Esploriamo insieme le differenze tra corde roundwound e corde flatwound, le prime più comunemente utilizzate mentre le seconde spesso relegate unicamente a generi come il jazz. Uno studio scientifico sulla base di analisi spettrali per determinare una volta per tutte la più importante delle domande su queste corde: suonano davvero diversamente?

Corde Roundwound VS Flatwound
©Shutterstock / di Dmitry Veryovkin

Questo articolo nasce dalla curiosità personale di un chitarrista-ingegnere; con rigore scientifico oggi proveremo insieme due tipologie di mute di corde con il medesimo diametro, l’unica differenza sarà la tipologia: roundwound e flatwound.

Oltre ad una panoramica sulle sensazioni iniziali ed il feeling approfondiremo l’aspetto sonoro con un’analisi delle differenze a livello di frequenze per svelare ogni mistero dietro a quello che sembra essere uno degli aspetti più sottovalutati delle nostre chitarre e bassi, le corde!

In quanto primo punto di contatto con lo strumento, le corde rappresentano una variabile importantissima della catena sonora e vale la pena investigare e sperimentare le varie tipologie e misure presenti sul mercato. In questo articolo valuteremo tutte le differenze che la tipologia di rivestimento può dare al suono e al feel dello strumento.

Come funzionano le corde della chitarra?

Le corde della chitarra, seguendo leggi fisiche, vibrano a determinate frequenze producendo note musicali. La corda pizzicata farà vibrare la tavola armonica che a sua volta amplificherà il suono. Questo è il funzionamento rudimentale di una chitarra acustica o classica, la cui amplificazione dipende dalla cassa di risonanza e dalla tavola armonica. La chitarra elettrica non funziona in questo modo: le corde di una chitarra elettrica sono infatti ferromagnetiche e il loro movimento produce una variazione di campo magnetico che viene catturata dai pickup. Maggiore sarà il diametro della corda e maggiore sarà il suo volume (la variazione di campo magnetico). È per questo che mute di corde di diametri diversi (e materiali diversi) hanno diverse proprietà sonore.

Nel caso del test di oggi tuttavia la variabile sulla base della quale testeremo le corde non sarà né il diametro né il materiale, ma il rivestimento delle corde, roundwound vs flatwound.

Roundwound

Le corde di tipo roundwound rappresentano la più classica scelta per ogni chitarrista. Il nucleo delle tre corde più gravi, che può avere sezione rotonda o esagonale, è avvolto da un filo di materiale ferromagnetico (tendenzialmente acciaio o nichel) che ne aumenta il diametro percepito sotto le dita.

Flatwound

Le corde flatwound, nonostante siano virtualmente un must per ogni chitarrista jazz, non sono prese in considerazione da molti chitarristi quando si tratta di definire i componenti che caratterizzano il suono. Le flatwound hanno unicamente un nucleo a sezione rotonda che viene avvolto (nelle quattro corde più gravi) da un particolare filo piatto che viene poi levigato e rifinito prima di completare il processo produttivo. A causa dello spessore ridotto dato dal filo piatto al nucleo avvolto, quest’ultimo nelle corde flatwound viene maggiorato per raggiungere il diametro desiderato, il che si traduce in un maggior tiraggio della corda a parità di grandezza.  

Corde selezionate per il testLe corde selezionate per il test sono entrambe mute provenienti dalla casa di corde e accessori per chitarra D’addario. Il modello flatwound è chiamato chromes:

Daddario ECG24

Daddario ECG24

Valutazione dei clienti:
(330)

Mentre il modello di corde roundwound è il più venduto del marchio: le nickel wound, selezionate tuttavia nella loro versione balanced tension

Daddario EXL115BT

Daddario EXL115BT

Valutazione dei clienti:
(99)

Le chromes e le nickel wound balanced tension usate per il test hanno i diametri il più simile possibile per ogni corda presente nella muta, l’unica grande differenza è rappresentata dall’avvolgimento della corda del G.Il test è stato svolto su una Gibson Les Paul standard 2013 con pickup Seymour Duncan Alnico Pro ll. Le tracce audio sono state registrate utilizzando una scheda audio Audient id14mkll e il canale pulito del plug-in SLO100 della Neural-DSP.

Seymour Duncan APH-2S Slash Alnico II Pro ZB

Seymour Duncan APH-2S Slash Alnico II Pro ZB

Valutazione dei clienti:
(367)
Audient iD14 MKII

Audient iD14 MKII

Valutazione dei clienti:
(280)

Differenze di feel

A livello di feeling le differenze sono lampanti. Da sempre utilizzatore di corde roundwound mi sono trovato spiazzato nel constatare che la mia Les Paul con le flatwound montate sembrasse un altro strumento. Di seguito le principali differenze fra le due tipologie di corde:

