle chicche presenti nel meraviglioso Latin Braidus.
Cogli la prima mela con Angelo Branduardi, live from Camminando Camminando…Tour, 1996
La coppia che non ti aspetti fa faville in tour
Dopo la metà degli anni Novanta si sviluppa una collaborazione tanto sensazionale quanto insolita, tra il cantastorie virtuoso del violino e l’ormai affermato guitar hero. Riascoltare i classici di Angelo Branduardi con il raffinato tocco di Andrea è un’esperienza trascendentale!
Curiosità
Un assatanato Braido infervora il pubblico con fraseggi eleganti (a quell’epoca per le chitarre classiche e acustiche utilizzava rispettivamente i marchi Ramirez e Washburn), memore della lezione dei suoi idoli Al Di Meola e John McLaughlin.
Napule è di Mina, 2003
Il classico di Pino Daniele si tinge di gospel, soul e blues
Mina non sbaglia un colpo. Chi poteva chiamare per una versione davvero inusuale di Napule è?
Curiosità
In un’intervista al Messaggero di qualche anno fa, Andrea racconta l’aneddoto, incluso nella bellissima autobiografia Energy Life, della sua mancata “prima volta” con la Tigre di Cremona. Dopo aver confermato la sua presenza alle session a Massimiliano Pani, Braido, siamo nel periodo del Fronte del palco tour, riceve un diktat da Vasco ed è costretto a rinunciare per dedicarsi completamente alle prove con la band. Fortunatamente vi saranno nuove, svariate occasioni per sviluppare la collaborazione.
A che ora è la fine del mondo di Ligabue, 1994
Da Michael Stipe a Ligabue, da Peter Buck ad Andrea Braido, che spettacolo…
It’s the End of the World as We Know It (And I Feel Fine) è un classico senza tempo dei R.E.M., ma Luciano Ligabue riesce a farlo suo grazie anche al contributo di un solista eccezionale.
Curiosità
Ritmica, accompagnamento e assoli da headbanging infinito, urlando contro il cielo!
A che ora è la fine del mondo si rivela un singolo azzeccato. Oltre a Braido suonano come ospiti l’intramontabile Lele Melotti alla batteria e Davide Romani al basso.
Figlio di un cane di Pierangelo Bertoli, 1989
Il prologo alla fama di Ligabue
Da un Ligabue già famoso a un Ligabue alla ricerca del successo: Figlio di un cane, prima di diventare uno dei brani più celebri del rocker emiliano, viene incisa da Pierangelo Bertoli (un uomo che credeva tantissimo in Luciano, al punto di registrare nel suo precedente disco pure Sogni di rock ‘n’roll), un grandissimo e mai dimenticato cantautore che si è sempre distinto pure come talent scout. Alla chitarra, ovviamente, il nostro Andrea Braido.
Curiosità
”La prima vera, grande chitarra che acquistai fu una Fender The Strat bianca alla quale feci mettere un PAF Di Marzio al ponte. Con quella sei corde suonai nel disco Sedia elettrica di Pierangelo Bertoli, in studio con Nicolette Larson, Baccini, Patty Pravo e live con Vasco”. Estratto da intervista di Matteo Bidoglia per Planet Guitar, 2025.
E grazie alla memoria di ferro di Andrea, complice una splendida intervista di Matt per Planet Guitar, scopriamo anche la sei corde utilizzata per questa session!
Un qualunque posto fuori o dentro di te di Gatto Panceri, 1992
Un album con l’impronta solistica di AB
In una società dove c’è sempre la necessità di etichettare chi suona, ecco un artista che pensa solo in termini di musica, senza barriere o condizionamenti. Godiamoci chi suona esprimendo emozioni, godiamoci Braido con Gatto Panceri.
Curiosità
Andrea è un artista che non si è mai risparmiato in termini di sperimentazione e innovazione. Non si è mai fermato al nome, ma ha sempre analizzato il progetto, fosse un disco di Paola Turci o lo spettacolo Stasera pago io di Fiorello, dove durante le prove dell’ultima puntata della seconda edizione ha ricevuto pure i complimenti da Lenny Kravitz, e scusate se è poco!
Unica di Frank Ricci, 2017
La chitarra affilata di Braido naufraga ancora piacevolmente nelle opere di Frank Ricci
Frank Ricci, un personaggio che si è legato a Steve Lukather, Tony Esposito, Robben Ford, Alphonso Johnson, Chester Thompson e Don Airey, non poteva mancare di collaborare più volte con Andrea Braido! Dopo la prima partnership nel 2008, questa è una chicca del 2017, tratta da A Big Dream II.
Curiosità
Braido continua ad ispirare generazioni di musicisti: artisti jazz, rock, metal e prog lo guardano con soggezione e lo considerano un portento, dalla tecnica incredibile e assolutamente personale. Un chitarrista insuperabile.
Qui gatta ci cova con Tullio De Piscopo, live at Sanremo, 1993
Un’apparizione non solo nel disco, ma anche al Festival della canzone italiana!
Tullio De Piscopo incarna la storia della tradizione napoletana, che è riuscito a elevare a qualcosa di nuovo mischiando jazz, blues e fusion. La “bomba percussiva” di Pino Daniele ha intrapreso una carriera solista di gran pregio, e dopo l’apice con Stop Bajon (1983) e Andamento lento (1988) non si è mai seduto sugli allori, continuando a sperimentare, come dimostra questa simpatica Qui gatta ci cova.
Curiosità
Talentuoso dalle doti innate, De Piscopo regge bene la pressione di Sanremo nel 1993, aiutato dall’esimio Maestro Vince Tempera e da un Braido in forma smagliante.
Qua qua quando di Francesco Baccini, 1990
Il pianoforte non è il mio forte, titola Baccini, ma la chitarra di Braido è invece fortissima!
Come avrebbe fatto Francesco Baccini, tra tournée e registrazioni in studio senza l’esperienza di un chitarrista top come AB?
Curiosità
Baccini negli ultimi tempi ha perso visibilità, ma rimane un eccellente artista, straordinario anche nella dimensione live. Riascoltiamolo in questa Qua qua quando al culmine del successo, ricordando che Braido era in quel frangente al suo fianco.
Extra: Little Wing con Stanley Jordan, Live at Assemini (CA), 2023
Due super virtuosi…in the name of Hendrix
Nel nome di Miles Davis, John Coltrane, Pat Metheny, Frank Zappa, Jeff Beck e…Jimi Hendrix, ovviamente, al quale dedicano lo spettacolo. Le ispirazioni comuni di Stanley Jordan e Andrea Braido sono molteplici, ma stupisce la sintonia nell’affrontare il repertorio del chitarrista più influente di tutti i tempi.
Curiosità
La tecnica chitarristica jazz deve molto a Jordan, innovatore nel campo di tapping, hammer-on e pull-off e assai vicino, per attitudini, vocazione e playing al nostro Braido, altrettanto rivoluzionario. Proprio Stanley Jordan, con le sue inaspettate collaborazioni, le sue sorprendenti partnership, incarna la figura del protagonista perfetto della rubrica Le Dieci Canzoni, la serie unica e speciale pronta a tenervi compagnia sempre e solo qui, su Planet Guitar.
Stay tuned!
To be continued…
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