Indipendentemente dal genere musicale attualmente in voga o dal numero di nascituri in Italia, la popolarità della chitarra è ininterrotta, tanto nelle scuole di musica quanto nei negozi di strumenti musicali. Se l’entusiasmo per questo strumento tra i bambini, i giovani o gli adulti si basi più sul fatto che è considerato cool, che il suo suono è onnipresente nei dischi o che i suoi protagonisti siano degli idoli, a volte è difficile da giudicare. Abbiamo raccolto per voi 7 falsi miti sul suonare la chitarra.

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Indice

  1. Quick facts
  2. Suonare la chitarra è facile
  3. Si può fare senza un insegnante
  4. Non si può suonare bene se non si ha talento
  5. La chitarra è uno strumento solista
  6. Bisogna iniziare con la chitarra classica
  7. Siete troppo vecchi per imparare la chitarra
  8. Solo chi suona velocemente è bravo

Spesso purtroppo vediamo che i bambini e i giovani in particolare appendono lo strumento al chiodo con frustrazione dopo pochi anni e, d’altra parte, molti adulti non osano fare il passo verso la chitarra nonostante il loro interesse. Ciò è spesso dovuto a false aspettative e idee sbagliate sull’apprendimento dello strumento. Abbiamo elencato per voi sette falsi miti molto diffusi, che oggi vogliamo smentire.

Quick facts

  • La chitarra è generalmente considerata facile da imparare a suonare, ma non è così e quindi spesso genera frustrazione, soprattutto se si vuole approfondire l’argomento. È possibile evitare che ciò accada ponendo delle solide basi, soprattutto all’inizio, con l’aiuto di un insegnante di chitarra.
  • Chi crede che si possa imparare a suonare uno strumento solo in giovane età e con talento si crea dei blocchi inutili. La forza di volontà e il duro lavoro sono decisamente più importanti.
  • Il tipo di chitarra con cui si inizia a suonare ha un ruolo subordinato, anche se la chitarra classica è consigliabile per i primi passi per vari motivi.
  • Non è vero che solo chi suona il più velocemente possibile è un buon chitarrista. La velocità non è un requisito indispensabile, anche se è necessario possedere alcune competenze tecniche di base.

Falsi miti sul suonare la chitarra

Suonare la chitarra è facile

Per molti, la chitarra è lo strumento preferito perché è economica, portatile e apparentemente facile da imparare. Quest’ultima affermazione può essere considerata anche vera per una piccola parte della pratica chitarristica, in quanto una manciata di accordi e alcuni schemi di strumming e picking possono di solito essere padroneggiati dopo un anno di lezioni e di pratica moderata. Tuttavia, questo naturalmente ha ben poco a che fare con la “padronanza” della chitarra in senso profondo.

Se suono aiutandomi con una TAB, uso uno schema di diteggiatura che riconosco visivamente, senza dover capire e sapere che note sto suonando. Questo sarebbe difficile da immaginare per i pianisti che sanno esattamente quali tasti stanno premendo. Questo apprendimento superficiale, in particolare, rende estremamente difficile per molti approfondire la materia in seguito.

Quando si tratta di suonare effettivamente brani tratti da spartiti, ci si rende subito conto che la chitarra presenta alcune insidie, come il fatto che una stessa nota può trovarsi in punti diversi della tastiera (fino a cinque o sei possibilità). Anche la padronanza delle diteggiature delle scale o degli arpeggi, così come degli accordi e delle loro inversioni, che devono essere imparati sulla chitarra in tutte le tonalità e posizioni, richiede molto lavoro, poiché la logica dello strumento diventa chiara solo dopo un esame molto approfondito. Per questo motivo consiglio a chi ha ambizioni più serie di rivolgersi a un insegnante, il che ci porta direttamente al punto 2.

Si può fare senza un insegnante

Il mercato è ormai pieno di libri e video tutorial sulla chitarra (e noi stessi abbiamo una sezione dedicata), ma io consiglio sempre un insegnante di chitarra per i motivi citati al punto uno. Sono tanti gli errori che si possono commettere, sia in termini di posizione delle mani che di postura generale, e che poi è difficile eliminare in seguito. Inoltre, sarete consigliati meglio per quanto riguarda l’approccio e la corretta suddivisione delle unità didattiche, evitando così frustrazione e pretese eccessive. Non è da sottovalutare, inoltre, l’apprendimento con un modello di riferimento in grado di suggerire anche idee sul sound, perché l’interpretazione e il suono sono in parte acquisiti dalla figura dell’insegnante, spesso anche inconsciamente.

