Il cavo per chitarra, seppur spesso considerato come l’ultima ruota del carro, è uno dei primi tasselli nella catena sonora. Incisivo tanto quando sottovalutato il cavo jack ricopre in realtà un ruolo fondamentale. Elenchiamo insieme tutte le variabili che rendono il cavo un buon cavo e che alla lunga potranno far risparmiare (e stare più tranquilli) tutti noi.

Cavo

Il dibattito è sempre aperto, c’è chi non smetterà mai di cercare quello perfetto e chi preferisce pensare che non esista differenza tra i più costosi ed i più economici.

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In questo articolo approfondiremo i concetti chiave sui quali ragionare quando ci si presenta davanti al dilemma: “spendere una volta per un buon cavo o continuare con cavi a buon prezzo?”.

Come vedremo, il cavo spesso non è un semplice accessorio, ma costituisce a tutti gli effetti un’importante parte del suono, soprattutto per quanto riguarda chitarre e bassi!

Cavo per chitarra: che cos’è e come viene costruito

Innanzitutto, il cavo per chitarra e basso rappresenta una delle più semplici tipologie di cavo presenti sul mercato. Il cavo vero e proprio ha alle estremità dei terminali chiamati connettori (jack) la cui fattura determinerà la durata del cavo. A differenza dei classici jack bilanciati per trasportare segnali di linea (come i cavi che da mixer vanno alle casse) i cavi per basso e chitarra sono sbilanciati, hanno quindi due terminali: il tip di segnale e la massa. 

La costruzione del cavo per chitarra è definita coassiale: il nucleo (conduttore centrale) trasporta il segnale, mentre la treccia, oltre ad essere collegata alla massa, agisce anche da shielding del cavo, provvedendo a schermare parzialmente il cavo dalle interferenze elettromagnetiche esterne grazie alla configurazione coassiale. Il dielettrico serve a ridurre al minimo gli effetti capacitivi tra conduttore centrale e massa, in poche parole isola i due terminali.

Coassiale

Tuttavia, come già citato, il cavo per strumenti è sbilanciato, dunque non esente da rumori extra non presenti nei classici cavi di linea (bilanciati). Il nucleo e lo shielding sono tipicamente in rame, varianti con rame placcato argento (l’argento conduce difatti meglio del rame) sono presenti sul mercato seppur molto più costose.

A cosa serve un cavo per chitarra: qual è la sua influenza sul suono?

Il cavo per chitarra fa sempre parlare di sé tra chitarristi e bassisti; eppure come le corde rappresentano il primo punto di contatto tra il musicista e lo strumento così il cavo riveste il ruolo di primo “trasportatore” del nostro suono verso l’amplificatore. Risulta impossibile dubitare della sua importanza; ed infatti, al di là di tutto quello che riguarda l’affidabilità e la solidità di quello che resta un oggetto indispensabile per suonare, varrebbe la pena investirci anche per gli effetti sul suono. Astraendoci dalla sua forma fisica il cavo elettronicamente può essere rappresentato come una resistenza e una capacità, le esatte due parti costituenti il potenziometro del tono presente sui nostri strumenti.

L’unica differenza tra i due è il fatto che il potenziometro è una resistenza variabile, che possiamo dunque controllare in tempo reale. Il cavo, al contrario, può essere comparato ad un secondo controllo di tono che però non può essere controllato dal musicista. L’unico modo per modificarlo, e dunque scurire o rendere più brillante il suono, è agire direttamente sulla lunghezza (o sulla qualità del cavo!).

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I risultati di questi esperimenti sono sempre tangibili, basti pensare quanto un cavo coiled, lunghissimo, sia un ingrediente chiave per avvicinarsi al sound degli anni ’70 scurendo il tono dello strumento.

Il fatto che, per chitarra e basso, il cavo abbia una tale influenza (a differenza di strumenti come tastiere o cavi microfonici) nasce dalle proprietà dei pickup che “raccolgono” il suono delle corde. I pickup per chitarra e basso, avendo un’alta impedenza, sono particolarmente suscettibili al cavo che porta il suono all’amplificatore e alle sue caratteristiche.

