Il 27 novembre del 1942 nasceva a Seattle (Washington, Stati Uniti d’America) James Marshall Hendrix (nato Johnny Allen Hendrix), passato agli annali come Jimi Hendrix. Chitarrista, songwriter, cantante e soprattutto vera e propria icona dell’universo chitarristico. In soli quattro anni di carriera ad alti livelli ha consegnato al mondo tre dischi e inanellato performance live che hanno cambiato per sempre il modo di suonare la chitarra elettrica, delineando i tratti caratteristici del chitarrista rock. La sua miscela esplosiva di rock e blues cavalca i decenni senza smettere di affascinare e appassionare chiunque si avvicini al rock e alla chitarra elettrica. Ho deciso di raccontarvi la sua storia fino alla pubblicazione di Electric Ladyland e insieme a Paul vi invitiamo ad imparare il celeberrimo riff di Voodoo Child.

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Dall’Ukulele a Little Richard

L’infanzia di Jimi fu tutt’altro che felice. Quando vede la luce, il padre Al Hendrix è impegnato nell’esercito e la giovane madre Lucille Jeter è incapace di provvedere al suo sostentamento. Ne consegue che dopo solo un anno di vita viene affidato ai servizi sociali.

Una volta finita la guerra i genitori tornano insieme, ma la loro burrascosa relazione, fatta di alcool e violenze continue, obbligano il piccolo Jimi ad affrontare continui allontanamenti dalla famiglia naturale. Una cosa buona però c’è; in casa non manca mai la musica e Jimi si fa trasportare, viaggiando con la fantasia per sfuggire alla tristezza che permea le mura domestiche. Un insegnante si accorge di questa passione e cerca di inserirlo in un programma di insegnamento musicale per bambini disagiati. Convoca il padre chiedendogli che perlomeno gli compri una chitarra, ma Al si rifiuta categoricamente. 

Il primo strumento lo ottiene all’età di 15 anni trovando, nella spazzatura di una vicina di casa, un ukulele con una corda sola. Nella storia di Hendrix non poteva mancare il mito del musicista che impara a suonare con uno strumento raffazzonato!

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Inizia così ad imparare a suonare ad orecchio le canzoni di Elvis Presley, arrangiandole con ciò che aveva. Un anno dopo inizia a lavorare con il padre e con i primi risparmi compra una vera chitarra acustica per 5 dollari. Suona diverse ore al giorno, riproducendo i brani di Muddy Waters, B.B. King, Howlin’ Wolf e Robert Johnson. Non passa molto tempo prima che si renda conto di aver bisogno di una chitarra elettrica. Riesce a convincere il padre, che gli compra una Supro Ozark. La chitarra è per destrorsi ma Jimi non fa una piega, la gira, cambia le corde ed il gioco è fatto!

L’altra grande passione del giovane Hendrix sono le auto. “Che c’entrano ora le auto?”, direte voi. Ebbene il nostro eroe, appena diciassettenne, si fa pizzicare per due volte dalla polizia alla guida di un veicolo rubato. Per evitare il carcere viene spedito nell’esercito e questa è una parte importante della storia. Sotto le armi conosce il bassista Billy Cox e non appena ottengono il congedo, si trasferiscono a Clarksville in Tennessee, dando vita ai King Kasuals. Il piatto forte della casa è suonare la chitarra con i denti! “L’idea di farlo mi è venuta in Tennesse” racconta Jimi più tardi “Laggiù devi suonare con i denti, altrimenti ti sparano”.

New York New York

La band si esibisce in decine di bettole e localacci da quattro soldi pur di fare gavetta. Le abilità di Jimi non passano inosservate e con il susseguirsi delle esibizioni strappa alcuni ingaggi come session man con artisti del calibro di Wilson Pickett, Slim Harpo, Sam Cooke e Ike & Tina Turner. Grandi nomi, ottime esperienze, ma Jimi vuole di più…nel 1964 decide di mettersi alla prova dove c’è fermento, dove si fa sul serio: New York City.

Nella grande mela conosce Lithofayne Pridgon, detta “Faye”, che diviene presto la sua ragazza. Nativa di Harlem e decisamente ben inserita nell’ambiente musicale, Faye contribuirà alla rapida ascesa di Hendrix a New York. Nel 1964 registra Testify degli Isley Brothers e si unisce alla band per un tour che dura qualche mese prima che la sua irrequietezza lo porti ad abbandonare il gruppo. Subito dopo entra negli Upsetters, la band di uno dei suoi idoli: Little Richard.

