Nonostante Jimmy Page sia quasi sempre associato al mondo Gibson, ci furono diverse chitarre che utilizzò nei Led Zeppelin per scrivere brani leggendari che hanno fatto la storia del rock. In questo articolo le scopriremo assieme e ci soffermeremo su una alquanto inusuale: la Danelectro DC-2 3021 del 1961. Parleremo anche delle origini di questo marchio americano e quali altri chitarristi hanno portato con sé sul palco questo brand. Ma soprattutto approfondiremo la storia ed il legame che Page aveva con la sua!

Jimmy Page e Robert Plant sul palco del Madison Square Garden, New York City, 1977. Credits: Sheri Lynn Behr / Alamy Stock Photo

Il 9 gennaio del 1944 nasceva a Londra (Regno Unito) James Patrick Page, noto semplicemente come Jimmy Page. Chitarrista, compositore e guitar hero assoluto, è considerato come uno dei più grandi ed influenti chitarristi di tutti i tempi. Già dalla seconda metà degli anni ’60, durante il pieno periodo della British Blues Revival, Jimmy Page si era confermato come uno dei session man più richiesti in tutto il Regno Unito. Ben presto divenne un membro degli Yardbirds, gruppo nel quale fecero parte nientedimeno che Eric Clapton e Jeff Beck.  Questo è semplicemente l’inizio della storia di una delle più grandi leggende della chitarra elettrica. Page, infatti, iniziò a scrivere soltanto un paio d’anni dopo le pagine più emozionanti e rivoluzionarie della storia del rock con un gruppo di cui fu fondatore: i Led Zeppelin

Con otto album incisi in studio dal 1968 al 1980 e con oltre 300 milioni di dischi venduti, la lista di riff e assoli geniali scritti da Jimmy Page con i Led Zeppelin non è breve. Whole Lotta Love, Stairway to Heaven, Black Dog, Immigrant Song, Kashmir, Heartbreaker e Ramble On sono soltanto alcune delle tante canzoni che hanno influenzato fortemente diverse generazioni di chitarristi e molti dei nostri guitar hero preferiti. 

I live storici dei Led Zeppelin testimoniano però che la magia di questo gruppo ed il genio creativo dei diversi componenti della band non si limitava soltanto in studio. La grandissima presenza e personalità scenica, la sinergia tra i singoli individui e le improvvisazioni spesso sperimentali che incorporavano una sezione ritmica davvero invidiabile, erano tutti elementi che facevano da padrone i loro concerti. 

Le chitarre più famose utilizzate da Jimmy Page: Gibson e Fender

1959 Fender Telecaster: dagli specchi al dragone 

Nel 1965 Jimmy Page entrò negli Yardbirds poco dopo che Eric Clapton lasciò il gruppo. Nonostante Page inizialmente rifiutò la proposta per continuare il suo lavoro di session man, raccomandò alla band Jeff Beck come sostituto. Nel 1967 Page ricevette in regalo una Fender Telecaster del 1959 da Beck come segno di apprezzamento e amicizia per averlo fatto entrare negli Yardbirds. 

Ben presto Page riverniciò la Telecaster di un colore che oggi definiremmo come un “White Blonde”. Forse prendendo ispirazione anche da Syd Barrett dei Pink Floyd, aggiunse otto specchietti rotondi sul body al fine di riflettere le luci del palco. Questo gli conferì così un’aura ancora più mistica e psichedelica durante le performance dal vivo.

La Telecaster però non rimase a lungo in questa configurazione… Passò poco tempo finché Page decise di rimuovere del tutto la vernice dal body in frassino per dipingerci sopra qualcosa che riprendesse le sembianze di un dragone giapponese. È così che nacque la “Dragon” Telecaster

Utilizzata con gli Yardbirds e successivamente per registrare il primo album dei Led Zeppelin, Page la utilizzò anche durante i primi tour della band tra il 1968 e 1969. La chitarra, poi messa da parte, si utilizzò soltanto nel 1971 per registrare l’assolo leggendario di Stairway To Heaven. Qui il nostro articolo dedicato qualora voleste impararne l’assolo.