  •  La prima e sostanziale differenza è il tiraggio delle corde: le corde avvolte flatwound, soprattutto la corda del G, sono nettamente più dure sotto le dita rispetto alla controparte roundwound, risultando più faticose da suonare soprattutto per quanto riguarda i bending (di nuovo, soprattutto la corda del G). Il maggior tiraggio delle flatwound contribuisce anche a dare una sensazione di risposta della corda più veloce.
  •  La seconda notevole differenza che ho riscontrato tra le due tipologie di corde, dopo più di un mese di prova, è la scorrevolezza. La muta con avvolgimento piatto è risultata inizialmente ostile dato il radicale cambio di sensazione sotto le dita. Ma dopo averci passato del tempo si è mostrata particolarmente comoda per tutte le tecniche che riguardano slide sulle corde. Cosa scontata, ma necessaria da dire, le corde flatwound riducono al minimo il rumore delle dita sulle corde, figlio delle zigrinature delle roundwound

In ultimo due importanti parametri per giudicare delle corde: sustain e durata: 

  • Devo dire mio malgrado che per quanto riguarda il sustain, a parità di dimensioni, non ho riscontrato particolari differenze. Il medesimo diametro delle corde in questione annulla le differenze di sustain in quanto principale variabile. 
  • Per quanto riguarda la durata le flatwound sono nettamente in vantaggio. Dopo più di un mese di prova sono come nuove a differenza della controparte roundwound, che nella versione non rivestita, al sottoscritto durano circa un mese prima di scurirsi e perdere brillantezza. Questo è dovuto al fatto che la copertura liscia delle corde risulta più efficace nel non raccogliere il grasso e lo sporco delle dita. Ovviamente le corde non rivestite hanno la medesima durata per entrambe le mute.

Dunque corde sottoposte al test sono sicuramente molto diverse tra loro. Al di là del cliché delle flatwound per la chitarra jazz, posso confermare e consigliare, a chiunque sia interessato a sperimentare un diverso modo di suonare la chitarra, di provare le corde ad avvolgimento piatto. Il feeling dello strumento risulterà completamente diverso sotto le dita e credo che questo possa essere solo uno stimolo alla creatività. Ora diamo un’occhiata alle differenze in termini di suono delle due corde.

Differenze di suono

Inizierò questo paragrafo dicendo che sono rimasto un po’ deluso dal risultato riscontrato. Le corde flatwound sono spesso associate, come detto, alla chitarra jazz, questo perché parte della loro natura è avere di base un suono più scuro. Dopo aver provato back-to-back le due tipologie di corde nelle medesime misure, posso dire di aver trovato davvero poca differenza tra le nickel wound balanced tension (roundwound) e le chromes (flatwound) in termini di suono. Almeno per quanto percepito dal mio orecchio. Ne deduco che, probabilmente, il maggior fattore che modifica il tono delle corde è  il loro diametro. Le corde più grosse hanno una massa maggiore e ciò modifica le armoniche prodotte dalla vibrazione generando più frequenze basse.

Ciò nonostante, da un punto di vista scientifico, non si può dire che le due mute di corde sotto test suonino assolutamente nel medesimo modo. Le corde ad avvolgimento piatto hanno infatti un suono di partenza leggermente più cupo che viene messo in risalto soprattutto quando si suona in pulito. Nell’immagine sotto possiamo vedere l’evoluzione dello spettro in frequenza della medesima nota suonata sulle diverse mute di corde. La nota plettrata è un E basso, quindi la sesta corda a vuoto.

Spettro della corda di E basso, corde roundwound
Spettro della corda di E basso, corde flatwound

Possiamo dunque constatare che le differenze seppur minime, sono presenti. La differenza maggiore è rappresentata dalla mancanza di armoniche alte nelle corde flatwound piuttosto che una maggior presenza di basse frequenze come mi sarei aspettato. Gli spettrogrammi sopra presentati sono praticamente identici.

Questo piccolo test non vuole essere una prova scientifica, ma un esperimento per avere dati alla mano quando si parla di differenze oggettive. Un analisi di questo tipo non può dire niente su come potrebbero rispondere queste corde se foste voi a suonarle.

Vorrei condividervi infine ora una breve comparativa audio tra le due mute così che possiate giudicare voi stessi. La cosa più intelligente da fare per rendere più evidenti le differenze è stata testare 3 setting diversi: strumming, fingerpicking e lead line sempre con un suono pulito.

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AUDIO 1_RW_strum Roundwound strum
AUDIO 2_FW_strum Flatwound strum
AUDIO 3_RW_strum Roundwound fingerpicking
AUDIO 4_FW_strum Flatwound fingerpicking
AUDIO 5_RW_strum Roundwound lead line
AUDIO 6_FW_strum Flatwound lead line

Si potrebbe sicuramente svolgere un’investigazione più approfondita sulle variazioni tonali, ma sembra chiaro a questo punto dell’articolo che le maggiori differenze apprezzabili tra queste tipologie di corde siano quelle più soggettive, ovvero il feeling sotto le dita e l’esperienza di suono. Queste corde suonano in maniera diversa, sì, ma perché fanno suonare il musicista in maniera diversa ed è importante provare per rendersene conto. Un piccolo investimento come l’acquisto di corde flatwound ha modificato la sensazione sotto le dita della mia chitarra più che un cambio di hardware. 

Non posso far altro che invitare nuovamente tutti i curiosi a provare e sperimentare con diverse tipologie di corde per poter dare, chissà, nuova vita e ispirazione ai propri strumenti.

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Alessandro Orsatti