Non si può suonare bene la chitarra se non si ha talento

Il concetto di talento è molto vago e spesso è sinonimo di fenomeni molto diversi tra loro. Nel caso della chitarra, il fatto che una persona abbia un potenziale musicale o che sia cresciuta in un ambiente musicale può avere un certo peso. Tuttavia, l’apprendimento di uno strumento ha una componente tecnica così importante che il concetto di talento, spesso usato impropriamente come scusa fatalista, tende a svolgere un ruolo subordinato. Nella mia esperienza, molto di ciò che manca al presunto “talento” può essere compensato dalla volontà, dall’amore per la materia, dalla pratica e, soprattutto, dalla diligenza.

La chitarra è uno strumento solista

Se si guarda in giro su YouTube, si potrebbe quasi avere l’impressione che la chitarra sia uno strumento puramente solista e che l’obiettivo principale debba essere quello di riuscire a eseguire lick veloci. Naturalmente non è affatto così, perché la chitarra è in realtà soprattutto uno strumento d’armonia e, insieme agli strumenti a tastiera (pianoforte, tastiera, organo…) e al vibrafono (piuttosto raro nel rock/pop), di fatto l’unico! Anche se suonare un assolo è divertente e ci si aspetta da ogni buon chitarrista che sappia farlo, non bisogna trascurare la ritmica, che molto spesso è il motivo per cui si è richiesti in un gruppo.

Bisogna iniziare con la chitarra classica

Iniziare con le lezioni di chitarra classica è certamente una tradizione culturale particolarmente diffusa in Italia, mentre nel resto del mondo viene gestita in maniera un po’ più libera: nulla vieta, infatti, di iniziare subito con la chitarra elettrica.

Personalmente, però, ho sempre preferito suggerire di porre almeno le primissime basi con una chitarra classica. Perlomeno fino a quando non si conoscono bene la posizione delle mani, le note in prima posizione e tutti gli accordi fino alle diteggiature con barrè, compresi alcuni pattern di accompagnamento. Questo prima di consigliare l’acquisto di una chitarra acustica o elettrica, che richiede anche un investimento più elevato.

Il termine “lezioni di chitarra classica” non va quindi inteso in senso letterale, perché si tratta dell’atteggiamento classico e della metodologia classica, non di brani musicali di questo genere. In definitiva, non dobbiamo dimenticare che la metodologia di apprendimento classica può vantare anche diverse centinaia di anni di esperienza, mentre la pedagogia del rock/pop e quindi anche della chitarra elettrica è ancora agli albori.

Il fatto è che, indipendentemente dallo strumento con cui si inizia, non può far male ai chitarristi elettrici saper suonare la loro controparte acustica o classica.

Siete troppo vecchi per imparare a suonare la chitarra

Questa affermazione è semplicemente sbagliata. È vero che in età avanzata si impara in modo diverso rispetto a quando si è giovani, perché molto dell’apprendimento si basa sull’esperienza e può richiedere più tempo. Ma la capacità di adattamento del cervello rimane intatta e, anche se con l’avanzare dell’età diventa più difficile, si può ancora imparare a suonare il proprio strumento ad un livello molto alto.

Per ulteriori informazioni, consultare questo articolo:

Solo chi suona velocemente è bravo

La velocità è spesso interpretata in modo errato sui social media come una misura della maestria di un chitarrista -un giudizio del tutto errato-. Non si deve pensare che ciò che si vede lì rifletta sempre la qualità musicale di uno strumentista, soprattutto perché la velocità è solo un piccolo aspetto del suonare.

Se si trattasse solo di questo, chitarristi come John Scofield, Jim Hall, B.B. King e molti altri sarebbero completamente esclusi dall’olimpo delle 6 corde, eppure non è così. Se si vuole suonare velocemente – il che ovviamente comporta una pratica più intensa – è giusto farlo. Ma nessuno dovrebbe cedere alla convinzione di dover essere in grado di farlo per essere accettato come “buon” chitarrista. 

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Emanuele Pellegrino