Fender Jimmy Page Telecaster RW NAT

Fender Jimmy Page Telecaster RW NAT

Valutazione dei clienti:
(12)

“Number 1” 1959 Gibson Les Paul: La sua chitarra più iconica 

Nel pieno dei primi tour con i Led Zeppelin, Jimmy Page si ritrovò ad avere continui problemi con il pick-up della sua “Dragon” Telecaster. Lo costrinsero a dover effettuare innumerevoli e frequenti riparazioni sullo strumento al fine di renderlo quantomeno suonabile per ogni concerto. Era tempo di passare oltre… Nell’aprile del 1969 a San Francisco, acquistò da Joe Walsh quella che diventerà la sua chitarra principale e a cui tutti noi lo associamo per antonomasia: La Gibson Les Paul Standard del 1959-1960. 

Jimmy Page si innamorò subito di questa burst. Prima che lui ne entrasse in possesso, Walsh fece levigare e assottigliare il manico della chitarra dal liutaio Virgil Lay in Ohio per renderla più suonabile e confortevole. Sfortunatamente il numero seriale situato sul retro della paletta andò perso durante questa lavorazione e risultò impossibile datare l’anno esatto di produzione.  

Dopo pochi concerti, Page sostituì le macchine di fabbrica con delle Grover per avere una maggiore tenuta dell’accordatura. Anche i pick-up furono sostituiti diverse volte nel corso degli anni. Inoltre, fu aggiunto un push/pull per permettergli di ottenere un suono fuori fase come quello di Peter Green.

Nonostante Page acquistò altre Les Paul durante gli anni trascorsi con i Led Zeppelin, questa rimase la sua preferita e la più utilizzata.  

Gibson Les Paul 59 HPT DIT #1

Gibson Les Paul 59 HPT DIT #1

Nessuna valutazione del cliente ancora disponibile

1960 Gibson Les Paul Custom Black Beauty: perduta e ritrovata 46 anni dopo

Nel 1962 all’età di soli 18 anni, Jimmy Page acquistò per 185 sterline quella che fu la sua prima Les Paul: una Custom Black Beauty del 1960. La presenza del tremolo Bigsby B7 e la configurazione a tre pickup di questo modello consentiva una maggiore versatilità nel suono. Ciò, all’epoca, agevolava Page considerando il suo lavoro da session man per una vasta gamma di artisti. È così che la Black Beauty divenne la sua chitarra principale in studio dal 1962 al 1967. Tuttavia, non la portò mai con sé in concerto fino al Tour Nord Americano del 1970. 

Dopo il concerto del 12 aprile 1970 al Met Center in Minnesota, i Led Zeppelin presero un aereo per raggiungere la tappa successiva del tour. Arrivati nella città canadese di Montreal, dell’amata Black Beauty di Page non c’era più alcuna traccia. La chitarra fu rubata da un assistente di volo in Minnesota. Nonostante le disperate ricerche e annunci di Page per ritrovarla, lo strumento è ritornato in suo possesso soltanto nel 2016. 

Gibson LP 57 Black Beauty 3PU VOS

Gibson LP 57 Black Beauty 3PU VOS

Valutazione dei clienti:
(2)

1971 Gibson EDS-1275 Double-neck Custom: la voce di Stairway to Heaven 

Per la registrazione di questo brano leggendario dei Led Zeppelin, Jimmy Page utilizzò in studio tre chitarre alquanto diverse una dall’altra. L’intro fu suonata con una Harmony Sovereign H-1260, l’assolo con la sua “Dragon” Telecaster e le altre parti con una Fender Electric XII del 1965. 

Riprodurre dal vivo le sonorità di questi tre strumenti in una sola canzone è stato impossibile anche per un genio indiscusso come Page. Tuttavia, un buon compromesso fu trovato: la Gibson ESD-1275 Double-neck!

Nonostante la Gibson abbia prodotto diversi esemplari di questo modello dal 1958 al 1968, Page non optò per un modello usato a causa della difficile reperibilità. Ma nel 1971 contattò direttamente la Gibson per farsene costruire una su sue specifiche nonostante il modello fosse fuori produzione da ormai tre anni. 

Questa chitarra fu soprannominata “L’Antenna” per via dei quattro humbucker che avevano spesso la tendenza ad emettere facilmente feedback, rumori di sottofondo e captare interferenze e segnali. 

È interessante anche che Page non utilizzò mai questo strumento in studio se non per la registrazione degli arpeggi di Carouselambra dell’album In Through the out Door, nonché ultimo album in studio dei Led Zeppelin.  