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Le cose non vanno benissimo; registrano un brano insieme e intraprendono molti concerti, ma Little Richard sta vivendo la sua parabola discendente, mentre Hendrix è a cavallo di un razzo pronto a decollare. I continui attriti fra i due conducono dritti al licenziamento dagli Upsetters. Senza troppi drammi Jimi inizia una breve ma fruttifera collaborazione con Curtis Knight e si esibisce con altri artisti del circuito R&B.

Come avete capito il buon Jimi non è tipo da accontentarsi…decide che è tempo di cambiare, di allargare gli orizzonti e così nel 1966 si trasferisce nel Greenwich Village, base operativa dei poeti della beat generation e luogo dove sta nascendo la rivoluzione folk capitanata da un tale di nome Bob Dylan. Nel Village Hendrix è libero di dar sfogo alla sua creatività, di consolidare il suo stile, di mischiare generi diversi e di uscire finalmente dagli schemi che blues, gospel o R&B gli avevano imposto fino a quel momento. 

Uno dei primi a strabuzzare gli occhi di fronte a lui è Manny Roth, proprietario del frequentatissimo Cafe Wha?. Durante l’audizione che concede a Jimi non riesce a credere ai suoi occhi e alle sue orecchie; quel ragazzo con la chitarra sembra venuto da un altro pianeta! Lo scrittura per tre esibizioni al giorno, cinque giorni a settimana. 

Una sera al Cheetah Club, altro fulcro della vita musicale newyorkese, una giovane di nome Linda Keith rimane sbalordita dall’esibizione di Hendrix. Ebbene questa Linda è la fidanzata di Keith Richards dei Rolling Stones (la coincidenza dei nomi è del tutto casuale…) e decide seduta stante di voler diventare la sua manager. Primo: prende una Fender Stratocaster bianca del fidanzato e la “presta” a Jimi e secondo si prodiga affinché tutte le persone che conosce si rechino al Cafe Wha? a vedere questo fenomeno della chitarra.

La voce gira ed arriva alle orecchie di Chas Chandler, bassista degli Animals, stanco di suonare e desideroso di produrre e lanciare nuovi artisti. Chandler rimane letteralmente folgorato. A fine concerto si fionda nei camerini per convincere Jimi a seguirlo in Inghilterra. Gli propone di creare una band a sua immagine e somiglianza e soprattutto di incidere un disco. Hendrix non poteva chiedere di meglio. Il 26 Settembre 1966 atterra a Londra e la chitarra elettrica da lì in poi non sarà più lo strumento che tutti conoscevano.

Fender Jimi Hendrix Strat OWH

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La Jimi Hendrix Experience

In quegli anni la capitale inglese era il centro del mondo musicale e per un musicista rock si trattava decisamente del “the place to be”. Chas è sicuro di avere in scuderia il cavallo vincente e non appena toccato il suolo britannico fa firmare a Jimi un contratto discografico che lo rende suo manager e produttore. Il passo successivo è quello di trovare gli elementi della band. Scovano il bassista Noel Redding mentre sta sostenendo un’audizione per diventare il nuovo chitarrista dei New Animals. A Jimi piace lo stile di Noel e così Chas gli propone di entrare nella band come bassista. Redding, appena scartato dai New Animals, accetta. La scelta del batterista cade su Mitch Mitchell, fresco di licenziamento dai Georgie Fame and the Blues Flames.

I tre, dopo poche ore di prove insieme, dimostrano un affiatamento e un amalgama incredibili. E’ nata la Jimi Hendrix Experience.

Non c’è tempo da perdere. Chandler procura i primi concerti in Francia e Germania fra Ottobre e Novembre, mentre l’etichetta Track Records scrittura gli Experience facendogli registrare la cover di Hey Joe e l’inedito Stone Free. A metà novembre si esibiscono al nightclub Bag O’Nails di Londra, alla presenza di Eric Clapton, John Lennon, Paul McCartney, Jeff Beck, Pete Townshend, Brian Jones, Mick Jagger e Kevin Ayers. L’esibizione vale a Hendrix la sua prima intervista, pubblicata su Record Mirror con il titolo: Mr. Phenomenon. Il suono della sua stratocaster è penetrante. Sicuramente oltre alle sue mani, il tutto è dovuto al fatto che, girando una chitarra per destrimani e montando le corde al contrario, il pick up al ponte lavora in maniera inversa rispetto allo scopo per cui viene progettato, pompando le basse sulle corde acute e rendendo più taglienti le note gravi.

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La presenza di tutte quelle star è sicuramente lusinghiera, ma Jimi era già molto apprezzato dai colleghi anche negli Stati Uniti. Lui ora vuole la consacrazione del grande pubblico.

