Quando in un tardo venerdì sera di febbraio decido di programmare per il mattino successivo l’invio della mail con il contenuto girato insieme al NAMM 2024 non so bene chi si celi dietro Dophix. Non posso immaginare ad esempio che Andrea riesca a gestire questa azienda come side-job e che dunque probabilmente avrebbe gradito una mia telefonata al di fuori dei classici orari di lavoro quasi quanto avrebbe fatto comodo a me.

Dophix

Sin dai primissimi minuti al telefono il lunedì successivo avverto il calore e la cordialità di chi ha messo insieme un’azienda per incanalare una passione ancor prima che per farne un’impresa profittevole. 

Andrea Pratesi fonda Dophix a cavallo tra il 2015 e il 2016 dopo il magico incontro con Stefano Carlesi, ingegnere presentatogli come “uno più pazzo di te con i pedali perché se li fa da solo”. Mi è subito chiaro quale sia il ruolo del primo dalla passione che riesce a trasmettermi e da quanto sia capace di farmi immergere nella loro storia. Scopro subito che l’azienda ha un terzo membro, Federica Tantulli che dulcis in fundo mi viene presentata come il vero cuore pulsante dell’attività. Federica pur non suonando alcuno strumento, supervisiona ogni singolo progetto, assicurando che ogni pedale racconti una storia. 

La storia di Dophix

La telefonata scorre fluida, ascolto Andrea con grande interesse e mi rendo presto conto che Dophix in meno di 10 anni di vita ha già una bellissima storia da raccontare alle spalle. Parliamo dell’ultima novità, il prototipo del Medici portato al NAMM, un fuzz con blend e more-fuzz che –spoiler alert– proveremo nella versione definitiva prima del lancio ufficiale di aprile 2024. Mi racconta che i 3 prototipi di Medici non sono tornati con lui in Italia, hanno incontrato 3 collezionisti che sono stati ben felici di acquistarli pur consci che non si trattasse della versione finale!

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Ulteriori informazioni

Quella che doveva essere una breve telefonata “commerciale” è a questo punto una piacevolissima conversazione che inizio a trascrivere. Dichiarato il mio intento a raccontare qualcosa di Dophix ai nostri lettori, chiedo ad Andrea di raccontarmi un po’ di storia del brand…

Abbiamo deciso di lasciarci ispirare dalla cultura del rinascimento fiorentino nota in tutto il mondo quando un po’ brilli dal festeggiamento della nascita di Dophix ci siamo ritrovati in Piazza della Signoria a Firenze a fantasticare sul futuro.

I loro pedali infatti hanno nomi come Michelangelo Overdrive Plus (vincitore nel 2019 di un premio al Summer NAMM di Nashville), David Over Distortion, Leonardo Compressor, Galileo Optical Tremolo… 

L’importanza delle fiere per Dophix

La voglia di Andrea, Stefano e Federica di mettersi alla prova è tanta e da subito decidono di lanciarsi nelle fiere americane come il Dallas International Guitar Festival e il Summer NAMM già nel 2016. Dal 2018 entrano nel circuito del winter NAMM a cui partecipano in maniera indipendente fino al 2020, anno della svolta. È infatti alla fine del NAMM 2020 che avviene l’incontro con Lyon & Healy Corporation di Chicago, oggi distributore di Dophix per U.S.A. e Canada. “Durante gli ultimi 5 minuti del NAMM mi avvicina quest’uomo, che scopro poi essere il responsabile commerciale di Lion & Healy, dicendomi che erano 2 anni che ci seguivano e offrendomi da subito una collaborazione”

Oggi si può acquistare dunque un loro pedale in America, in Canada in Giappone e prossimamente negli Emirati Arabi, in Corea e in Cina. E in Europa? Anzi, in Italia? Ovviamente è possibile, ma Andrea non nasconde il cruccio per il mercato italiano che definisce una piccolissima parte del loro mercato. La distribuzione in Europa (Italia compresa) è infatti gestita da The Music Alliance, distributore olandese. Ciononostante Dophix non manca nelle maggiori fiere italiane, dal Second Hand Guitar Show di Milano al Guitar Show di Padova. 

Non mancheremo mai” ci tiene a sottolineare Andrea “Almeno fino a quando le fiere non diventeranno tutte ‘silence’; quando esci da quelle fiere lì ti sembra di essere uscito dalla sala d’attesa del dottore…

Prima di salutarci raccolgo un aneddoto: 

Quando andavamo al NAMM in maniera indipendente, nei giorni di preparazione andavamo nei negozi second hand per comprare un po’ di oggettistica per 20$ e preparare uno stand figo con poco… Quando ci guardavamo intorno e vedevamo gli stand enormi con curatori pagati per sistemare queste opere d’arte a budget infinito ci scappava sempre un po’ da ridere. Nel nostro piccolo però ci difendevamo benissimo!

Siamo ormai ai saluti quando Andrea mi racconta del loro hub, un laboratorio-casa sulle colline fiorentine dover respirare le vibes di Dophix. “Veniteci a trovare, sul serio, è qui che nascono le idee alla base dei nostri pedali”. Come dire di no? 

Emanuele Pellegrino