Definito uno dei più grandi chitarristi jazz di ogni tempo, George Benson, classe 1943, ha sempre avuto il pallino per la contaminazione di generi e la sperimentazione dei suoni. Eccovi dieci esempi stupefacenti della sua ecletticità.

Per il ciclo Le 10 canzoni inaspettate e sorprendenti analizziamo un altro guitar hero che, come Clapton e Santana, nella sua lunga carriera non ha mai fermato curiosità, passione e innovazione, attraversando stili e categorie musicali senza preclusioni, dal funk al soul e all’amato blues, spingendosi fino al pop di classe e alla elettronica d’avanguardia.

Ibanez GB10-NT

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Seven Days di Mary J. Blige, 1997

Una struggente ballata R&B impreziosita dalle magiche, inconfondibili note jazz di George

Una lunga e profonda amicizia sta per sfociare nell’amore: è giusto assecondare i sentimenti o si può perdere tutto se poi la storia finisce male? Un dilemma ben interpretato da Mary J. Blige, e che necessita di un assolo di chitarra romantico e malinconico nel finale: chi se non un ispirato George Benson

Curiosità

Proprio in quel periodo Benson ha cambiato etichetta discografica, passando dall’esperienza ventennale con Warner Bros alla più intima GRP Records. Una voglia e un momento di mutamento ben rappresentati anche in questa breve, ma bellissima comparsata nel brano di Mary J., in cui si cimenta anche nel suo tipico scat singing.

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Another Star di Stevie Wonder, 1976

Nel capolavoro di Wonder, brilla anche “un’altra stella”…

Songs in the Key of Life è uno degli album indimenticabili di Stevie Wonder. I Wish, Pastime Paradise, As e Isn’t She Lovely rimangono standard senza tempo come la fulgida Another Star, ove il chitarrista celebre per Give Me the Night lascia lo zampino con i suoi fraseggi e vocalizzi. Meraviglia!

Curiosità

Dopo il successo internazionale di Breezin’ (1976) il caro George è in costante ascesa. Il decennio 1975-1984 è un periodo memorabile per lui.

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Mimosa di Jimmy Smith, 1982

Il Re dell’organo elettrico insieme al Big Boss della sei corde

Pochi purtroppo ricordano il disco di Jimmy Smith con Benson, Grady Tate, Ron Carter e Stanley Turrentine. Eppure Off the Top incornicia in una manciata di canzoni la verve musicale di veri giganti del proprio strumento. Da riascoltare.

Curiosità

Mimosa è composta proprio da George per questo progetto e riapparirà in altra veste cinque anni dopo in Collaborations, l’album di Benson con Earl Klugh.

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Humility dei Gorillaz, 2018

La band “virtuale” capitanata da Damon Albarn non si lascia sfuggire un’ improbabile collaborazione

Pochi avrebbero scommesso su una possibile accoppiata Gorillaz/Benson, ma la notevole stima, la profonda ammirazione di Albarn per l’artista americano consentono il miracolo.

Curiosità

Humility è associata a un video in cui figura Jack Black. Tra le varie vicissitudini che accadono si vede a un certo punto Ace Copular osservare due uomini giocare a basket di fronte a un murale in cui è rappresentato George Benson.

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Love All the Hurt Away di Aretha Franklin, 1981

Duetto da brividi tra due colonne della storia della musica americana

Dove c’è Aretha c’è il soul, qui con una spruzzata di pop e R&B e, soprattutto, con Benson come special guest. Love All the Hurt Away porta la firma della penna affilata di Sam Dees, uno dei più grandi songwriter del genere: Larry Graham, Gladys Knight e Whitney Houston sono fra i tanti ad aver usufruito della sua scrittura ispirata.

Curiosità

Stranamente in questa canzone George Benson non si cimenta alla chitarra, ma mette a disposizione il suo straordinario talento vocale.

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Higher Than the World di Van Morrison, 2015

Un brano poco noto del 1983 rivisitato magistralmente

Van Morrison sa quando una canzone merita più di quanto ottenuto in precedenza e da vecchio volpone qual è reincide Higher Than the World nel 2015, cogliendo l’occasione per farsi accompagnare dal chitarrista americano, il quale risulta, manco a dirlo in ottima forma. Ascoltare per credere.

Curiosità

Ecco un’altra “prestazione” di Benson unicamente concentrata sulla voce. E che voce!