Il 31 marzo 1967, mentre gli Experience aspettano di esibirsi all’Astoria di Londra, Hendrix e Chandler stanno discutendo su come aumentare l’esposizione mediatica della band. Con loro c’è il giornalista Keith Altham, che suggerisce qualcosa di più drammatico dello spaccare strumenti come facevano i Who. Hendrix dice: “Che posso fare allora? Distruggere un elefante?“, al che Altham risponde “Prova a dare fuoco alla chitarra”. Detto fatto. Alla fine del set cosparge la sua Stratocaster con del liquido per accendini e da vita ad una sorta di sacrificio rituale. Il giorno dopo è su tutti i giornali!

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Un mese dopo, il 12 Maggio, esce il primo album della band intitolato Are You Experienced che rimane in classifica per 33 settimane non riuscendo a toccare la vetta solo perché quattro ragazzi di Liverpool decidono di scuotere l’intero mondo della musica con un capolavoro intitolato Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. Poco male, Jimi non conosce l’invidia e una sera al Saville Theatre di Londra apre il suo show con una cover riarrangiata della title track di Sgt.Pepper davanti ad un attonito Paul McCartney. Già, perché il disco era uscito solo tre giorni prima…

Proprio grazie all’amicizia e alla stima che Sir Paul prova per la Experience, Jimi può tornare a suonare negli USA, al Monterey Pop Festival in California. Lo show è sensazionale e la degna conclusione non può che essere la chitarra ignea! In quel momento davanti al palco c’è un giovane fotografo di 17 anni di nome Ed Caraeff che impugna la sua macchina fotografica ed immortala Jimi inginocchiato davanti alla sua Strat in fiamme. Uno scatto fra i più iconici della storia del rock!

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Ormai la band è un treno in corsa e il 1 Dicembre dello stesso anno pubblica il suo secondo album Axis:Bold As Love. Un disco psichedelico, introspettivo e sensuale nel quale spiccano sperimentazioni sonore di grande rilievo. La opener EXP sfrutta i feedback prodotti dai 100 watt dalle testate Marshall Super Lead in modo creativo, giocando con il panning stereo. Alla fine della title track si può invece apprezzare una delle prime registrazioni di stereo phasing. “Axis fu la prima volta in cui divenne evidente” racconta Mitch “che Jimi era piuttosto bravo a lavorare dietro il mixer, oltre che a suonare, e aveva delle ottime idee su come voleva che le cose fossero registrate”.

Il disco rischia di uscire in ritardo rispetto alla data prevista perché Jimi si dimentica il nastro del master del primo lato dell’album sul sedile di un taxi a Londra. In una notte lui, Chandler e l’ingegnere del suono Eddie Kramer remixano la maggior parte del materiale perso, faticando non poco per replicare la qualità del mix precedente. Nonostante tutto e, grazie al fatto che i Beatles non pubblicano nulla in contemporanea, il disco balza subito al primo posto delle classifiche inglesi.

Pensate che Jimi sia sazio? Assolutamente no! Solo venti giorni dopo la band entra negli Olympic Studios di Londra per iniziare le registrazioni del terzo album. Jimi è diventato un perfezionista e pretende il controllo totale in studio. Dopo mesi di tentativi vani la produzione, con il solito Eddie Kramer in veste di ingegnere del suono e Chandler produttore, si sposta ai neonati Plant Studios di New York. 

Hendrix non è quasi mai soddisfatto delle riprese. Chiede più volte che le parti vengano risuonate portando i componenti della crew sull’orlo di una crisi di nervi. Come se non bastasse è solito invitare amici e parenti in studio contribuendo ad aumentare il caos intorno alle sessioni. Il primo ad arrendersi, stremato dalla pressione e dai continui sbalzi d’umore di Jimi, è Redding che un bel giorno molla il basso a terra, saluta tutti e se ne va sbattendo la porta. “C’erano tonnellate di persone in studio; non ci si poteva muovere.” Racconta Noel “Era una festa, non una session“.

Le registrazioni di basso verranno poi ultimate dallo stesso Hendrix. Poco dopo alza bandiera bianca anche Chas, tanto che il disco uscirà come prodotto e diretto da Jimi Hendrix. Electric Ladyland esce nell’Ottobre del 1968 come doppio album ed è ritenuto da molti critici uno dei migliori dischi rock della storia, il vero lascito di Hendrix al mondo, l’apice del suo talento musicale. C’è  la cover di Dylan All Along The Watchtower che diventerà il suo singolo più venduto, Burning of the Midnight Lamp caratterizzata dall’utilizzo del wha wha, la memorabile e psichedelica 1983…(A Merman I Should Turn to Be), la forza hard rock di Crosstown Traffic… E poi il memorabile opening riff di Voodoo Child, suonato in ogni dove, replicato, copiato ed esaltato da milioni di chitarristi!

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Matteo Bidoglia