Tipologie di cavi per chitarra: come scegliere il cavo giusto per ogni chitarra

Scegliere il cavo per chitarra giusto non è una questione secondaria: la qualità del suono, l’assenza di interferenze e la durata del collegamento dipendono in gran parte da questo elemento che, spesso, è molto sottovalutato. A seconda del tipo di chitarra – elettrica, acustica elettrificata o classica elettrificata – è importante valutare il tipo di cavo più adatto, la lunghezza, i materiali, la schermatura e il tipo di connettore. In questa guida all’acquisto, dunque, scoprirai quali sono le caratteristiche dei cavi per chitarra che meglio si adattano ad ogni tipo di strumento.

Che tu sia un chitarrista esperto o un principiante, qui troverai consigli utili per evitare ronzii, cali di segnale e scelte sbagliate. Vediamo ora nel dettaglio quali cavi scegliere in base alla tua chitarra.

Cavo per chitarra elettrica

La chitarra elettrica ha bisogno di un cavo jack da 6,3 mm, monofonico (TS), progettato per trasmettere il segnale analogico generato dai pickup. I migliori cavi per chitarra elettrica sono schermati, cioè protetti da interferenze elettromagnetiche che possono causare ronzii o fruscii, soprattutto in ambienti ricchi di dispositivi elettronici. La lunghezza ideale si aggira tra i 3 e i 6 metri: troppo corto limita i movimenti, troppo lungo può attenuare il segnale. È preferibile scegliere cavi con connettori resistenti, magari placcati in oro, e con guaina flessibile in PVC o tessuto intrecciato. In questo modo è possibile garantire una maggiore durabilità anche sotto stress da palcoscenico.

Come scegliere il cavo per la tua chitarra acustica elettrificata

Le chitarre acustiche elettrificate richiedono cavi simili a quelli per chitarra elettrica, ma con alcune attenzioni particolari. Il segnale emesso da un pickup piezoelettrico, molto comune in queste chitarre, è più debole e quindi più soggetto a interferenze. Per questo motivo, è fondamentale scegliere un cavo ben schermato, possibilmente con conduttori in rame puro e schermatura multipla. Anche in questo caso il jack da 6,3 mm è lo standard, ma è importante verificare la compatibilità con eventuali preamplificatori integrati. Se si collega lo strumento a un mixer o a un’interfaccia audio, può essere utile un cavo bilanciato con adattatore o DI box per preservare la qualità del suono.

Cavo per chitarra classica elettrificata

La chitarra classica elettrificata, dotata di pickup e preamplificatore, richiede anch’essa un cavo jack TS da 6,3 mm. Tuttavia, poiché spesso viene utilizzata in contesti acustici più raffinati o in ensemble classici, la qualità del suono deve essere particolarmente fedele. In questo caso, è ancora più importante evitare cavi economici e non schermati. I modelli con conduttori ad alta purezza e rivestimenti esterni morbidi, ma resistenti, sono ideali per ridurre i disturbi e garantire un suono caldo e definito.

Anche qui vale la pena optare per lunghezze contenute, soprattutto in studio, dove il cavo più corto garantisce una minore dispersione del segnale.

Quali sono le caratteristiche che deve avere un buon cavo per chitarra?

Un buon cavo per chitarra, al di là della costruzione fisica, ha due parametri principali da valutare: la capacità per metro e la resistività per metro. Dalla prima dipenderà (a seconda anche della lunghezza del cavo) il roll off delle frequenze alte, mentre dalla seconda le perdite di volume (cavo lungo con alta resistività per metro farà passare meno segnale).

Questi parametri spesso non si trovano sui più comuni siti per strumenti musicali, ma ci si può rifare facilmente guardando sul sito del produttore. In qualsiasi caso senza impazzire sui numeri una capacità per metro sotto i 150 pF/m va più che bene, mentre per la resistività oggigiorno è il caso di preoccuparsi solo se si tratta di un cavo di bassissima qualità. Ovviamente tutto è soggettivo e i dati per la capacità per metro si riferiscono ad un cavo decente; per quanto riguarda il suono potreste essere attratti da un suono particolarmente scuro e allora valori più alti andranno benissimo.

Nonostante dati e numeri, però, come al solito in questo campo, la cosa più importante non sono mai le differenze sonore (sempre marginali in queste discussioni sul tono), ma la costruzione e robustezza dei cavi. un cavo robusto di buona qualità con dei connettori di buona fattura (Amphenol, Neutrik, Switchcraft ecc) è un investimento necessario per ogni chitarrista o bassista per non rimanere delusi o sorpresi da un improvviso guasto. Alcuni produttori come Mogami offrono addirittura una garanzia a vita sui loro cavi, mentre il distributore Thomann estende la garanzia di funzionamento dei cavi venduti. 

