La chitarra elettrica può ormai vantare quasi cento anni di storia, e il percorso dal primo pickup a oggi è caratterizzato da molte coincidenze, circostanze curiose e anche fallimenti, che però hanno sempre creato nuovi spunti e quindi anche nuovi suoni. Molti di questi fatti sono sicuramente vecchi e conosciuti, mentre altri sorprenderanno alcuni. Abbiamo raccolto qui cinque fatti che forse non conoscevate sulla chitarra elettrica.

Credits: Shutterstock / Autore: Konstantin Kolosov

Indice

  1. La prima Strat non ha il numero di serie 1
  2. La prima chitarra elettrica è stata realizzata in alluminio
  3. Il primo pickup per chitarra elettrica è stato realizzato da George Beauchamp
  4. Il primo feedback di chitarra registrato risale ai Beatles
  5. La chitarra elettrica è nello spazio con la sonda Voyager

Quickfacts:

  • La prima Strat non porta il numero di serie 1 e non è di proprietà di David Gilmour, ma ha come numero di serie 0100.
  • La prima chitarra amplificata elettricamente fu realizzata in alluminio fuso, vide la luce nel 1932 e fu soprannominata “Frying Pan”.
  • Aveva il primo pickup in assoluto ed è stata realizzata da George Beauchamp.
  • Il feedback della chitarra: chi l’ha inventato? Ancora una volta, naturalmente, i Beatles, nel 1964, nell’intro della loro canzone “I Feel fine”.
  • La sonda Voyager ha un supporto sonoro con una sezione di suoni e musica della storia dell’umanità. Una canzone è il classico “Johnny B. Goode” di Chuck Berry.

La prima Strat non ha il numero di serie 1

David Gilmour dei Pink Floyd possiede una Stratocaster speciale con il numero di serie 0001. Sebbene questa chitarra bianca con hardware dorato e corpo in frassino sia probabilmente nata negli anni Cinquanta, è interessante notare che non si tratta della prima Stratocaster uscita dai laboratori di Leo Fender. Si presume piuttosto che la 0001 sia una produzione speciale o un pezzo da esposizione.

Curiosamente, la prima Stratocaster mai costruita ha il numero di serie 0100 e vide la luce nell’aprile del 1954. George Gruhn, proprietario di Gruhn Guitars a Nashville, Tennessee, ha venduto questo leggendario modello sunburst nel 2014 a un proprietario sconosciuto per l’incredibile cifra di 250.000 dollari.

La prima chitarra elettrica è stata realizzata in alluminio

Il primo modello di chitarra elettrica a comparire sul mercato nel 1932 si chiamava A-22 o A-25 ed era fondamentalmente un modello lapsteel in alluminio fuso, che le valse anche il soprannome di ” frying pan”. Il motivo della creazione di questo modello risiede nell’annessione delle Hawaii da parte degli Stati Uniti alla fine del XIX secolo e nel conseguente aumento di popolarità della musica hawaiana, per la quale era necessario un modello lapsteel amplificabile elettricamente.

Il produttore era l’azienda di Adolph Rickenbacker, che si sarebbe fatta un nome soprattutto a partire dagli anni ’60, essendo in gran parte responsabile del sound di gruppi come i Beatles e i Byrds. Tra l’altro, il pickup fu realizzato dal socio e cofondatore della Rickenbacker George Beauchamp, il che ci porta al punto successivo.

Il primo pickup per chitarra elettrica è stato realizzato da George Beauchamp

Quando si parla dei grandi pionieri della chitarra elettrica, vengono naturalmente in mente nomi come Leo Fender, Gibson o Lester Polfuss (Les Paul). Meno frequentemente si cita il nome dell’uomo che fu il primo responsabile dell’amplificazione degli strumenti a corda: George Beauchamp.

A partire dal 1925, egli tentò più o meno da autodidatta e con moderato successo di amplificare le vibrazioni delle corde con l’aiuto di magneti. Nel 1931 i suoi sforzi furono finalmente coronati dal successo e fu creato il primo pickup elettromagnetico per chitarra, costituito da una bobina di filo di rame, sei poli e due magneti a ferro di cavallo contrapposti, che gli valse il nome di “horseshoe pickup”. Sfortunatamente, George poté seguire lo sviluppo da lui avviato solo per poco tempo, poiché morì di infarto appena dieci anni dopo.

Il primo feedback di chitarra registrato risale ai Beatles

Siamo abituati a sentire molta sperimentazione e innovazione da parte dei Beatles in termini di composizione, ma i quattro mostrarono anche molto coraggio in termini di tecnologia del suono, come confermano alcuni dei suoni assurdi presenti nei loro dischi.

Nel 1964, le registrazioni per l’album dei Beatles “Beatles for sale” furono effettuate negli Abbey Road Studios di Londra. La canzone “I Feel Fine”, il cui riff introduttivo fu suonato da John Lennon su una chitarra acustica Gibson, fu registrata come singolo solo il 18 ottobre. Il feedback fu prodotto inavvertitamente quando John appoggiò la chitarra all’amplificatore. Tuttavia, il gruppo di Liverpool apprezzò talmente tanto questo effetto sonoro che decise di mantenerlo nel disco, un suono senza il quale la musica rock sarebbe oggi inimmaginabile!

La chitarra elettrica è nello spazio con la sonda Voyager

Sapevate che Chuck Berry è a spasso nello spazio? Non di persona, ovviamente, ma in forma sonora. Un team guidato dal noto astronomo Carl Sagan ha compilato un archivio di dati con uno spaccato della cultura umana e delle scienze naturali, che presenta un’immagine rappresentativa dell’umanità nel caso in cui la sonda incontrasse vita extraterrestre intelligente. Contiene immagini, testi, suoni, brani musicali di Bach, Beethoven, Mozart e persino Johnny B. Goode di Chuck Berry. Possiamo solo sperare che anche agli alieni piaccia il rock’n’roll.

Quante di queste curiosità conoscevate? Fatecelo sapere nei commenti! 

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Emanuele Pellegrino