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Street Tattoo di Lalo Schifrin, 1979

Dalla soundtrack di Boulevard Nights, una prestazione di gran classe

Una pellicola non molto conosciuta, ma valida sia dal punto di vista di soggetto e sceneggiatura, sia in ottica musicale, con compositori di colonne sonore del calibro di Lalo Schifrin e Gale Garnett chiamati a costruire struggenti paesaggi sonori. George si ritaglia il suo spazio in Street Tattoo, con una performance vocale solida e alcuni fraseggi incisivi.

Curiosità

Nelle originali liner notes figura solo Benson come vocalist, e non vengono citati, probabilmente per evitare conflitti con le rispettive case discografiche, alcuni mostri sacri coinvolti come Stanley Clarke, Abraham Laboriel e Alex Acuna.

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Summertime di Kenny G, 1999

Una delle canzoni più “coverizzate” splende di nuova luce grazie a questa collaborazione stupefacente

Kenny G., storico sassofonista smooth jazz e Benson si conoscono e stimano dagli anni Ottanta, le loro strade si sono spesso incrociate anche recentemente, ma questa versione di Summertime da Classics in the Key of G, 1999 giunge inaspettata sia per la scelta del brano, un classico arcinoto per il quale è difficile pensare a qualcosa di migliore di quanto fino a quel momento già sentito, sia per l’incredibile interazione tra i due nell’intro della canzone, che rende l’interpretazione una vera perla, a prova di scettico.

Curiosità

Summertime è sempre stata un pallino per il chitarrista di Pittsburgh: il suo bellissimo live album In Concert-Carnegie Hall, registrato a inizio ’75 e pubblicato l’anno successivo già includeva una sua rilettura meravigliosa dello standard.

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Never Can Say Goodbye di Vanessa Williams, 2005

Una chitarra da brividi in una partnership davvero imprevedibile

La celebre attrice, cantante, modella e danzatrice pubblica nel 2005 un disco di cover di stampo soul-R&B, trasformando in un’intensa ballata la famosa hit dei Jackson 5. Il lungo e ispirato assolo di Benson offre freschezza ed eleganza a un brano che diventa il secondo singolo del progetto. 

Curiosità

Forse non tutti sanno che all’interno di Everlasting Love fa capolino pure un’altra traccia con George, With You I’m Born Again, vecchio successo di Billy Preston e Syreeta.

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I Got a Woman di Jack McDuff, 1969

Un bellissimo remake di un pezzo indimenticabile di Ray Charles

Un album seminale, inciso tra il ’64 e il ’66  e pubblicato a fine anni Sessanta con lo stesso titolo del brano preso in esame, ove figura pure il mitico Red Holloway al sax tenore e Pat Martino è presente in alternanza con George Benson. Un fulgido esempio di soul jazz con l’organista Jack McDuff in stato di grazia. 

Curiosità

Merita un ascolto anche la rivisitazione di English Country Gardens, un vecchio folk britannico con le origini nel XVIII secolo, ma più volte rielaborato fino ai giorni nostri. Jack McDuff è stato fondamentale per gli inizi di carriera di George Benson, le loro strade si sono spesso incrociate nei sixties, ma I Got a Woman permane il loro gioiello inaspettato, laddove r&b, soul, blues si mescolano senza inibizioni con il jazz. 

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Extra: Rock Me Baby con B.B. King e Eric Clapton live at Civic Auditorium, Pasadena, CA, 1999

Il ragazzo prodigio di Pittsburgh, che si esibiva con l’ukulele a sette anni e poi registrava sotto il nome di Little Georgie, nella sua carriera ha suonato con la crema del jazz rock blues, da Miles Davis a B.B. King. In particolare rimane da ricordare questa intensa esibizione con il padrone di Lucille ed Eric Clapton nel classico di Lil’ Son Jackson.

Curiosità

Ascoltando i fraseggi e gli assoli di Benson risultano ampiamente percepibili le influenze primarie di Wes Montgomery e Django Reinhardt. Rimane incredibile il cammino percorso dal chitarrista statunitense, la commistione di generi da lui compiuta! A livello ispirativo, dall’heavy metal degli AC/DC alla new wave con sfumature pop dei Bible di Bob Hewerdine, tutti devono tributare un lungo applauso a questo personaggio, creatore di un suono libero, connesso e raffinato. Un tipo di influenza davvero trasversale che lo accomuna proprio a B.B. King, un altro personaggio pieno di esperienze inusitate e imprevedibili, arricchenti, un altro chitarrista per il quale vale la pena mettersi tranquilli, riposarsi e rilassarsi un poco, mentre scorrono anche per lui le 10 canzoni inaspettate e sorprendenti. Stay tuned!

To be continued…

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Alessandro Vailati