Acquista il tuo cavo per chitarra: ecco le migliori soluzioni

Qui sotto trovi una selezione delle migliori soluzioni disponibili per l’acquisto del cavo per chitarra, adatte a ogni esigenza e fascia di prezzo. Che tu stia cercando un modello base per iniziare o un cavo professionale per l’uso sul palco, troverai proposte affidabili e ben recensite.

Ogni link ti porta direttamente alla scheda prodotto, così potrai confrontare caratteristiche e scegliere il cavo più adatto al tuo strumento musicale.

Daddario PW-AMSG-15

Daddario PW-AMSG-15

Valutazione dei clienti:
(46)
Cordial EI 6 PR elements

Cordial EI 6 PR elements

Valutazione dei clienti:
(53)
Schecter Signature Nick Johnston HSS AF

Schecter Signature Nick Johnston HSS AF

Valutazione dei clienti:
(19)
Audient iD14 MKII

Audient iD14 MKII

Valutazione dei clienti:
(315)

Test audio per la tua chitarra

Ora è il momento di un piccolo test audio, con tanto di analisi spettrografica, per dare peso e contestualizzare tutto ciò che è stato detto fin’ora. Il test si svolgerà nel seguente modo: due cavi di identica fattura, ma differente lunghezza (6m e 3m) verranno comparati per scoprire se la perdita di alte frequenze dovuta alla lunghezza del cavo è percepibile. A questi si aggiunge in test un cavo della lunghezza pari al più lungo dei due precedenti (6m) ma di fattura più economica per testarne le qualità rispetto a dei cavi più costosi.

Personalmente sono un fan dei cavi D’Addario American Stage: hanno un ottimo rapporto qualità prezzo, suonano bene ed i connettori (sviluppati da Neutrik) sono solidissimi; per questo li ho scelti come cavia per il nostro test, nello specifico ho scelto dei Planet Waves. A questi si contrappone un cavo economico di Cordial.

Il test è stato svolto su una Schecter Nick Johnston HSS stock. Le tracce audio sono state registrate utilizzando una scheda audio Audient id14mkll e il canale pulito del plug-in SLO100 della Neural-DSP.

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Planet Waves 6m riff
Planet Waves 6m riff dist
Planet Waves 6m open g
Planet Waves 6m strum
Planet Waves 6m arp
Planet Waves 3m riff
Planet Waves 3m riff dist
Planet Waves 3m open g
Planet Waves 3m strum
Planet Waves 3m arp
Cordial 6m riff
Cordial 6m riff dist
Cordial 6m open g
Cordial 6m strum
Cordial 6m arp
Al test audio accompagniamo anche un’analisi dello spettro risultato suonando un open G con i tre differenti cavi:

1- Analisi spettrografica open G Planet Waves 6m
2- Analisi spettrografica open G Planet Waves 3m
3- Analisi spettrografica open G Cordial 6m

Guardando i grafici, si può notare facilmente quanto la lunghezza e la qualità del cavo impattino sul risultato sonoro. È infatti piuttosto visibile a occhio come un cavo di migliore fattura o un cavo più corto a pari qualità, abbiano una capacità di riprodurre meglio le alte frequenze. Basti guardare i colori dei 3 grafici: il maggiore “colore” del cavo migliore e più corto, è immediatamente visibile nella parte alta del grafico, in cui quest’ultimo è più presente (in giallo vediamo infatti l’alto rapporto tra potenza e frequenza).

Ci tengo inoltre a precisare quanto i cavi della D’Addario risultino più solidi e resistenti nell’uso quotidiano, lasciando intendere una maggior durata nel tempo e minor incidenza di problemi tecnici come rotture o malfunzionamenti.

Sommando tutte le variabili in gioco non c’è nient’altro da dire: un buon cavo è fondamentale per un buon suono.

Per farla breve quindi, un occhio di riguardo va dato quindi a questo prezioso componente della catena sonora: a volte comprare un semplice cavo può dare molti più risultati che non ricercare componenti esoterici. 

Spero che questo articolo vi sia stato d’aiuto e vi auguro buona fortuna nella ricerca del vostro cavo perfetto! 

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Alessandro Orsatti