Gibson Custom EDS 1275 CH

Gibson Custom EDS 1275 CH

Valutazione dei clienti:
(1)

1961 Danelectro 3021 DC-2: una chitarra tanto inusuale quanto iconica

All’inizio degli anni 60’, le Danelectro erano spesso e volentieri disponibili su cataloghi di vendita che erano distribuiti per via postale. Si trattava di uno degli aspetti che le rendevano chitarre alquanto abbordabili e facilmente reperibili. Jimmy Page però, acquistò la sua da Selmer, uno dei negozi di strumenti musicali più famosi e in voga dell’epoca situato nel centro di Londra.

Nonostante la prima testimonianza di Page con questo strumento dalla forma bizzarra risalga al lontano 1965 (grazie a una foto che lo ritrae in studio durante una session), il futuro chitarrista dei Led Zeppelin utilizzò questa Danelectro nel 1967 con i Yardbirds per la versione live del brano White Summer accordandola in DADGAD, conosciuta anche come accordatura Celtica. 

Questo pezzo continuerà ad essere suonato con la stessa chitarra e con il titolo di White Summer/Black Side Mountain anche durante i primi anni dei Led Zeppelin. Canzone che si rifà chiaramente alla versione di Bert Jansch del brano tradizionale Blackwaterside

La Danelectro di Page compare però anche nel 1971 su When the Levee Breaks, ultima traccia dell’album Led Zeppelin IV. Riappare, poi, più determinata che mai nel 1975 all’interno della canzone In My Time of Dying caratterizzata da un playing incredibile di Page con lo slide in accordatura Open G, ma soprattutto su uno dei capolavori più grandi della band: Kashmir

Subito dopo la pubblicazione di questa canzone il cui testo fu scritto dal cantante Robert Plant nel 1973 durante un viaggio attraverso il deserto del sud del Marocco, i Led Zeppelin iniziarono a suonare dal vivo questo brano praticamente ad ogni concerto. La sua potenza era straordinaria. La Danelectro di Page accordata ancora una volta in DADGAD assieme all’orchestra di John Paul Jones e le batterie di Bonham crearono uno dei pezzi più progressivi e geniali di tutta la discografia dei Led Zeppelin. 

Consigliamo questo video estratto dal documentario “It Might Get Loud” in cui Page mostra a The Edge degli U2 e a Jack White degli White Stripes com’è nato il riff di Kashmir:

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Danelectro: storia e origini del marchio 

Nel lontano 1947, Nathan Daniel fondò la Danelectro a Red Bank in New Jersey negli Stati Uniti. Nathan come Leo Fender, del resto, non era un chitarrista, ma bensì un ingegnere elettrico. È per questo motivo che la Danelectro iniziò a costruire piccoli amplificatori per la Sears Roebuck Company e la Montgomery Ward sotto il nome di Silvertone e Airline. Nel 1954, con la crescente richiesta di chitarre elettriche da parte degli americani, la Sears Roebuck chiese al proprio produttore di amplificatori di iniziare a costruire anche chitarre sempre sotto il nome Silvertone. 

Fu così che Nathan Daniel si ritrovò a dover progettare una chitarra economica ma che fosse qualitativamente soddisfacente per non scoraggiare un chitarrista alle prime armi. Davanti a questa sfida Nathan mise tutte le sue competenze di ingegnere sul campo e fece ricorso a John D’Angelico per la parte di liuteria. 

Dal 1956 le chitarre si costruirono con un corpo semi-hollow body e la scelta dei legni fu davvero economica. Le fasce erano in pioppo mentre il top ed il retro erano in Masonite. Un composto di fibre di legno che era pressato e cotto a vapore per poi essere applicato all’interno di uno stampo. Un’altra delle componenti principali che caratterizzava il suono e l’aspetto di queste chitarre erano i cosiddetti Lipstick Tube Pickups che fornivano un suono alquanto distintivo. Oltre ad essere racchiusi all’interno di un tubo d’ottone, erano avvolti direttamente attorno alla barra magnetica di Alnico 6 anziché attorno ad una bobina come nella maggior parte degli altri pickup. Questi due aspetti conferivano allo strumento un output relativamente basso, frequenze alte molto brillanti e medie piuttosto scavate. 

