­Potere della musica, fin da piccoli. A casa Bonamassa, il marmocchio Joe non ha ancora compiuto quattro anni quando ascolta il british blues di Eric Clapton e Jeff Beck dai dischi del padre fino alla folgorazione, qualche tempo dopo, per Stevie Ray Vaughan, di cui si narra fosse capace di suonare ogni singola nota del primo album, Texas Flood, senza aver ancora finito la prima elementare. The rest is history, come si suol dire, e l’ex bambino prodigio ora è un rocker affermato, prolifico in studio ed eccezionale dal vivo, ove si evidenzia appieno la sua attitudine da guitar hero.

Grazie a Planet Guitar e alla sua speciale rubrica “Le 10 Canzoni”, accingiamoci a scoprire dieci chicche inaspettate della sua straordinaria carriera. 

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Joe Bonamassa sul palco in Scozia nel 2012 con una Gibson a doppio manico.
© Anne Myles

The Core di Shannon Curfman, 2010

Schitarrate senza inibizioni nel segno di Eric Clapton

Chitarrista e vocalist per Kid Rock, nel palmares di Shannon Curfman vi sono anche una manciata di album di discreto successo pubblicati come solista. La perla rimane questa poco conosciuta collaborazione con Joe Bonamassa, nella fedele cover di una canzone bellissima, The Core, stranamente nota solo agli hardcore fan di Slowhand.

Curiosità

Scritta e cantata in duetto da Eric Clapton e Marcy Levy aka Marcella Detroit, The Core (1977, da Slowhand) è un’epica cavalcata rock che meritava miglior fortune, all’epoca “schiacciata” dai successi di Cocaine, Wonderful Tonight e Lay Down Sally.

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Take the Time di Reese Wynans feat. Warren Haynes, 2019

Due amici per la pelle si incontrano a sorpresa per Reese

Sweet Release è il primo album da solista di Reese Wynans, illustre tastierista che nell’arco di oltre cinquant’anni di attività ha avuto l’onore, ma anche l’onere, di suonare con formidabili musicisti. Stevie Ray Vaughan, Dickey Betts, Boz Scaggs, Buddy Guy, John Mayall, giusto per citarne alcuni, hanno usufruito dei suoi servigi e, non ultimo, pure Bonamassa. 

Curiosità

“Queste canzoni sono finestre sul mio passato”, racconta Wynans nelle liner notes del disco. Certamente rappresentano un sunto della sua lunghissima carriera, sia live, sia in studio. In particolare Take the Time, scritta da Les Dudek, ricorda a Reese il periodo trascorso insieme ai musicisti che poi formarono la Allman Brothers Band. Impreziosito dalle chitarre di Joe (impegnato pure nella produzione) e Warren Haynes, che figura anche come lead vocalist, il brano permette fantasiose scorribande a suon di Hammond e slide guitar

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Have a Talk with God di Mike Zito, 2024

Con Stevie Wonder nel cuore

Dopo aver approfondito le conoscenze nel disco tributo a Chuck Berry, Mike Zito e Joe Bonamassa si ritrovano spesso a collaborare, ma questa rilettura di un classico di Stevie Wonder è mozzafiato, una vera sorpresa che emoziona e commuove.

Curiosità 

Have a Talk with God fa parte di un’opera senza tempo, Songs in the Key of Life, doppio album pubblicato quasi cinquant’anni fa, nel 1976. Un disco amatissimo da Joe e Mike, felici di riproporne una traccia.

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You Know It’s Christmas di Dion, 2020

Dion e Joe coppia vincente

Le canzoni scritte per il Natale dovrebbero essere ascoltate solo durante le feste invernali o è possibile fare un’eccezione? You Know It’s Christmas la merita, ed evidenzia l’affinità elettiva di questa improbabile coppia sempre più affiatata nel tempo.

Curiosità

Dion ha una forte predilezione per i grandi chitarristi e negli ultimi lavori ha coinvolto nomi illustri orientandosi con vigore su sonorità blues rock. Blues with Friends (2020) e il successivo Stomping Ground (2021) valgono ben più di un ascolto.

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Summertime con Joanne Shaw Taylor, Live at The Franklin Theatre, Franklin, TN, 2022

La Gibson Les Paul non mente!

Difficile etichettare l’estro e la spregiudicatezza di Joanne Shaw Taylor: il suo carattere distintivo è sempre stato il modo fantasioso di suonare la chitarra, con uno stile spesso lontano da quei “classici” cliché che impiegano molti blues-rockers. La sua partnership con Bonamassa mette in risalto proprio quel miscuglio di tradizione e innovazione.

Curiosità

Joe sforna una performance coi fiocchi, i suoi “solo” con la Les Paul sono un toccasana. Ma anche Joanne non scherza con Junior, la sua adorata Fender Esquire del 1966.