Nel 1958 spostarono l’azienda da Red Bank in un nuovo stabilimento a Neptune City sempre nel Jersey. Nel 1966 arrivò a contare circa 500 dipendenti. 

Anche la Danelectro 3021 DC-2 di Jimmy Page non differiva molto a livello di specifiche da quelli che erano gli altri modelli che il marchio proponeva all’epoca. Troviamo un body in pioppo e Masonite, due Lipstick Pickups, un manico in acero con tastiera in palissandro e un controllo di volume e tono. L’unica modifica che Page effettuò fu il ponte che sostituì negli anni 80’ con un Leo Quan Badass Bridge. 

Nonostante fu uno strumento sostanzialmente per principianti, è incredibile come Page sia riuscito a scoprirne a fondo le potenzialità. La sfruttò al meglio per scrivere canzoni incredibili in un punto della sua carriera in cui molti chitarristi del suo livello avrebbero probabilmente scartato completamente una chitarra del genere già in partenza. 

Danelectro 59M NOS+ DC BK

Danelectro 59M NOS+ DC BK

Valutazione dei clienti:
(20)

Le Danelectro nelle mani di altri chitarristi

Jimi Hendrix e la sua Danelectro chiamata “Betty Jean”

La prima vera chitarra di Jimi Hendrix fu una Danelectro Shorthorn 3012 del 1958. Gli fu regalata dal padre e denominata da Jimi con il nome della sua ragazza dell’epoca, Betty Jean Morgan. 

Non passò molto tempo dall’acquisto dello strumento che Hendrix dovette partire per il servizio di leva militare obbligatorio. Ciò è testimoniato da una lettera datata ottobre 1961 in cui Jimi scrive al padre: 

“Per favore, mandami la mia chitarra il prima possibile. Ne ho davvero bisogno in questo momento. È rimasta a casa di Betty”. 

È evidente che neppure un evento come l’arruolamento fu sufficiente per separare Jimi dalla sua amata chitarra. Dopo il congedo dall’esercito nel luglio del 1962, Jimi utilizzò la Danelectro per alcuni piccoli concerti locali a Clarksville nel Tennessee e per alcune Jam con Billy Cox per poi venderla. 

È qui che sfortunatamente la storia si conclude, con lo strumento che sembra svanire nel nulla senza lasciare traccia, probabilmente andato perduto o distrutto. 

Un giovane Jimi Hendrix con la divisa dell’US Army e la sua Danelectro nel 1961, Credits: Pictorial Press Ltd / Alamy Stock Photo

La Danelectro trova posto anche nell’arsenale di Mark Knopfler 

Mark utilizzò durante la sua carriera solista una Danelectro DC-1 nera del 1963. Si trattava dello stesso modello di quella di Page ma con l’unica differenza di avere un solo pickup anziché due. 

La chitarra si può ascoltare sulla traccia Donegan’s Gone dell’album Shangri-La pubblicato nel 2004. Invece, per la parte slide, all’interno della canzone Miss You Blue dell’album Privateering del 2012. 

Inoltre, Mark suonò questa chitarra anche dal vivo durante le sue date del 2006 e del 2007.

La Danelectro nella dimensione del genio dei Pink Floyd: Syd Barrett

Syd Barrett è stato uno dei membri fondatori dei Pink Floyd. Del resto, la sua influenza sul sound iniziale della band e sul loro approccio sperimentale è più che evidente. 

Tra i diversi strumenti che utilizzò in quegli anni, Barrett acquistò una Danelectro 3021 DC-2 attorno al 1965. Era lo stesso identico modello di quella di Jimmy Page. La utilizzò assieme ad un amplificatore Selmer Stereomaster e un Tape Echo Binson Echorec Baby per registrare i brani Interstellar Overdrive e Nick’s Boogie a Londra nel 1967. 

È importante ricordare anche le apparizioni che Barrett fece con questa chitarra assieme ai Pink Floyd durante le date del UFO Nightclub nel 1966 e 1967 a Londra. 

* Questo post contiene link affiliati e/o widget. Quando acquistate un prodotto tramite un nostro partner affiliato, riceviamo una piccola commissione che ci aiuta a sostenere il nostro lavoro. Non preoccupatevi, pagherete lo stesso prezzo. Grazie per il vostro sostegno!

Lorenzo Alexiu