La nuova generazione di bluesmen/women” è una sicurezza! Blues will never die…

Fender 1950 Double Esquire FNB

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First Time Blues di Orianthi, 2024

Un riff uncinante per un grande pezzo blues

A costo di risultare blasfemi, si potrebbe paragonare Orianthi a un incrocio tra Lenny Kravitz e Stevie Ray Vaughan in gonnella…si può ancora essere sinceri nell’era del politically correct?

Curiosità

Un duetto meraviglioso, che eleva al massimo le qualità compositive di Orianthi, songwriter e chitarrista australiana nota anche per aver fatto parte delle band di Michael Jackson e Alice Cooper.

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Give Me One Reason con Robert Cray, 2010

L’eleganza, la classe e la potenza di due insuperabili guitar hero

6 String Theory, progetto dato alle stampe nel 2010 dal grande Lee Ritenour, prevede il duo Bonamassa/Cray in Give Me One Reason. Il classico di Tracy Chapman viene stravolto dai due virtuosi e trasformato a colpi di sei corde, per in un viaggio chitarristico senza eguali.

Curiosità

La realizzazione di 6 String Theory ha dato il via alla creazione della Six String Theory Competition, fondazione senza scopo di lucro costituita con l’obiettivo di sostenere gli aspiranti musicisti con opportunità di registrazione professionale, esibizione, formazione, tutoraggio e premi.

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While My Guitar Gently Weeps con Peter Frampton, Live at NCL Pearl, Med. Sea, 2019

Chitarre invincibili nel segno dei Beatles

L’amicizia tra Peter Frampton e George Harrison è cosa risaputa. L’autore di Show Me the Way ha pubblicato la sua versione di My Guitar Gently Weeps nel 2003, all’epoca dell’album Now e l’ha spesso suonata dal vivo, alcune volte con ospiti eccezionali quali Eric Clapton, Trey Anastasio e … Joe Bonamassa!

Curiosità

Dal minuto 5:00 i due Titani del rock fanno lacrimare le loro Les Paul come se non ci fosse un domani. Brividi.

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Clouds on the Horizon di Walter Trout, 2006

Il vero “Full Circle” di Trout

Clouds on the Horizon, tratta dal bellissimo Full Circle, parafrasando il titolo dell’album è davvero un cerchio che si chiude per Walter Trout. Una pletora di ospiti importantissimi in una manciata di canzoni memorabili.

Curiosità

Trout riesce a strizzare la sua chitarra così forte da farla piangere. Una cascata di emozioni alimentata dalle acrobazie di Bonamassa.

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Blind di Caleb Johnson, 2019

In missione per conto del rock

“L’unica missione di Caleb Johnson è diffondere il vangelo del rock-n-roll!”, scrivono sul suo sito ufficiale. La sua voce tonante e la magnetica presenza scenica hanno folgorato anche Joe, ospite in questa epica ballata tratta dal suo primo disco, Born from Southern Ground.

Curiosità

Ne ha fatta di strada il “ragazzo”, classe 1991. Dopo gli esordi ad American Idol e le incessanti tournée con Kiss, Black Stone Cherry e Trans Siberian Orchestra, nel 2021 Johnson ha realizzato Mountain Mojo Vol. 1, una speciale combinazione di generi dalle sonorità uniche, soul, southern e hard rock.

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Extra: Dear Mr. Fantasy di Dave Mason, 2014

Un pezzo intramontabile vive di nuova luce

Jimi Hendrix e i Grateful Dead, Al Kooper con Mike Bloomfield, i Tesla e Michael Schenker nel progetto Shenker-Pattison Summit… Nel corso degli ultimi cinquant’anni (e più) ci sono state diverse cover di Dear Mr. Fantasy, una delle gemme dell’album di debutto dei Traffic nel 1967, un punto fermo dello spettacolo dal vivo anche del chitarrista originale della band, Dave Mason. E proprio la sua recente rilettura con Bonamassa merita una menzione. Una versione robusta e, giocando un poco col titolo, fantasiosa, con un arrangiamento perfetto per dar sfogo a “soli” incendiari.

Curiosità

L’anglofilia di Bonamassa e le influenze americane di Mason: il loro scambio interculturale ha fatto scoccare una scintilla, come dimostra l’energico e ispirato Use It or Lose It, nuovo brano pubblicato a febbraio dai due.

“Collaborare con una potenza come Joe Bonamassa, un portabandiera della nuova generazione, è un’emozione. Si può sentire quell’energia nella musica e credo che sia davvero brillante”, racconta l’ex Traffic sulla sua pagina ufficiale di Facebook nel presentare il nuovo singolo.

Un altro duetto da incorniciare, per una musica senza tempo e senza età! Sicuramente Dave Mason, personaggio dalle mille avventure da narrare, incarna il personaggio perfetto per la prossima, palpitante puntata de Le Dieci Canzoni, la speciale rubrica pronta a tenervi compagnia sempre e solo qui, su Planet Guitar.

Stay tuned!

To be continued…

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Alessandro Vailati